27 anni dello scrivente

Si chiude oggi il ventisettesimo anno di vita dello scrivente, inizia, sempre per tale scrivente, il ventottesimo anno. Si dice compiere, si pensa che significhi un inizio, ma in realtà significa chiudere un anno, archiviare, per partire con uno nuovo.

L’anno di vita si chiude, per suddetto scrivente, nel segno del Toro e sotto l’influsso di qualche pianeta ora benigno ora maligno. Carattere forte, carattere debole, carattere che è proprio il tuo carattere: dicono che nelle stelle ci sia scritto tutto questo. Io ho sfidato numerosi astrologi a predire il mio futuro, nessuno c’è riuscito e ancora una volta penso che gli unici in grado di farlo con una buona approssimazione, a meno di qualche variabile trascurabile, siano tutto sommato i Fisici. Per questo lo scrivente ha scelto di essere uno di loro. E ha iniziato da due settimane a dedicarsi all’insegnamento di tale disciplina che fonda le sue radici agli albori della Storia dell’umanità, quando un antenato dello scrivente stesso iniziò a interrogarsi sul come e sul perché delle cose che lo circondano.

In una parola a muoverlo era la curiosità. E’ la curiosità che desta lo stupore. Insieme mettono in moto la grandiosità e la grandezza che sono contenute nella mente dell’uomo.

Giochiamo solo con qualche conchiglia in riva alla spiaggia mentre uno sconfinato oceano ci sta innanzi, ma intanto giochiamo, e con quelle pietruzze costruiamo qualcosa di piccolo, ma importante. Lo costruiamo non perché astri benevoli ce l’hanno permesso, ma perché tanti e tanti di quelli che fanno parte della razza dello scrivente, la razza dell’homo sapiens sapiens, hanno saputo usare al meglio le proprie capacità e compiere delle scelte che si sono dimostrate vincenti. A volte perché tali idee venissero comprese e si affermassero sono necessitati anni, se non secoli. Ma la verità prima o poi trionfa e non rimane nascosta.

Per questo allo scrivente piace definirsi un cercatore di verità.

E la verità più grande che tale scrivente ha scoperto in questi 27 anni trascorsi è forse proprio questa, che non sono le nostre capacità, ma le nostre scelte ciò che ci fanno fare la differenza. La differenza nel bene è data da una scelta che lo scrivente ama descrivere come un vettore: ha origine in se stessi, ha orientamento e direzione verso il mondo. La sua intensità è pari a quella dell’Amore messo in gioco. Perché l’amore non è una capacità, ma è una scelta.

Così la pensa lo scrivente, così ringrazia tutti quelli che gli son vicini, tutti quelli che lui sceglie e che essi scelgono nell’amicizia, nell’affetto, nell’amore.

Andrea

 

“Tutto quello che ho imparato nella vita non è stato scalare le più ardite montagne. Ma è stato camminare a fianco di compagni che mi hanno permesso di scalare le più ardite montagne.

E ho imparato a rinunciare a tutto, anche a quelli che più amo. Mi limito solo a desiderare di camminarci insieme…

(Reinhold Messner)

Medaglia d’oro alla Provincia di Genova

Dal Portale ConoscereGenova.it Si è svolto Venerdì 24 Aprile alle ore 11 a Palazzo del Quirinale il conferimento della Medaglia D’oro per la resistenza al Gonfalone della Provincia di Genova. Un riconoscimento per l’impegno che la popolazione dei paesi vicino a Genova hanno affrontato a rischio della propria vita per sostenere i partigiani, nascondere gli ebrei e contribuire così alla liberazione dal nazi-fascismo. Insieme alla Provincia di Genova ha ricevuto la medaglia la Provincia di Forlì – Cesena.

 

 La notizia è passata abbastanza sotto tono, anche la stampa e i media locali non ne hanno dato particolare enfasi. Sarà forse perchè in Italia sta prendendo campo un atteggiamento più obiettivo verso la Resistenza? Taluni lo chiamano “revisionismo storico” altri ci vedono quello che è il normale processo che la storia compie: man mano che muoiono i testimoni oculari si dispongono di più documenti e si guarda ai fatti con altro occhio. Che spesso non è più quello di chi ha scritto i libri di storia perché in quel momento sul carro dei vincitori o perché nella condizione per farlo. 

La resistenza: un evento storico che non dovrebbe avere un colore politico specifico ma che invece per anni è stato la bandiera solo di una parte politica. Sbagliavano gli uni ad appropriarsene, sbagliavano gli altri a tagliarsi fuori da questa memoria storica.
La resistenza è dell’Italia e degli Italiani.

Questo quel che sento nel cuore e che condivido con i compagni di pianerottolo di questo blog. Ma siete liberi come sempre di pensarla diversamente e, se volete, di esprimere la vostra.

Andrea Macco

L’«eroico quotidiano»

San Giorgio contro il drago
23 Aprile, festa di San Giorgio. Un martire eroe… il drago sconfitto (paradigma in verità del male che vuol ergersi con mille teste e mille fuochi intorno a noi), le armate nemiche,  ma in generale pure la figura stessa del cavaliere possono apparire talvolta “distanti” da nostro mondo. Oppure richiamare la nostra attenzione solo alle grandi imprese eroiche di chi si sa spendere quando accade qualcosa di grave, si veda il terremoto in Abruzzo, una inondazione, un cataclisma naturale…

Eppure c’è anche un modo di essere eroi molto più spicciolo, l’eroico del quotidiano.

Usava questo termine don Andrea Ghetti, detto Baden, uno di quegli Uomini che definirono le basi del metodo e dello spirito del Roverismo Cattolico Italiano (da non confondere con l’altro Baden, Baden Powell, il fondatore del movimento Scout vero e proprio).

Oggi tutti gli Scout del mondo, intorno alle ore 19, hanno rinnovato la loro Promessa Scout. Il fulcro intorno a cui essa ruota è il Servizio (gratuito e disinteressato) del Prossimo. Ecco allora le parole di Baden in merito, eccole qui per i lettori anche non scout ma che hanno la voglia di cogliere un granello di bene anche da questo modo a volte distante dal modo di vivere di tanti:

 

Ho ripetuto più volte nei Consigli di Clan e nei Capitoli che — superato il Noviziato — non si può restare nel Clan senza un Servizio.

È logico: un Rover che pensi di fare solo il Rover «per sé» partecipando a qualche uscita o chiedendo la parola per dire il suo parere a qualche «gruppo di studio» è ormai fuori dallo spirito del Movimento.

Per ottobre la maggior parte di noi dovrà avere un «Servizio»: approfittiamo di questi mesi che mancano per dare gli ultimi tocchi alla nostra personale formazione.

Servire significa donare il meglio di noi per gli altri, significa dimenticarsi per gli altri, significa soprattutto uno spirito di generosa donazione.

Fatta di interiori silenzi, di preghiera intensa e di sacrificio umile e nascosto: di quell’«eroico quotidiano» dal quale …
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Sondaggio: le 7 scene più shock del cinema

Il Times ha pubblicato in questi giorni  i risultati di un sondaggio inerente i migliori colpi di scena della storia del cinema. Si tratta  delle 10 pellicole conteneti scene che  sono riuscite a spiazzare maggiormente  il loro pubblico. Ecco le più votate:

  1. Great Expectations: Pip meets Magwitch
  2. The Empire Strikes Back: Darth reveals his secret
  3. Rosemary’s Baby: Mia Farrow’s shocking discovery
  4. The Wicker Man: Edward Woodward toasted by mad islanders
  5. The Cabinet of Dr Caligari: inside a mental hospital 
  6. Fight Club: Ed Norton deals with his alter-ego
  7. Planet of the Apes: Charlton Heston finds the Statue of Liberty

Ovvero:

  1. Paradiso Perduto: il film basato sull’omonimo romanzo di Dikens, con la scena in cui Pip incontra Magwitch;
  2. Dart Fener che ne L’impero colpisce ancora confessa a Luke Skywalker di essere suo padre;
  3. Rosemary’s Baby, il film del 1968 diretto da Roman Polanski in cui Mia Farrow scopre qualcosa di davvero inquietante circa la paternità del suo bambino.
  4. Il Prescelto: il protagonista (Edward Woodward) è tosato dagli isolani pazzi.
  5. Il Gabinetto del dott. Caligari, film del 1920 in cui ci si trova dentro un ospedale psichiatrico.
  6. Edward Norton che in Fight Club scopre che Brad Pitt è il suo alter ego;
  7. Il pianeta delle scimmie  per la scena in cui Charlton Heston, nel vedere su una spiaggia la testa decapitata della Statua della Libertà, scopre di trovarsi sulla Terra e che il genere umano è stato distrutto (Il film – commenta il Times- contiene “puri e deliziosi shock” ).

Nell’articolo vengono altresì menzionati vari altri film con colpi di scena memorabili, tra questi:

  • Kevin Spacey che alla fine de I soliti sospetti rivela di essere il temuto Keyser Soze. 
  • Bruce Willis ne Il sesto senso scopre di essere morto e che il bambino può davvero vedere e parlare con il popolo dell’aldilà.
  • Alfred Hitchcock con Psycho per la scena in cui finalmente si conosce l’identità dell’assassino.
  • Alfred Hitchcock con  La donna che visse due volte per come si scopre la verità riguardo a Madeleine e Judy (entrambe interpretate da Kim Novak).
  •  La moglie del soldato (The Crying Game), il film del regista britannico Neil Jordan in cui un volontario dell’Ira scopre che la donna che sta frequentando in realtà è un uomo.
  • Il famosissimo Blade Runner, quando si scopre che Harrison Ford è un robot.  
  • Shining di Kubrick (basato sull’omonimo romanzo si Stephen King) quando Wendy, la moglie di Jack, comprende che lui non è proprio la classica persona normale…  

L’articolo del Times potete leggerlo cliccando qui .

E voi quale scena e quale film votereste? Ovviamente sono validi titoli anche non menzionati dal Times.

Aggiornamenti & Rinnovamenti

lavori in corsoAi miei fedeli 25 lettori di manzoniana memoria, e a tutti quelli che mi hanno seguito più intensamente in questo periodo, da oggi trovate qualche novità sul blog. Parlo principalmente della barra laterale, arricchita con alcune massime di vita, una lista più dettagliata e spero più in evidenza degli ultimi commenti lasciati dai visitatori, e aggiornata con alcune nuove funzionalità, tra cui il nuovo filtro anti-spam. Ormai sembra che non ci sia più nessuno immune da quella che definisco l’avanzata di cavallette del nuovo millennio nello sterminato campo arato del web  e di cui questo blog – lo sapete –  riporta solo qualche granello di sabbia selezionato.

A questo proposito vorrei dire due parole sulla scelta di non essere monotematico come invece fanno altri blog, né, al contempo, di presentare un diario di vita riguardante esclusivamente i fatti di vita personale (generalmente gli interventi in questo senso sono assai pochi; è più probabile che qualche granello di vita finisca in ognuno dei post che propongo).

A differenza di come va il mondo d’oggi, sempre più settoriale, credo ancora in una cultura che sia il più possibile ad ampio raggio. In questo senso si parla di “tuttologi”. I tuttologi più diffusi sono forse i giornalisti, anche se tipicamente dei settori di cui sanno poco finiscono con lo scrivere molte inesattezze. Non lo fanno con cattiveria (difendo un minimo la categoria)  ma agiscono il più delle volte motivati dalla fretta. Serve il pezzo e in poco tempo e il tempo per farlo leggere e rileggere all’esperto di turno non c’è (capita così che quando il sottoscritto agisce in tal senso venga preso come un marziano…).

Qualcuno mi domanda: ma a parlare di tutto, non si fa un minestrone? In particolare, la Scienza e la Fede non ti fanno fare cortocircuito?

Personalmente ritengo, in massima sintesi, che Fede e Scienza rispondano a domande differenti (la Scienza al come, la Fede al perché), domande che sono complementari e non in antitesi. Siamo noi che vogliamo vederci a tutti i costi una antitesi e che ci ostiniamo a farlo.

Questo blog, lo sapete, l’ho ribadito a proposito del dibattito su Odifreddi,  e ancora lo ribadisco, è sempre pronto ad accogliere qualunque voce la pensi differentemente, sia su temi scientifici, sia su temi religiosi, sia su tutti gli altri temi che qui trattiamo: recensioni di film, commenti a libri e letture, dibattiti su fatti di attualità, condivisione di massime e motti di vita. Se tutti avessimo lo stesso motto, tutti lotteremmo per una stessa vetta e il mondo sarebbe un grande deserto in cui c’è un solo monte densamente popolato e tutto il resto inesplorato. Per fortuna non è così e le infinite personalità danno vita a un continuo fermento che costituisce una ricchezza grande per l’uomo (come singolo) e per l’Umanità (che progredisce, o così dovrebbe fare).

Anche questo blog non è esente da questa legge e ogni tanto, come oggi accade,  compie dei piccoli rinnovamenti. Ad maiora!

Andrea Macco

“Dio ci guarda, ma noi non lo capiamo”

Parlerò la prossima settimana della mia esperienza a Milano 3 e del Master molto bello che lì ho seguito. Parlerò la prossima settimana dell’ottimismo e del pensare in positivo. Parlerò la prossima settimana della voglia di successo che spinge l’uomo. Parlerò la prossima settimana.

In questi giorni taccio.

Dinanzi al Dio nudo, osteso, innalzato, donato.

Dinanzi all’uomo rimasto nudo di ogni cosa, senza casa, la sua sofferenza innalzata, senza più nulla da donare se non il proprio dramma.

Dio e l’uomo. L’uomo e Dio. Dio ci guarda – ha detto Alda Merini nel suo intervento sul terremoto in Abruzzo al Chiambretti Night di ieri sera – ma noi non lo capiamo.

Riporto di seguito le parole di  questa famosa donna “abbastanza credente” (così si è definita) che cerca lo sguardo di Dio.
Sono per chi se le volesse gustare nel silenzio che avvolge questi giorni.

Andrea

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Osanna al Re degli sconfitti…

Inizia la settimana santa, la settimana dove i cercatori di Dio scoprono il vero volto di Dio. Lo credevate potente? Lo volevate regale? Lo speravate valoroso condottiero? Sbagliavate. Il volto che Dio ci mostra ci lascia spiazzati. Ci disarma, ci fa cadere le braccia. Oggi gridiamo Osanna, domani saremo tra quelli che gridano Crocifiggilo
Ancora una volta inizia la settimana della conversione: dal dio della nostra testa, al Dio della storia, al Dio del falegname di Nazareth, al Dio che sta trent’anni chiuso nella bottega a fare che? A fare sgabelli. E’ il re degli ultimi, il sovrano degli sconfitti…
Lo vogliamo davvero un Dio così, cercatori di Dio?

La solitudine della sua morte è il dramma di un Dio incompreso… la nostra tristezza sarebbe infinita se ci fermassimo a quella croce. Dopo la settimana della prima conversione, nasce la settimana della seconda conversione: quella alla Gioia.

Lancerò qualche spunto, per chi vuole approfondire, con le parole di Paolo Curtaz. Le trovo particolarmente efficaci. Anche tu, lettore non credente, lettore che fatichi a vedere Dio in chi di Dio non sembra avere nulla. Lettore scettico, lettore che stai pensando: son le solite frottole da bambini… son i soliti giochi di potere della Chiesa… non fuggire subito. Forse anche il tuo cuore è alla ricerca e un minuto di lettura di Paolo Curtaz di certo non potrà nuocere alla tua salute.

A tutti i lettori, i miei auguri più vivi per una santa settimana santa!

Andrea

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Pesca abbondante quest’anno!

Tanti pesci d’aprile quest’anno. Molti dei quali Calcistici. Ma non solo.

Il Tg2 ha annunciato la convocazione di Cassano ed il suo arrivo a Bari per la partita contro l’Irlanda (!), Francesco Totti si divertiva ad allarmare i giornalisti con un suo possibile stop di 40 giorni, il portale internet ConoscereGenova parla di penalizzazione di 51 punti del Genoa e sua retrocessione (vedi qui), un po’ come successo nell’anno della famosa valigetta dopo Genoa-Venezia.

Sempre a Genova,  è comparsa per le vie del centro una falsa ordinanza del Sindaco che avrebbe annunciato il buio in tutte le vie del centro cittadino a partire dal 6 aprile p.v.

Tra i pesci daprile di questanno i Piccioni Google Maps

Tra i pesci d'aprile di quest'anno i 'Piccioni Google Maps' ingaggiati dalla Cina per acquisire nuove mappe.

Dallo Sport alla Scienza e Tecnologia: la BBC ha parlato del nuovo albero degli spaghetti, Air France ha fatto tornare in volo il Concorde e quelli di Mountain View hanno lanciato ‘Cadie’, sistema avanzato di intelligenza artificiale in grado di generare una versione in 3D del motore di ricerca Chrome di Google. Mentre la stessa Google lanciava il Google Brain Search capace di indicizzare anche i tuoi pensieri (leggi qui). Pesce d’aprile pure per Yahoo!, con il lancio del suo motore di ricerca ‘ideologico’.

 

 

E questo blog? Beh, qualche lettore ha avuto modo di pescare pure qui… Sembra che tra le leggi della Logica di Anderj vi fosse proprio questa:

prima di esprimere un pensiero, assicurarsi che le cellule celebrarli siano ben connesse!

Commento in merito di esimi professori di Logica: non pervenuto.

Andrea Macco

Tallentyre non Voltaire. Andrej, non Peano

Ricerche approfondite da parte di amici lettori segnalano che la frase da me citata nel precedente post e attribuita erroneamente a Voltaire non è del filosofo francese, bensì di Evelyn Beatrice Hall, (1868 – 1919), che scrisse sotto lo pseudonimo di S.G. Tallentyre.

Riporto la precisazione esatta:  Tallentyre  fu una scrittrice conosciuta soprattutto per la sua biografia su Voltaire, ‘Gli amici di Voltaire’, completata nel 1906. Fu lei a scrivere la frase, spesso erroneamente attribuita a Voltaire, “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”, come una illustrazione del pensiero di Voltaire. Da notare che tale frase è nota anche nella leggera variante, “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”.

***

Apprendo anche, proprio quest’oggi, una sensazionale notizia che dò forse in esclusiva ai  lettori di questo blog: il padre della  Logica Matematica non sarebbe, come da tradizione, Giuseppe Peano, bensì tal Andrej, scienziato, economista, logico, biologo, chimico e fisico (nonché scrittore) russo che visse poco prima dell’anno Mille e di cui fino a pochissimo tempo fa non si sapeva quasi nulla. I suoi preziosissimi scritti, occultati in tempo di regime stalinista, sono stati resi pubblici solo in questi giorni. Il Cremilino ha messo a disposizione della Comunità Scientifica internazionale l’intera opera di Andrej, consistente in venti piccoli volumi  in cui lo scienziato raccolse tutte le annotazioni di una vita intera.

Due di essi sono appunto dedicati alla Logica (quella che prima di Peano era nota come logica simbolica e che sostanzialmente si rifaceva al pensiero di Aristotele) e anticipano di secoli il lavoro di Kurt Gödel e la logica di Boole, quella che è alla base dei moderni calcolatori. Non solo.

Il quarto libro della serie contiene studi di Fisica che anticipano di secoli quanto avrebbero scoperto i padri della Fisica Quantistica: Andrej suppose che la materia fosse formata da poche particelle elementari combinate tra loro in rapporti fissi (quelli che noi oggi chiamiamo livelli energetici) e che ogni elemento della natura sarebbe scomponibile in una combinazione di questi rapporti, sfruttando i quali – scrive Andrej –  sarebbe potenzialmente possibile immagazzinare e trasmettere dell’informazioni, un po’ come fa un abaco. Insomma, altro non si tratta del principio che sta alla base dei moderni calcolatori quantistici in via di sviluppo.

Andrej operò in solitudine, solo coadiuvato da una scelta equipe di uomini che però, alla morte dello scienziato, conservarono gelosamente le sue opere, per paura che finissero in mano alla chiesa e, per la rivoluzionarietà delle scoperte, potessero essere condannati a morte… Per secoli non se ne seppe più nulla, se non quando,  con la rivoluzione industriale, lo zar volle aprire la Russia ad un certo rinnovamento  e andò a scavare nel proprio patrimonio culturale. Gli scienziati russi, quando vennero in mano dei preziosismi studi di Andrej, ne compreso (forse in minima parte) la portata e li occultarono temendo potessero finire nelle mani sbagliate. In particolare dei nazisti. Il regime di Lenin e poi di Stalin fecero il resto.

Sembra che da allora i 20 manoscritti non siano più usciti dal Cremlino, se non oggi per la prima volta. A spingere la Russia a rivelare alla comunità scientifica internazionale l’opera di Andrej sembra sia stata la crisi internazionale: uno stimolo – ha dichiarato il Presidente Russo – per rilanciare la ricerca e il lavoro di singole menti.  Del lavoro del nuovo Peano – così è stato definito Andrej – restano molte pagine da studiare e sembra che i 20 volumi saranno sottoposti ognuno ad una equipe di scienziati.

All’Italia, per le sue note tradizioni nel campo della Logica, insieme con la Francia, sembra potranno essere affidati proprio i primi due volumi, dedicati appunto alla Logica. Anche se qualcuno ha invece parlato, per via delle tradizioni agrarie del nostro Paese, dell’affidamento degli studi di botanica e di ittica in particolare, contenuti nell’ultimo dei volumi.

Aggiornamenti nei prossimi giorni.

A.M.