Il cammino della Fede: Luci e Ombre

cammino-luci e ombre

“Nel cammino della vita e nel cammino della Fede ci sono luci e ci sono ombre. C’è sufficiente luce per chi vuol vedere e c’è sufficiente oscurità per chi non vuol vedere”

P. Andrea Gasparino

 

 Molti mi domandano se Scienza e Fede siano in contrasto… è un dibattito eterno e spesso vengo coinvolto in prima persona: “Ma tu che sei scienziato…!” Allora rispondo sempre con questa frase, che oggi  lascio qui  a voi tutti , amici cercatori di Dio e non, da meditare e da sperimentare… (sperimentare, già! In ogni sua accezione, anche scientifica!). Per quel che mi riguarda, sperimentata moltissime volte.  

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Siamo tutti in cammino…

Andrea, cercatore di Dio        

      

pellegrino

15 commenti su “Il cammino della Fede: Luci e Ombre

  1. Cerca… cerca… intanto la vita passa e tu sarai li a cercare altrove ciò che hai dentro di te.

  2. …io sono sempre alla ricerca, infondo la vita è una ricerca…però sono più propensa verso una ricerca filosofica-antropologica piuttosto che religiosa…studio storia delle religioni e ne sono affascinata, ma sempre con occhio critico…non mi piacciono le sovrastrutture sociali, di nessun tipo e quindi nemmeno la chiesa…credo in qualcosa, come tutti, ma non sento il bisogno di dargli un nome…bacioni.giò

  3. Salute a tutti,
    leggendo i vostri commenti penso questo:

    1. che come dice Paolo, la ricerca di Dio parta proprio da noi stessi! E’ vero, tanti Dio lo cercano fuori, e, come dice Un onanista, cercano e corrono per tutta la vita, senza poi ottenere molto, un po’ come ci insegnano i racconti di Dino Buzzati se li avete letti.

    2. La ricerca di Dio è cmq una ricerca affascinante, che non finirà mai di stupirci… chi potrà dire di avere compreso tutto su Dio? C’è sempre qualcosa da scoprire, ed è un cammino che può portare luce in tutti gli ambiti…

    3. che la curiosità che spinge giò nelle sue ricerche prima o poi porterà frutto. Chi cerca Dio spesso scopre che è Dio che cerca lui…

    A presto!
    Andrea

  4. secondo me “un onanista” ha ragione, perchè se uno cerca Dio anche in sè, come dite voi, vuol dire che non crede abbastanza in se stesso…lo dite voi no che Dio è in noi? significa che il Dio a cui vi riferite siamo semplicemente noi stessi, senza cercare da nessuna parte…

  5. Cara Silvia,
    intanto ti invito a rispondere a quel che ha scritto Paolo nel precedente intervento…
    Per quel che riguarda il discorso su Dio, capisco il tuo ri-affermare il tuo punto di vista sul fatto che Dio è frutto dell’uomo e basta.
    Io sono convinto del contrario e quando dico di cercare dentro di sé alludo al fatto che l’uomo è formato da corpo, anima e Spirito Santo. Già nell’anima c’è la scintilla di Dio, ma ancora di più nella presenza dello Spirito di Dio. Lui è cosi discreto che rispetta a pieno la nostra libertà, ma se ascoltiamo bene troviamo segno della sua presenza intrecciata alla nostra.
    Capisco che per quanto dico non posso presentare prove scientifiche… se fosse così esisterebbe un teorema dell’esistenza di Dio. Invece, per fortuna, non esiste. Ma non esiste nemmeno un teorema della sua non-esistenza.
    Tutto, rimane, un fatto di LIBERTA’ e di FEDE. Ce lo ricorda anche la frase di Andrea Gasparino.

    Ci sono persone che si creano il loro Dio, e sono purtroppo tante. Un dio a loro uso e consumo, a loro immagine e somiglianza. Invece il Dio che conosco io e che cerco di conoscere io è un Dio che si è rivelato a me, che non ho creato io, che a volte faccio anche fatica a capire (la fatica del credere!) ma che dà luce a tutta la mia vita ed esistenza.

    Luci e ombre…. io voglio scegliere la luce, non quella del mio io, non quella della mia sola mente, ma quella che risplende anche in me e fuori di me, perché Qualcuno la fa risplendere…

  6. Ciao Silvia, sono contento di rileggerti, perché trovo molto bello che una persona che si dice non credente ami confrontarsi più volte con i credenti.

    Entro brevemente nelle ultime due cose che hai detto, perché mi hanno colpito, e ti dico qualche pensiero per continuare il dialogo.

    1) dicevi: “se uno cerca Dio anche in sè, come dite voi, vuol dire che non crede abbastanza in se stesso…”

    Una mia ex insegnante di filosofia diceva una cosa bellissima a proposito della relazione tra l’uomo e Dio. Diceva che l’uomo è autonomo, ma non è autosufficiente.

    Trovo che questo sia semplicemente vero e bellissimo.

    Cosa significa che è “autonomo”? Significa:

    a) che l’uomo è liberissimo di fare qualsiasi scelta,

    b) che è capace di intendere e di volere,

    c) che una volta creato non è un burattino nella mani di Dio, ma è, appunto, integralmente libero.

    Cosa significa “non autosufficiente”? Significa che, pur essendo integralmente libero, la sua vita (e la sua morte) non dipendono da lui, perché non è lui a darsele, ma Dio (e nessuna mente intellettualmente onesta può negare che vi sia stata una Volontà Creatrice per dare vita a questo mondo e all’uomo). “Non-autosufficiente” significa anche che tutto è dono di Dio, compreso il nostro respiro e battito cardiaco.

    Questo con buona pace di Karl Marx, il quale, invece di affermare con ignorante amarezza che “la religione è l’oppio dei popoli”, si sarebbe potuto soffermare a guardare un po’ di più i papaveri (da oppio) guardandone la bellezza che solo Dio è in grado di fabbricare, di creare.

    Per concludere questo primo punto, dire che “Dio è presente in noi” (anche in te) non significa dire che non crediamo in noi stessi, ma semplicemente gioire per l’essere creature di Dio. Tutti. Nessun big bang, per quanto spettacolare, può creare (non avendo alcuna volontà) una meraviglia bella e unica come l’uomo.

    2) Dicevi anche: “lo dite voi no che Dio è in noi? significa che il Dio a cui vi riferite siamo semplicemente noi stessi, senza cercare da nessuna parte…”

    Un paragone banale: Se io dico che l’acqua è nel bicchiere, non sto dicendo che l’acqua e il bicchiere siano la stessa cosa.

    E comunque, io sento di dirti questo: nel mondo di oggi (e non solo di oggi) c’è molto desiderio di libertà. Il che non è male. Solo che per ottenere questa (legittima) libertà, chissà perché, talvolta si ritiene di dover cacciare via Dio, negandone addirittura l’esistenza. Ti sembra così utile, sensato e liberante formulare questa negazione?

    Non sarà questa negazione, l’“oppio”? Pensiamoci.

  7. Caro Andrea.. mi discosto un po’ da ciò su cui state discorrendo in questi commenti.. ma volevo dirti che non sono sparita.. ;) perdonami, ma sto avendo delle giornate, che definirle intense è un eufemismo, in più non ho soldi nel cellulare e non posso rispondere ai tuoi messaggi (chiedo perdono anche per questo!). Spero di avere presto una data buona da comunicarti, prometto che farò tutto quanto prima. intanto ti lascio un abbraccio.. e ti accompagno con la preghiera. Auguri a mamma (un po’ in ritardo..)
    a presto

    Emanuela, cercatrice di Dio

  8. bhe ragazzi io vi ammiro, seriamente, perchè siete cosi convinti in ciò che credete, io purtroppo ho smesso da tanti anni di credere nel vostro Dio, forse mel’hanno fatto “odiare” (tra virgolette eh, non è che odio Dio, era x farmi capire) a causa delle preghiere forzate e di tutte le messe obbligatorie e quelle cose li..io sono uscita da un mondo in cui Dio doveva essere tutto per forza..quindi credo sia dovuto a questo il fatto che non credo piu…il tutto sommato alla mia pregressa idea gia citata…non so che altro aggiungere…

  9. E io continuo ad ammirare il tuo dialogare, Silvia, e sono sincero nel dirtelo.
    Conosco un sacco di gente che si è allontanata da Dio per i motivi che hai accennato e vissuto anche tu, e ti capisco, perché le imposizioni (soprattutto dal ’68 in poi) fanno allontanare la gente persino dalle cose buone come la pratica della fede.
    Mi viene da dirti, però, con il cuore, una cosa, se e quando ti va: anche se dici di aver “smesso di credere”, tu parla molto col Signore. Digli tutta l’incazzatura (o la voglia di negazione) che hai. Urlagli:
    “Senti Signore, nella mia vita ho conosciuto dei cattolici sbagliati, fammi conoscere dei cattolici giusti, e se Tu ci sei, fatti vivo in qualche modo, porca miseria! Fammi sentire che tu sei amore, che non sei un concetto, che non sei un obbligo. Fammi sperimentare la goduria pazzesca del dire di sì alle tue parole ‘Prendete e mangiatene tutti, perché questo è il mio corpo’! Fammi vedere che andare a Messa è una figata, non un peso. Anche nella parrocchia più sminchia. Fammi sentire che la Messa è un incontro con te che ci sei davvero in quell’Ostia. Fammi accorgere del fatto che non posso aspettare che preti e suore siano tutti santi per trovare il coraggio di correre da Te. Fammi vedere che il tuo amore non è una cosa romanticoide, ma è più concreto del mio respiro! Fammi vedere che negare la tua esistenza non porta alcun progresso né al mondo né a me, né fa vivere meglio! Fammi vedere che non c’è alcuna liberazione nell’allontanarsi dai sacramenti. Fammi incontrare un prete santo con cui parlare e al quale urlare tutto quello che mi passa per la testa. Fammi vivere un abbraccio con te che sei vivo e vero. Fammi sentire che la fede non è staccata dalla vita, ma ne è la linfa più potente e umanizzante!”.
    La preghiera è un dialogo grandioso e autentico con Cristo vivente, Silvia, te lo giuro sulla mia vita.
    La filosofia coltivala pure, se vuoi, ma quando arriva alla negazione di Dio, commette un errore logico, perché la ragione stessa è creata da Dio.

    Un abbraccio a te e a The One.

  10. Salve!! Tanto per cominciare, ti frego la frase!!

    Secondo… beh. mi viene da dire questo. La ricerca di Dio ti porta a scoprire te stesso, è la “Prima Legge” della teologia. (don Pino Colombo docet!).
    Un discorso su Dio nn può prescindere dall’uomo, e vice-versa. Non puoi amare Dio se non ami il tuo prossimo, e se ami il tuo prossimo, ami anche Dio (S.Tommaso e S. Bonaventura docent! L’ho coniugato correttamente?? Speriamo di sì!! Se no che figura!!!)

    Saluti a tutti, anche all’amico onanista! (Suppongo tu abbia letto Gn 38 per definirti onanista…)

  11. TRA IL PRATICO E IL TEOLOGO

    Cari Paolo e Strahd Von Zarovich
    grazie dei vostri interventi. Uno molto “pratico”, l’altro molto “teologico”. Penso si completino entrambi…

    E grazie a Silvia che si mette molto in gioco. Secondo me ne sta nascendo un bel dialogo.

    Oggi parlando con un sacerdote giovane e in gamba, è venuta fuori questa bella esclamazione: CHI CERCA la VERITA’ DIO E’ GIA’ CON LUI!

    Ecco, io penso che quando anche tu, Silvia, sei già con la voglia di conoscere un Dio vero e non fasullo come magari ti hanno fatto conoscere, un Dio che si interessa della tua vita, che ha qualcosa da dire a Te, ecco allora Dio sta già facendo la strada con te.

    Io non so se tu conosca il passo del vangelo dei discepoli di Emmaus. Ti invito a leggerlo, è una pagina davvero toccante ed emozionante, perché io mi ritrovo spesso in quei due discepoli smarriti, che NON capiscono! Che anzi dicono, forse come te: ci avevano detto… e invece! Tutte fregnacce, tutte cose non vere, tutti inganni…!
    Poi però la sorpresa… fin tanto che “i loro occhi si aprirono”. Ma ce ne è voluto di tempo. Anche io, anche noi siamo un po’ ciechi, ma se cerchiamo la Verità sinceramente… vedrete che la troviamo!

    A presto e buona ricerca!

    Andrea, cercatore di Dio

  12. guarda Paolo, io ho provato a parlare con preti o suore ma sono davvero tutti uguali, tutti che non capiscono la vita dei giovani, la vita del mondo NORMALE come va avanti e che condannano ogni cosa ogni pensiero che possa mettere in dubbio Dio ragazzi siete veramente piu validi voi che preti o suore con cui ho avuto a che fare io, almeno voi parlate anche con gente che non la pensa come voi non etichettandolo come uno che non ha capito un cazzo e che va “rieducato” o cose cosi

    Ps: o ma venite a trovare anche me ogni tanto sul mio blog eh!! che li gli argomenti sono anche 1 pochetto piu vari, si puo sempre parlare anche di altro no? :)

  13. caro P.Andrea stò leggendo il libro da te scritto: LA PREGHIERA DEL CUORE, sono rimasto folgorato da una storia che si intitola così “Come i giapponesi” la quale mi ha dato l’opportunità di immedesimarmi in lei e capire che anche noi come le conchiglie perlifere dobbiamo farci riempire dall’amore di DIO e traboccare per gli altri…………………………..COMPLIMENTI !!!!!!!!!!!!!! :D

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