In memoria del prof. Carlo Del Noce

IN MEMORIA DEL PROF. CARLO DEL NOCE, MENTE BRILLANTE E DOCENTE PREPARATISSIMO – LA SUA ATTENTA DIDATTICA E LA SUA VASTISSIMA CULTURA CI MANCHERANNO.

Di Andrea Macco

E all’improvviso, per un malore al cuore, ci hai lasciato. Tu che di cuore ne mettevi tanto nella scuola: sempre pronto ad aiutare molti giovani colleghi che ti avevano come esempio e, soprattutto, sempre dietro a quegli alunni cui dedicavi tantissimo del tuo tempo e verso cui riversavi, con una passione oggi rara e una didattica in costante aggiornamento, il tuo sapere vastissimo.

Caro Carlo, hai segnato il mio modo d’essere insegnante, sei stato mio tutor (insieme ad un’altra colonna, il prof. Pino Bruzzaniti), nel 2013 – anno del mio TFA con il tirocinio al Liceo Cassini – e fu per me un piacere assistere alle tue brillanti lezioni, apprendere i tuoi metodi docimologici di valutazione e avere un confronto costruttivo, lucido e profondo, a 360 gradi, sul mondo della scuola e della didattica. Patrimoni questi che – non lo dico solo io e non è retorica! –  in pochi possono dire di possedere come li possedevi tu.

Apprezzai tanto la tua sensibilità verso ogni singolo studente (tanto da adattare le interrogazioni, ora dal posto, ora alla lavagna, ora più sulla teoria, ora più sugli esercizi a seconda del tipo di carattere del singolo allievo) quanto la tua imparzialità nel procedere con le correzioni degli elaborati scritti. Il metodo che ancora oggi applico – e che tanti ammirano della mia didattica – di griglie dettagliate e funzionali, lo appresi proprio da te. E non fu un caso che, quattro anni dopo, alla maturità del 2017, quando ci ritrovammo casualmente insieme sempre al Cassini (tu membro interno di Matematica, io esterno di Fisica), marciammo spediti e compatti nella correzione delle prove scritte dell’esame di Stato. In mezzo alla tempesta, il nostro fu un procedere saldo e un lavorare da vera squadra!

E poi, come non ricordare le tue mail nel corso di questi anni (dal 2013 fino allo scorso giugno) ricche di spunti, ora di autori stranieri sulla didattica, ora sulle gare e le competizioni sia matematiche sia fisiche, ora sulla statistica (altra branca in cui eri maestro!) ora sulle frontiere della ricerca nella Fisica, ora sulla scuola italiana in generale, ora – parte per me preziosissima grazie ai pochi ma mirati consigli che sapevi tirare fuori – sulla mia situazione scolastica! Sapevi darmi luce e infondermi sicurezza quando io non l’avevo, sapevi trasmettermi stima e al contempo voglia di fare quand’anche avessi messo in condivisione qualche difficoltà incontrata in quella o quell’altra classe.

E ancora, come non ricordare le tue mail o i tuoi discorsi a quattro occhi? Spesso si concludevano con queste tue esclamazioni: “Che bello insegnare! Andrea, abbiamo scelto uno dei mestieri più belli del mondo!”

Ed era vero. Ed è vero. Conservo la tua relazione sul mio semestre di tirocinio nelle tue classi – e quanta stima e parole indegnamente spese per il sottoscritto! – conservo indelebile il ricordo di quel pomeriggio passato davanti al PC a preparare l’esame finale di abilitazione: appresi più sull’intero senso dell’elettromagnetismo in quel pomeriggio che in 5 anni di università! (hai sempre avuto, tra i tanti tuoi doni, quello di una visione unitaria e al contempo didattica degli argomenti… favoloso!). Ed ora, più che mai, tengo stretta ogni tua mail, ogni tuo quiz, ogni tuo testo di compito in classe condiviso con me in questi anni. E vorrei avere una macchina del tempo per tornare indietro e poter passare più ore a discorrere con te di didattica e di moltissimi di quegli argomenti che nei libri di testo sono affrontati solo marginalmente e che tu, invece, sapevi padroneggiare alla grande, tirandoci fuori delle lezioni strepitose. Penso ai problemi di scelta, piuttosto che alla geometria solida, piuttosto che al concetto di asintoto e di infinito, piuttosto che al capitolo sulle costruzioni matematiche, piuttosto ancora che sulle distribuzioni statistiche, per non parlare dell’interferenza delle onde e dell’acustica… Quanto ti piaceva la musica…! ancora a gennaio mi mandasti un bellissimo video (“When the Saints Go Marching In – in 10 styles”) con queste parole: “Un piccolo divertissement musicale per iniziare il 2020 divertendoci un po’. – cui aggiungevi – Molti cari auguri per un anno pacifico (c’è di meglio?). Carlo”. Le cose hanno evidentemente preso una piega differente e ora ci lasci con un vuoto incolmabile. Un vuoto che, mi sento di dire, solo chi ha avuto la fortuna di averti come collega e di lavorare con te fianco a fianco, forse (forse…!), potrà in minima parte cercare di colmare, portando avanti ciò che da te ha appreso. Sopra tutto, la tua passione e il fatto che, come mi scrivevi il 24 settembre 2019 – condividendomi le tue recenti scoperte in fatto di origami applicati alla didattica della geometria! – la scuola è bella anche per un insegnante, perché egli continua a imparare!

E allora, Carlo Del Noce, grazie per tutto ciò che hai seminato, in me e in tantissimi colleghi e alunni che hanno avuto la fortuna di incontrarti, grazie anche a nome di quelli che magari lì per li non ti seppero capire, o valorizzare. A volte una critica sembra fare molto più rumore di tanti muti consensi e pensieri di stima rimasti inespressi nelle menti e nei cuori. Ma questi ultimi sono tantissimi e queste mie parole certo non sono sufficienti a rendere merito e giustizia a uno dei migliori insegnanti che la scuola genovese e italiana abbiano avuto negli ultimi anni. Tu non lo avresti nemmeno voluto, forse, un articolo così, lo avresti considerato troppo quand’anche fosse troppo poco. Lavoravi tanto, e nel silenzio (basta pensare la quantità di nuovi libri, spesso in lingua straniera, che ogni anno ordinavi “per approfondire la didattica e ampliare le conoscenze”). E allora permettimi di concludere senza ulteriori parole mie, ma solo con le tue, di esortazione per ognuno che abbia sentito, almeno una volta nel cuore, la vocazione all’insegnamento:   

È bello insegnare a scuola, perché si imparano tante cose nuove! E che bello entrare in una classe e fare domande e vedere tantissime mani alzate e visetti sorridenti e desiderosi di rispondere. E poi di apprendere. Queste sono le cose che fanno bello il nostro mestiere. QUANTO SON FELICE !!! […] E nelle scuole dove i ragazzi hanno poca voglia o poco tempo di studiare (o entrambe le cose) secondo me è proprio lì che il nostro lavoro diventa più utile. Con tutte le difficoltà del caso, se lì riusciamo a fare anche pochissimo per aiutare questi ragazzi, sarà utilissimo. Ma bisogna studiare sempre, per imparare a lavorare con un metodo nuovo, e allora ci saranno allievi un po’ meno terrorizzati dalla matematica e un po’ più pronti ad affrontare il difficile mondo d’oggi. […] Io al lavoro che faccio credo veramente. Ogni anno che passa uno perde un po’ di energie, in queste lotte [in merito alla burocrazia opposta alla didattica]. Le valgono? Cioè quelle lotte valgono la nostra spesa di energie? Le varrebbero, perché in palio è la formazione di una nuova generazione. Ma le forze maligne schierate contro di noi sono sovrastanti. Teniamo duro!”

Con il prof. Carlo Del Noce alla Biblioteca De Amicis
 per la presentazione di “Matematica a Squadre” – 19 aprile 2018

Tante pietre a ricordare

Prendi uno dei più grandi Maestri musicali della nostra epoca, uno che di premi Oscar per migliori colonne avrebbe dovuto vincerne non due, ma almeno 6 o 7, affidagli la composizione di un pezzo per la Genova ferita e colpita, ma mai del tutto piegata e che ora cerca di rialzarsi, a testa alta… E poi – ultimo lavoro prima di lasciarci solo il ricordo e note immortali – affida il tutto al coro e all’orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, facendo dirigere la prima assoluta del pezzo al figlio, il maestro Andrea Morricone. Che ne viene fuori?

Per quel che mi riguarda commozione massima, con applausi da non interrompere e un “bis” immediato da chiedere (e, che, per fortuna, è stato subito concesso, con la ripetizione venuta forse ancor meglio della prima, per via di una maggior scioltezza della voci che, prima, erano evidentemente emozionate pure loro…).

Non c’è da aggiungere altro: quella musica, quelle parole, semplici e ripetute in un crescendo sinfonico eccezionale, ti entrano dentro. E lì restano, perché esprimono davvero ciò che hai dentro, da tanto: pietre… luci…voci… riunire la città… #genovanelcuore sempre!

Grazie maestro!

Andrea Macco

L’entusiasmo delle Elementari, il successo di Coppa de Amicis

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Avevamo intuito che sarebbe stato un successo quando ci siamo ritrovati 28 squadre iscritte da tutta la Liguria… e così abbiamo dovuto spezzare la gara in due turni. E l’entusiasmo, ad entrambe le gare, è stato alto e bello!

Complimenti all’I.C. S. Margherita Ligure della maestra Cristina Falco e all’I.P. Santa Maria Immacolata della maestra Gabriella Campio per il successo che porta le loro compagini alle finali nazionali a Mirabilandia.

Ma complimenti a tutti i quasi 200 ragazzi che, per 75 minuti, hanno fatto Matematica in squadra, affrontando 15 problemi che di certo facili non erano! Il livello di difficoltà dei quesiti era molto alto e le squadre, tutte!, hanno fatto davvero del loro meglio!

Ed ecco la  lettera alle Maestre che hanno partecipato con le loro classi

 

Care maestre tutte, 

ieri sera sono arrivato a casa esausto … ma avevo il telefono pieno di messaggi da parte di persone che a vario titolo erano alla gara e, soprattutto, avevo nel cuore e ho ancora davanti agli occhi, l’entusiasmo vostro e di tanti ragazzi! Sono dunque felice se anche voi siete stati felici! Ho invero anche un piccolo dispiacere, quello di avere visto pure qualche lacrima sul volto di alcuni ragazzi che non erano riusciti a risolvere molti quesiti… e, sì, il testo di gara (che non ho preparato io…) era difficile, va detto e riconosciuto. La sfida non era semplice e spero che anche per chi si è scontrato per 75 minuti con i problemi senza venirne a capo possa essere stata occasione per voler fare ancora meglio e, chissà, avere una futura occasione di rivincita! 
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Io devo dire “brave!” e poi ancora “brave” e infine ancora “brave!” alle maestre, perché il fatto che i vostri ragazzi fossero in campo è già una vittoria. Il fascicolo di “Matematica a Squadre: speciale elementari”, che forse alcune di voi avranno avuto modo di prendere, l’ho proprio dedicato a voi… in esso ho aggiunto una piccola guida didattica “Conto su di voi, maestre e maestri!” usando  un gioco di parole che fa riferimento alla matematica e il suo contare, ma anche al fatto che voi siete l’anima, la guida e il riferimento per questi ragazzi e per gli insegnanti che verranno dopo di voi: noi tutti contiamo davvero su di voi! Quindi… non arrendetevi, ma … continuate il bellissimo lavoro iniziato!
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Ne file pdf  (QUI) trovate qualche numero della gara… Chi volesse le soluzioni numeriche dei testi della gara mi scriva, insieme alle sue considerazioni personali, cui tengo molto (io insegno sempre ai miei ragazzi a fare valutazione e autovalutazione delle attività più importanti). 
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Alla prossima e portate i miei saluti a tutte le vostre scuole e ragazzi!
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Andrea Macco 
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Gioca, non stare a guardare! 
(Robert Baden-Powell)

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La cover e la quarta di copertina di Matematica a Squadre: speciale Elementari – disponibile su Amazon

 

Genova è

Per tutti quelli che, come me, hanno Zena nel cuore… questo video di Roberto Pensato su musica di Andrea Vialardi.

E un grazie a tutti quelli che si danno da fare, ogni giorno, per la loro città, in ogni città… contribuendo ad un benessere collettivo che è l’unione di tanti piccoli impegni e sforzi.

Andrea Macco

Genova, cuore spezzato

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Così ho appreso stamattina la notizia che ti toglie il respiro e, per un momento, ho pensato a che avrei fatto se fossi stato lì, su quel ponte maledetto, in caduta libera, negli ultimi istanti di vita che mi sarebbero rimasti. Probabilmente avrei cercato di affidare la vita a Dio e chissà cos’altro mi sarebbe passato per la mente… Io oggi ci sarei dovuto passare su quel ponte e invece, alla fine, ho rimandato. Forse ci sarei passato prima del crollo, forse no, chissà… ma qualcuno su quel ponte c’era e non ci sono parole. Genova veste il nero, il danno è tremendo e terribile. 

Vorrei postare qui quanto ha scritto e condiviso la mia collega di scuola, la prof.ssa di Lettere Cristina Bruzzone. Con poche parole esprime tutto quanto ho in cuore.

Andrea Macco

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Ponte Morandi era più di un ponte. Per chi abita a Ponente era un amico, un tappeto magico verso il teatro, verso il centro, verso il lavoro e dal centro in direzione Aeroporto era una porta verso il mondo. Questo crollo ferisce tutti i genovesi perché tutti lo abbiamo percorso e attraversato tante volte ed è difficile credere che ci abbia traditi, che non ci sia più. Siamo tutti immobili, increduli, col fiato sospeso sulla parte del ponte che non è crollata, come quel camioncino verde di Basko.
Senza Ponte Morandi la città è divisa in due, la distanza tra le Riviere è enorme. Gli occhi piangono per le vittime, avremmo potuto esserci noi fermi su quei cento metri crollati, ma lo sguardo è rivolto al futuro di Genova, alle merci, il porto, il traffico. Alla paralisi di settembre. l genovesi sono orgogliosi e non si perdono mai d’animo ma questa è una prova durissima.

Cristina Bruzzone

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Coppa Blue Monkey e presentazione dei nuovi fascicoli della collana “Matematica a Squadre”

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Ed ecco gli scatti della presentazione di Matematica a Squadre e dei tre nuovi fascicoli della collana dedicata alle gare di Matematica per le scuole Medie e il primo biennio delle Superiori.

In occasione della presentazione alla Biblioteca De Amicis di Genova si è tenuta anche una sfida lampo tra 5 squadre che hanno lottato a suon di numeri e problemi per aggiudicarsi la Coppa Blue Monkey! Complimenti ai Fenicotteri rosa (qui sotto in foto insieme al sottoscritto, agli editori di Zenith Books del gruppo Blu Monkey Studio – da cui il nome della Coppa e il tema della gara – e al direttore della Biblioteca De Amicis).

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  • ALBUM FOTOGRAFICO

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  • TESTO DELLA GARA (con soluzioni)

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  • POST DI BLUE MONKEY STUDIO

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  • POST DI ZENITH BOOKS

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Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno partecipato all’evento: è stata un bellissimo momento di incontro! 

Andrea Macco

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Nelle prossime settimane arriveranno altri contributi… frattanto, chi volesse acquistare i 3 nuovi fascicoli (la famosa “sorpresa” cui stavamo lavorando!) qui sotto i link su Amazon:

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Due uomini di Dio a Genova: il mio grazie!

ZenaNel giro di 7 giorni Genova è stata toccata dalla visitata di due eccezionali personalità. Due uomini diversissimi tra loro, che hanno agito con stili diversi ed echi mediatici diversi, ma questi due uomini hanno un grande amico comune: Gesù Cristo. Uno è il suo vicario in terra, l’altro è il suo giocoliere. Ma tanto il Vicario quanto il Giocoliere sono grandi personalità, entrambi vengono dalla fine del mondo (entrambi argentini!) e animano la corte e il popolo tutto per dare gloria al Suo Nome!

Come avrete capito, uno è Papa Francesco, l’altro (forse un po’ meno noto, almeno qui in Italia, e della sua visita si è parlato decisamente meno) è Paul Ponce con tutta la sua famiglia.

Se il Vicario Francesco ha illustrato come deve essere una vita di fede, con orizzonti ampi e una costante preghiera di intercessione gli uni per gli altri (il grande potere che Cristo ha dato agli uomini!), il Giocoliere ha mostrato la sua attuazione, con la sua stessa vita, fatta di una attesa di 10 anni segnata da una preghiera fiduciosa prima dell’unione in matrimonio con Lia, oggi mamma di 5 bellissimi bambini. Se il Vicario ha parlato della dignità del lavoro e dell’importanza di un lavoro giusto nei tempi, onesto nella retribuzione, il Giocoliere ha mostrato che si può vivere nella vera Gioia il lavoro, senza rinunciare a uno solo dei valori morali in cui si crede, ma anzi dandone sempre testimonianza. Se il Vicario si è interrogato sul grande mistero del dolore e della sofferenza dei bambini, il Giocoliere ha cercato di regalare a loro, come agli anziani e agli handicappati, un sorriso, con la sua arte calata in mezzo a tutti noi. Se il Vicario ha esortato, il Giocoliere ha testimoniato, se Francesco ha trasmesso Speranza, Paul ha mostrato Fede… Entrambi hanno regalato un po’ delle loro vite intessute d’Amore (con tutto quel che ne deriva) a noi popolo zeneize…

Paul, Francesco: grazie di cuore d’essere stati con noi, in mezzo a noi. Non vi siete parlati, non vi siete incontrati, ma è come se fosse stato tutto organizzato. Lo Spirito soffia dove vuole, ma poi gonfia le vele e sospinge in un’unica direzione, che si sia una grande ammiraglia o una piccola barca a vela, che si sia il sommo Pontefice o un semplice giocoliere, che si sia operaio dell’ILVA, Capo Scout, suora, laico, o padre di famiglia… giovane o anziano, povero o ricco… perché Genova è tutto questo, con la sua tradizione di città di mare, che accoglie e fa ripartire, ogni volta che la Tramontana soffia e lo Spirito passa…

Andrea Macco 

Addio, Presidente! Genova tutta ti saluta

RICCARDO GARRONE

Non solo la Genova della prima squadra di calcio della città, la tua squadra, ma una intera città – genoani compresi – ti salutano con un po’ di nostalgia e con gratitudine.

Nostalgia per le sfide lanciate con stile, il tuo stile, per le sferzate che a volte facevano trasalire (Cassano ne sa qualcosa), ma anche per l’entusiasmo con cui hai sempre affrontato la vita, non solo l’avventura Sampdoria.

Gratitudine per aver salvato una squadra quando era sull’orlo dell’abisso, per aver insegnato a questo calcio senza freni e senza limiti che è importante avere delle regole e una moralità.

Nostalgia per le tue partite a scopone prima di ogni sfida con l’acerrimo amico di sempre, Spinelli, gratitudine per averne vinte tante di quelle sfide, soprattutto quelle che contavano.

Nostalgia per lo sponsor ERG che con giusta vanità dicevi essere portato per tanti anni con onore su una delle più belle casacche del mondo, gratitudine per aver fatto sì che quello sponsor ci fosse e aiutasse la Samp in tanti momenti bui.

Nostalgia per la tua presenza discreta allo Stadio o sui campi da gioco, gratitudine per aver fatto sì che, attraverso te, qualcun altro fosse protagonista.

Nostalgia per le belle coreografie da te promosse in più d’una occasione, gratitudine per esserti innamorato della Sampdoria, e, come fa un bambino quando sogna, per averla coccolata a lungo.

Nostalgia per il tuo sigaro che sempre accompagnava il tuo sorriso che pareva il sorriso di chi la sa lunga… forse il sorriso di chi si fida, di chi è sereno, di chi ha fiducia della vita. Gratitudine perché la tua vita è stata vera vita, sempre pronto a battagliare, sempre pronto a sorridere e insegnare qualcosa e a dirci che tutto può essere fatto con stile. Lo stile Garrone. 

Grazie Presidente! 

Salutaci Paolo da lassù, … e continuate a fare il tifo per tutti noi!

Andrea Macco

Grandi Presidenti