W la Repubblica! Un plauso al presidente Mattarella

il Quirinale

Sono stato la scorsa settimana a Roma e finalmente sono riuscito a prenotare ed effettuare la visita al Palazzo del Quirinale che da anni volevo fare. Grazie al Presidente Sergio Mattarella questo tesoro è ora aperto quasi tutti i giorni al pubblico.

Quello del Presidente è stato un vero dono agli italiani: si tratta di un stupendo ed efficacissimo connubio fra storia, arte ed educazione al valore civico della Patria e delle Istituzioni. Visitare il Quirinale è riscoprire il senso della Patria e della Repubblica e rimanere, per una volta, un po’ incantati dall’apparato istituzionale su cui si fonda la nostra bellissima (e spesso, purtroppo, mal governata) Italia!

CorazzieriCome per un cristiano ci sono le quattro Basiliche romane e per un mussulmano la Mecca, per un Italiano ci dovrebbe essere, almeno una volta nella vita, la visita al Quirinale. E dopo di essa, la visita alla Caserma del Reggimento dei Corazzieri. Recentissima l’apertura pure di questo luogo che racchiude il segreto di tutto ciò che i corazzieri sono stati (la guardia d’onore del re!) e di ciò che sono oggi (l’immagine del meglio dell’Italia al mondo). La visita, guidata dagli stessi corazzieri, è veramente ben strutturata: dalle scuderie ai luoghi ove i corazzieri si riuniscono giornalmente, dalla galleria delle armi alla sala delle moto Guzzi, dalla cappella dedicata a San Giorgio alle cucine, dalla ferratura dei cavalli alla dura preparazione che chi entra in questo corpo scelto deve effettuare.

Grazie di cuore, Presidente, per questa iniziativa e per questi tesori offerti agli italiani. Dal canto mio non posso che portare i ricordi di questa visita e le tante cose imparate e apprese ai miei studenti e ai miei lettori e blogger.

Viva l’Italia, viva la Repubblica!

Andrea Macco

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Responsabilità

responsabilità sociale

In questo post propongo due riflessioni, una di carattere generale sull’uomo, con le parole di una poesia della statunitense Audrey Shenandoah, e l’altra di attualità sulla nostra povera Italia, in cui scandali e corruzione sembrano dilagare sempre: segnalo allora un bell’articolo di Danilo Paolini uscito su Avvenire di ieri. Buona lettura!

AM

Nascere uomo su questa terra 
è un incarico sacro. 
Noi abbiamo una responsabilità sacra, 
dovuta a questo dono eccezionale 
che ci è stato fatto, 
ben al di sopra del dono meraviglioso 
che è la vita delle piante, 
dei pesci, dei boschi, degli uccelli, 
e di tutte le creature 
che vivono sulla terra. 
Noi siamo in grado 
di prenderci cura di loro.

Audrey Shenandoah

Audrey Shenandoah

Ognuno di noi deve fare la propria parte per salvare l’Italia

L’altro contagio

«Le solite facce, i soliti accordi», cantavano Enzo Jannacci e Paolo Rossi al Festival di Sanremo nel 1994, mettendo in musica con disincanto il ciclone di Tangentopoli che aveva appena sconvolto l’Italia. Aprendo i giornali di stamattina si ha l’impressione di fare un balzo indietro di vent’anni esatti e viene da intonare a denti stretti quella vecchia canzone: i soliti arresti, le solite facce, i soliti nomi… continua a leggere su Avvenire

Da gregge sperduto a gregge con pastore

Cristo caricato iniquità uomoNella liturgia del triduo Pasquale si incontrano tanti spunti di riflessione. La liturgia è sempre ricchissima.

Quest’anno questo versetto mi ha particolarmente catturato:

Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;

il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti”

(Is 53,6)

Credo possa avere molte letture e diversi riferimenti.

Alla Chiesa intesa come Popolo di Dio, che è stata in sede vacante senza un Pastore e procedeva in acqua agitate e turbolente: i Cardinali (e prima ancora Benedetto XVI con le sue dimissioni) ci hanno fatto dono di un nuovo pastore, Papa Francesco. Una bellissima figura, a partire dal nome che ha scelto, dal gesto umile di chinarsi e chiedere su di lui preghiera, per poi andare avanti con gesti e parole di grande novità e di umanità. Riuscirà nel suo intento? Io spero di sì e voglio essere fiducioso. 

Al Governo italiano, che a differenza del conclave dei Cardinali, è ancora in una fase di stallo. E davvero sembriamo sperduti come un gregge (di caproni) dove ognuno segue la sua strada e pochi seguono ideali veri. Davvero c’è da chiedere a Dio di avere pietà di questa povera (sempre più povera, anche letteralmente) Italia! C’è tanta iniquità in giro, chi la fermerà? Chi rinnoverà?

A me stesso … (e forse ognuno potrà fare in cuor suo questa riflessione o una simile): quante volte corro, corro corro … ma verso dove? Seguo la mia strada, ma è la strada di Dio? È una strada evangelica?  Nel mio cuore vedo ombre e vedo luci, e si mischiano continuamente. A volte, come nei periodi difficili e faticosi, sembrano prevalere le tenebre. È l’ora della croce, l’ora in cui io sono nella folla a gridare Barabba, l’ora in cui non sono capace di fermarmi sotto la croce. L’ora in cui vorrei scappare da tutto, fuggire da un Dio che non riconosco, perché forse non riconosco nemmeno me stesso.
Ma l’ora della croce ha una fine. Segue il silenzio della deposizione. E poi la preghiera, il riconsegnarsi a Dio, e la speranza. Giunge l’ora della Vita nuova, dove la luce vince le tenebre, anche quelle in me. 

Prego in questa Pasqua che Cristo sia sempre speranza in me, sia sempre luce in me, e vinca sempre le tenebre del cuore mio, proprio come pregava Francesco d’Assisi. 

luce che illumina

Un ricordo speciale, in questa Pasqua di Risurrezione 2013, per due care persone che mi hanno lasciato per essere, credo e spero, con Lui nel Suo Regno di luce. Sono nonna Luciana e Padre Vittorio Lagutaine. Due persone che hanno vissuto una fede autentica e che hanno attraversato la mia vita con amore. E l’amore, anche quando si spezza, non è mai amore perduto.

Santa Pasqua di Luce e Risurrezione a tutti i cercatori di Dio!

Andrea Macco

 

A proposito del referendum sul Nucleare

Domenica e lunedì c’è la possibilità di andare a votare per quattro quesiti referendari. Mi è stato chiesto da più persone un parere, in particolare, sul quesito sul Nucleare, e questa è la risposta che a tutti, indistintamente, mi sono sentito in coscienza di dare.
Chi volesse esprimere la sua nei commenti può farlo, ma avverto già che commenti di mera propaganda ideologica (“Si al Nucleare per Sempre! Italiani stupidi se lo fermate!” Oppure “No al Nucleare che uccide! Scemi se non lo fermate!”) non saranno pubblicati. Invece il dibattito serio, ragionato e motivato è benvenuto.
Andrea
* * *

Caro amico che mi chiedi un parere sul Referendum, cerco di darti una risposta sintetica ma al contempo ragionata.

La questione Nucleare e’ assai complessa e ampia. Premesso che non credo che il Nucleare in Italia ripartirà mai (troppi veti a livello locale) sinceramente mi sembra eccessivo porre ora, sull’onda emotiva di quanto successo in Giappone, un veto per un
piano nucleare che dovrà essere steso e per centrali nucleari che dovranno essere debitamente progettate e pianificate tra diversi anni. Con tecnologie probabilmente anche migliori di quelle esistenti oggi e sicuramente notevolmente più sicure di quelle giapponesi e di quelle dell’ex Unione Sovietica (lo sono già quelli attuali che realizzano Francia e USA e altri Paesi Europei).

In ogni caso il fatto che Germania e Svizzera scelgano di abbandonare lentamente il Nucleare fa meditare. Probabilmente una centrale con elevati sistemi di sicurezza porta ad avere un aumento dei costi tale da non rendere più cosi conveniente questa scelta, anche se – la domanda resta aperta – con cosa sostituiremo le grandi centrali a combustibile fossile?

In ogni caso, ho trovato interessanti questi due articoli usciti su La Stampa:

http://www3.lastampa.it/domande-risposte/articolo/lstp/393284/

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/404623/

Buona lettura!

Andrea

Viva l’Italia…l’Italia che siamo noi!

 

Sono un paio di giorni che ho in mente questo post, dal fatidico giovedì 17 marzo 2011, centocinquantesimo dell’Unità d’Italia.

Un post dedicato a chi ci ha preceduto, a volte con le armi in mano, a volte con le idee, a volte con alti ideali, a volte con biechi interessi economici… ma se siamo arrivati fino a qui è anche grazie a chi ci ha preceduto e che, nel bene e nel male, ha lottato per ciò in cui credeva. Compreso il sogno di un’Italia unita.

Io ci metto anche i miei nonni, quello che combatté in Somalia e quello che fece la campagna di Russia. E dei cui racconti udii solo una piccola parte, da piccolo, tramandata a voce.

Spesso il rischio è proprio questo: che chi è stato protagonista cessi di raccontare, di tramandare e che frammenti importanti vadano persi… non vi pare che talvolta (troppo spesso) accada?

E quando ciò accade si perde di identità, perché se non si comprende da dove si arriva, difficilmente allora si ha chiara anche la meta, il dove si vuole arrivare. Oppure essa cambia, e si diventa “altro”, non più ciò da cui si era nati. Ciò a volte è un bene, altre volte invece una vana frustrazione.

E tu, Italia dai mille volti e dai tanti cuori, verso dove stai andando?

Chiudo con un video-musicale di una canzone di De Gregori molto nota. Ma è sempre bella riascoltarla per farci ricordare che la storia ora la facciamo noi, anche noi, cercando le radici e guardando alle mete da raggiungere.

 

Buon cammino nella storia, concittadini italiani!

Andrea Macco

Medaglia d’oro alla Provincia di Genova

Dal Portale ConoscereGenova.it Si è svolto Venerdì 24 Aprile alle ore 11 a Palazzo del Quirinale il conferimento della Medaglia D’oro per la resistenza al Gonfalone della Provincia di Genova. Un riconoscimento per l’impegno che la popolazione dei paesi vicino a Genova hanno affrontato a rischio della propria vita per sostenere i partigiani, nascondere gli ebrei e contribuire così alla liberazione dal nazi-fascismo. Insieme alla Provincia di Genova ha ricevuto la medaglia la Provincia di Forlì – Cesena.

 

 La notizia è passata abbastanza sotto tono, anche la stampa e i media locali non ne hanno dato particolare enfasi. Sarà forse perchè in Italia sta prendendo campo un atteggiamento più obiettivo verso la Resistenza? Taluni lo chiamano “revisionismo storico” altri ci vedono quello che è il normale processo che la storia compie: man mano che muoiono i testimoni oculari si dispongono di più documenti e si guarda ai fatti con altro occhio. Che spesso non è più quello di chi ha scritto i libri di storia perché in quel momento sul carro dei vincitori o perché nella condizione per farlo. 

La resistenza: un evento storico che non dovrebbe avere un colore politico specifico ma che invece per anni è stato la bandiera solo di una parte politica. Sbagliavano gli uni ad appropriarsene, sbagliavano gli altri a tagliarsi fuori da questa memoria storica.
La resistenza è dell’Italia e degli Italiani.

Questo quel che sento nel cuore e che condivido con i compagni di pianerottolo di questo blog. Ma siete liberi come sempre di pensarla diversamente e, se volete, di esprimere la vostra.

Andrea Macco

Nucleare italiano in avanzamento: Lettera di Scajola

Su il Giornale di ieri (3 Febbraio 2009) e’ stata pubblicata – devo dire con scarso rilievo – una lettera del Ministro Scajola sullo stato dell’arte sul piano per il rilancio dell’energia elettro-nucleare in Italia di cui il sottoscritto si e’ ampiamente interessato con un lungo servizio lo scorso dicembre (si veda post del 31 Dicembre 2008)

Ecco qua la lettera di Claudio Scajola. Il mio e vostro parere nei commenti.

Andrea Macco

 

Caro Direttore,

 il governo sta attenuando l’impegno per ilritorno al nucleare, perché in vista delle elezioni di primavera non vuole sollevare argomenti controversi? Il dubbio sollevato in modo molto garbato dal lettore Edoardo Cicali, al quale Lei ha già correttamente risposto,e di ciò La ringrazio, mi fornisce l’occasione per fare il punto sulla politica energetica del governo Berlusconi, di cui il ritorno al nucleare resta un capitolo fondamentale, tanto più dopo la «guerra del gas» tra Russia e Ucraina, che ha indicato una volta di più la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas (e dal petrolio). Le norme per il ritorno al nucleare sono contenute nel Disegno di legge Sviluppo, già approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato, di cui attendiamo l’approvazione definitiva per fine febbraio inizio marzo.

Al ministero stiamo già lavorando ai decreti delegati previsti dal Ddl Sviluppo sulla scelta dei siti per le future centrali, sui benefici economici per le popolazioni e sull’istituzione dell’Agenzia di sicurezza nucleare.

In parallelo,una commissione di esperti di altissima professionalità da me nominata in ottobre, sta approfondendo tutti i temi economici, tecnici e ambientali legati al nucleare e sta svolgendo incontri con tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali coinvolti: da questi incontri sta emergendo un vivo interesse da parte delle imprese energetiche a costruire e finanziare le nuove centrali (che non richiederanno dunque soldi pubblici),utilizzando le più moderne e sicure tecnologie.

Entro la primavera lanceremo la Conferenza energetica nazionale che consentirà a tutte le istituzioni, le parti sociali e i cittadini di fornire indicazioni e suggerimenti anche attraverso internet.

Inmaggio ospiteremo il G8 Energia,dove affronteremo anche il tema del nucleare. E infine, proprio nei giorni scorsi abbiamo completato la riorganizzazione del ministero, che ha istituito il nuovo Dipartimento per l’Energia e lanuova Direzione generale per l’Energia nucleare, le Energie rinnovabili e l’Efficienza energetica, affidata alla dottoressa Sara Romano.

Come vede, caro Direttore, stiamo procedendo speditamente,

pensando ai risultati e senza smania di riflettori, verso l’obbiettivopiù volte annunciato di posare entro la legislatura la prima pietra di un gruppo di centrali nucleari per riequilibrare il mix elettrico nazionale, al fine di ridurre la dipendenza da petrolio e gas, oggi all’85%, che dovrà scendere al 50%; aumentare il contributo delle energie rinnovabili, che dovranno salire dall’attuale 15% al 25%, e del nucleare, che dovrà assicurarci l’ulteriore 25%. Con questo mix «50-25-25» potremo garantire al nostro Paese maggiore sicurezza energetica e tutela dell’ambiente (visto che il nucleare non produce emissioni di CO2), e alle nostre famiglie e imprese un prezzo dell’elettricità inferiore del 30% e allineato a quello degli altri grandi Paesi europei.

Cordiali saluti,

 Claudio Scajola
– ministro dello Sviluppo economico

Voglia di Europa per la Sampdoria: 5-0 al Kaunas

Come forse alcuni già sanno, da quest’anno seguo le partite casalinghe della Sampdoria calcio per il portale internet Conosceregenova. Rimando pertanto a questa pagina per tabellino, dichiarazioni post-partita, commenti e PAGELLE relativi al più che positivo esordio della Samp in Coppa Uefa. Certo, l’avversaria (i lituani del Kaunas) era quasi inesistente, paragonabile ad una squadra di serie B Italiana, eppure aveva battuto i Ranger Glasgow. Forse ciò è anche dimostrazione di quanto il LIVELLO del calcio italiano sia elevato (ricordiamocelo: Italia Campione del Mondo). Lo testimoniano le buone prestazioni anche delle altre italiane impegnate in questo turno di Coppa.

Un saluto a tutti i lettori sportivi.

Andrea

Europei a Vienna: arriva la restaurazione?

DELUSIONE sul volto di questo tifoso italo-viennese. E\' l\'ora della restaurazione?

Vienna segna la fine dell’era dell’insipido Donadoni. Che ci si poteva aspettare da un allenatore che aveva allenato Genoa e Livorno con risultati per altro mediocri? (a Genova dopo sole 3 giornate con 3 sconfitte di fila era stato pure malamente cacciato).

Vienna dicevamo: riparte la Restaurazione?

Ci vorrebbe proprio, perché di quell’Italia campione del mondo a Berlino si è visto davvero poco. Buffon solo, buffoni tutti gli altri. Materazzi sembrava Galeazzi, Toni un attaccante da campetto sotto casa.  Ringhio Gattuso ha ringhiato poco, Pinturicchio Del Piero ha dipinto ben poche prodezze. Le Cassanate di Cassano non ci son state, nel male ma neppure nel bene. Se potevamo recriminare con l’arbitro della partita olandese, quello contro la Spagna ci ha graziato ben 2 rigori. Abbiam evitato i biscotti, le combine, gli arbitri corrotti, ora le torte le facciamo noi. Ma solo per tirarvele in faccia.

ITALIA: voto 4.

 

 Altre Pagelle (complessive di questi europei):

 

UNA SICUREZZA, Buffon. Non a caso è il portiere n.1 nel mondo.BUFFON: 8. Se non ci fosse stato il n.1 al mondo, l’avventura europea sarebbe finita già con la Romania. Una garanzia. 

 

PANUCCI:  5,5. Distratto o forse addormentato. Ringraziamolo per la marcatura di testa, tutto il resto è da dimenticare.

 

CHIELLINI: 7,5. Il migliore della difesa azzurra. Partito in sordina, ha fatto un crescendo di prestazioni. Ha rotto Cannavaro, ma non ne ha fatto (troppo) rimpiangere l’assenza. Rivelazione.

 

BARZAGLI: 4. Una partita e’ stata fin troppo per capire la qualità del suo gioco. Se non gioca quasi titolare nel Palermo forse un motivo ci sarà…

 

MATERAZZI: 4. Compagno di merenda di Barazagli. La testata di Zidane deve avergli fatto male, da allora non ne azzecca più una. Non pervenuto.

 

GROSSO: 7. L’unico reduce di Berlino. Una rondine non fa primavera, nemmeno se è un pennuto davvero Grosso. Stoico.  

 

ZAMBROTTA: 4,5. Se questo è Zambrotta io sono Babbo Natale. Sperduto.

 

AMBROSINI: 5. Entra ed esce, esce ed entra. E’ un pallino di Donadoni e non molto di più. Farraginoso.

 

GIOVANE, Aquilani. Ha portato frescheza nell\'Italia, ma Donadoni lo ha impiegato pocoAQUILANI: 6. Per l’incoraggiamento e l’entusiasmo proprio di un giovane. Meglio lui di tanti vecchiacci di mia conoscenza… Promettente.

 

DE ROSSI: 6,5. A sprazzi belle giocate. Ripeto: a sprazzi. Discontinuo.

 

GATTUSO: 5. L’abbiam visto in forma con la Francia, quel tanto da farsi squalificare. Dichiarazioni contro la Spagna a parte, ha ringhiato ben poco.

 

CAMORANESI 5: che ci faccia un argentino nella nazionale italiana non si sa bene…almeno facesse vedere qualche numero da sudamericano. Inconcludente.

 

PIRLO: 6,5. Esperienza.

 

GENIO E SREGOLATEZZA, Antonio CASSANO. Le sue prodezze non sono bastate all\'Italia.CASSANO: 6+. Tanti dribbling dei suoi, assist a fioccare, ma rari i tiri in porta e le percussioni in area. Il “+” è per tutti i falli che ha subito. Uomo assist.

 

PERROTTA: 3,5. Dicono faccia prodezze a Roma. Evidentemente le altre capitali non gli sono congeniali e trasformano le prodezze in schifezze. Inguardabile. 

 

DI NATALE: 4. Alla già deludente prestazione con l’Olanda si somma un rigore calciato non male, malissimo. Svogliato.

 

NON IN FORMA, Toni. Quest\'anno all\'estero aveva fatto faville, all\'Europeo le scintille son mancate...TONI: 3. Sfiga al primo tiro, sfiga al secondo…sfiga pure al terzo. Anche al ventesimo? Lento e prevedibile. Fantasma.

  

DEL PIERO: 5,5. Bravo solo in conferenza stampa, in campo si adegua al ritmo della squadra, ergo si trascina in campo. Scialbo.

 

QUAGLIARELLA e BORIELLO: Non pervenuti. Ma son stati convocati. Si? Esistevano? O erano in tribuna? Un po’ di Fosforo, oltre che di Calcio,  per Donadoni?

 

DONADONI: 4. Meriterbbe 2, ma, diciamocelo, considerando quante squadre aveva allenato prima di sedere sulla panchina dell’Italia, è già arrivato più in là di ogni previsione. Potevamo pure rischiare di non qualificarci proprio agli europei… Cambi inconsistenti e mai decisivi, formazioni statiche e non adatte all’avversario di turno. Occorre continuare la lista?