Essere buoni o fare del bene?

«Essere buoni è qualche cosa, fare del bene è molto di più»
(Baden-Powell)

Ho trovato questa frase del fondatore degli Scout su un muro della sede del gruppo Scout FSE di Nichelino che ci ha ospitato questo week-end per la Caccia di Primavera di Distretto. (Chi volesse sapere di più in merito a queste attività scout, consulti il sito di gruppo QUI).

E’ una frase che già conoscevo, ma rileggerla mi ha fatto pensare che bisogna sempre rimboccarsi le maniche per fare del bene e non stare a guardare, anche quando le cose tutto sommato non vanno male.

Fine dello spunto e della riflessione. Un saluto speciale va a tutti i lettori Scout che in occasione della festa di San Giorgio martire hanno rinnovato la loro Promessa Scout.

 

L’«eroico quotidiano»

San Giorgio contro il drago
23 Aprile, festa di San Giorgio. Un martire eroe… il drago sconfitto (paradigma in verità del male che vuol ergersi con mille teste e mille fuochi intorno a noi), le armate nemiche,  ma in generale pure la figura stessa del cavaliere possono apparire talvolta “distanti” da nostro mondo. Oppure richiamare la nostra attenzione solo alle grandi imprese eroiche di chi si sa spendere quando accade qualcosa di grave, si veda il terremoto in Abruzzo, una inondazione, un cataclisma naturale…

Eppure c’è anche un modo di essere eroi molto più spicciolo, l’eroico del quotidiano.

Usava questo termine don Andrea Ghetti, detto Baden, uno di quegli Uomini che definirono le basi del metodo e dello spirito del Roverismo Cattolico Italiano (da non confondere con l’altro Baden, Baden Powell, il fondatore del movimento Scout vero e proprio).

Oggi tutti gli Scout del mondo, intorno alle ore 19, hanno rinnovato la loro Promessa Scout. Il fulcro intorno a cui essa ruota è il Servizio (gratuito e disinteressato) del Prossimo. Ecco allora le parole di Baden in merito, eccole qui per i lettori anche non scout ma che hanno la voglia di cogliere un granello di bene anche da questo modo a volte distante dal modo di vivere di tanti:

 

Ho ripetuto più volte nei Consigli di Clan e nei Capitoli che — superato il Noviziato — non si può restare nel Clan senza un Servizio.

È logico: un Rover che pensi di fare solo il Rover «per sé» partecipando a qualche uscita o chiedendo la parola per dire il suo parere a qualche «gruppo di studio» è ormai fuori dallo spirito del Movimento.

Per ottobre la maggior parte di noi dovrà avere un «Servizio»: approfittiamo di questi mesi che mancano per dare gli ultimi tocchi alla nostra personale formazione.

Servire significa donare il meglio di noi per gli altri, significa dimenticarsi per gli altri, significa soprattutto uno spirito di generosa donazione.

Fatta di interiori silenzi, di preghiera intensa e di sacrificio umile e nascosto: di quell’«eroico quotidiano» dal quale …
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