Ricerche approfondite da parte di amici lettori segnalano che la frase da me citata nel precedente post e attribuita erroneamente a Voltaire non è del filosofo francese, bensì di Evelyn Beatrice Hall, (1868 – 1919), che scrisse sotto lo pseudonimo di S.G. Tallentyre.
Riporto la precisazione esatta: Tallentyre fu una scrittrice conosciuta soprattutto per la sua biografia su Voltaire, ‘Gli amici di Voltaire’, completata nel 1906. Fu lei a scrivere la frase, spesso erroneamente attribuita a Voltaire, “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”, come una illustrazione del pensiero di Voltaire. Da notare che tale frase è nota anche nella leggera variante, “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”.
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Apprendo anche, proprio quest’oggi, una sensazionale notizia che dò forse in esclusiva ai lettori di questo blog: il padre della Logica Matematica non sarebbe, come da tradizione, Giuseppe Peano, bensì tal Andrej, scienziato, economista, logico, biologo, chimico e fisico (nonché scrittore) russo che visse poco prima dell’anno Mille e di cui fino a pochissimo tempo fa non si sapeva quasi nulla. I suoi preziosissimi scritti, occultati in tempo di regime stalinista, sono stati resi pubblici solo in questi giorni. Il Cremilino ha messo a disposizione della Comunità Scientifica internazionale l’intera opera di Andrej, consistente in venti piccoli volumi in cui lo scienziato raccolse tutte le annotazioni di una vita intera.
Due di essi sono appunto dedicati alla Logica (quella che prima di Peano era nota come logica simbolica e che sostanzialmente si rifaceva al pensiero di Aristotele) e anticipano di secoli il lavoro di Kurt Gödel e la logica di Boole, quella che è alla base dei moderni calcolatori. Non solo.
Il quarto libro della serie contiene studi di Fisica che anticipano di secoli quanto avrebbero scoperto i padri della Fisica Quantistica: Andrej suppose che la materia fosse formata da poche particelle elementari combinate tra loro in rapporti fissi (quelli che noi oggi chiamiamo livelli energetici) e che ogni elemento della natura sarebbe scomponibile in una combinazione di questi rapporti, sfruttando i quali – scrive Andrej – sarebbe potenzialmente possibile immagazzinare e trasmettere dell’informazioni, un po’ come fa un abaco. Insomma, altro non si tratta del principio che sta alla base dei moderni calcolatori quantistici in via di sviluppo.
Andrej operò in solitudine, solo coadiuvato da una scelta equipe di uomini che però, alla morte dello scienziato, conservarono gelosamente le sue opere, per paura che finissero in mano alla chiesa e, per la rivoluzionarietà delle scoperte, potessero essere condannati a morte… Per secoli non se ne seppe più nulla, se non quando, con la rivoluzione industriale, lo zar volle aprire la Russia ad un certo rinnovamento e andò a scavare nel proprio patrimonio culturale. Gli scienziati russi, quando vennero in mano dei preziosismi studi di Andrej, ne compreso (forse in minima parte) la portata e li occultarono temendo potessero finire nelle mani sbagliate. In particolare dei nazisti. Il regime di Lenin e poi di Stalin fecero il resto.
Sembra che da allora i 20 manoscritti non siano più usciti dal Cremlino, se non oggi per la prima volta. A spingere la Russia a rivelare alla comunità scientifica internazionale l’opera di Andrej sembra sia stata la crisi internazionale: uno stimolo – ha dichiarato il Presidente Russo – per rilanciare la ricerca e il lavoro di singole menti. Del lavoro del nuovo Peano – così è stato definito Andrej – restano molte pagine da studiare e sembra che i 20 volumi saranno sottoposti ognuno ad una equipe di scienziati.
All’Italia, per le sue note tradizioni nel campo della Logica, insieme con la Francia, sembra potranno essere affidati proprio i primi due volumi, dedicati appunto alla Logica. Anche se qualcuno ha invece parlato, per via delle tradizioni agrarie del nostro Paese, dell’affidamento degli studi di botanica e di ittica in particolare, contenuti nell’ultimo dei volumi.
Aggiornamenti nei prossimi giorni.
A.M.