Nonostante tutto… non ti arrendere mai! (invocazione di San Leone)

Silhouette of an tired sportsman at sunset with a city in the background

Tiro nuovamente fuori dal cassetto – e propongo ai miei affezionati 25 lettori di manzoniana memoria – questa bellissima invocazione scritta e usata da San Leone Magno. Molto efficace nei momenti di fatica, di scoraggiamento, quando si è assaliti dall’ingratitudine, dall’insuccesso, dall’incomprensione…

A tutti gli amici che fanno le cose con il cuore, con buona volontà, con il desiderio ultimo di fare del bene (insomma, con l’animo da cercatori di Dio!) va il mio pensiero: facciamo nostra questa invocazione… e avanti!

Andrea

NON TI ARRENDERE MAI

neanche quando la fatica si fa sentire,

neanche quando il tuo piede inciampa,

neanche quando i tuoi occhi bruciano,

neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,

neanche quando la delusione ti avvilisce,

neanche quando l’errore ti scoraggia,

neanche quando il tradimento ti ferisce,

neanche quando il successo ti abbandona,

neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,

neanche quando l’incomprensione ti circonda,

neanche quando la noia ti atterra,

neanche quando tutto ha l’aria del niente,

neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…

 Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi… e ricomincia!

 (San Leone Magno)

 non ti arrendere

Il dono dell’intelligenza e quello dell’intelletto

intelligente

Spesso confondiamo l’intelligenza con altre doti o qualità. L’intelligenza io credo invece sia una dote che vada allenata ed esercitata molto perchè possa emergere davvero in una persona. Come scritto qua sopra, infatti, la persona intelligente è quella che sa guardare a fondo nelle cose e leggere dentro le cose, le persone, i fatti. E questo non è mai banale. Oltre al dono, ci vuole l’esercizio costante di esso. 

A tal proposito trovo molto azzeccata e molto bella la catechesi del 30 aprile (mio dies natalis!) di Papa Francesco sul dono dell’intelletto ( legato a quello dell’intelligenza). Esso è – dice il Papa –  la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza. QUI la catechesi completa che suggerisco di leggere. 

Coltiviamo il dono dell’intelligenza, chiediamo a Dio il dono dell’intelletto!

AM

Buon 2014, senza oroscopi ma pronti a un po’ di stupore

oroscopo dell'anno“Gli uomini sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma in noi stessi”. 
(W. Shakespeare- Giulio Cesare)

Basterebbe questa citazione per discorrere un po’ di quanto sia facile dare la colpa alle stelle (o a Dio!) delle sconfitte o degli insuccessi. Dimostrazione ne è il proliferale, come fuochi d’artificio nella notte di san Silvestro, di oroscopi e predizioni varie. Maghi, cartomanti e sciamani di ogni tipo si scatenano… Poveracci, non gli do tutte le colpe: loro tentano di fare il loro mestiere, quello dei venditori. Hanno un prodotto (sogni e speranze condite a dovere) e fanno del loro meglio per farci affari. La colpa più grande è allora di chi va loro dietro, di chi ci casca, di chi chiude in un cassetto il cervello e butta via la chiave… E allora: ecco un bell’articolo da leggere per bene

La non-scienza dell’oroscopo

padroni destinoChe sia allora la nostra buona volontà a guidare speranze, progetti, sogni per questo anno che inizia. Sì, perché buttare via l’oroscopo non significa anche gettare via le speranze, i sogni. Anzi, quelli sono importantissimi. E se volete dare qualche “colpa” a Dio, dategli quella di avervi aiutato a raggiungere qualcuna di queste speranze, qualcuno di questi sogni. Magari non nel modo in cui avevamo pensato inizialmente noi, magari per vie che non sono state le nostre ma che comunque, pur faticando, ci hanno portato alla meta.
Anche in mezzo a tante difficoltà, a tanta crisi generale e diffusa, capita che certi progetti buoni o di bene si compiano. Perché allora per questi fatti ci dimentichiamo che forse potrebbe essere stato Dio (e non i pianeti, non le stelle, non la fata madrina) ad averci dato la forza, le capacità, la tenacia, la possibilità o un aiuto silenzioso e discreto? Forse perché abbiamo perso il senso della gratitudine e dello stupore.

Che possa essere un 2014 dove non manchi la gratitudine, ma soprattutto lo stupore. 

Buon anno!

Andrea Macco

stupore       ringraziamento

Natale 2011

A tutti i naviganti, ai compagni di pianerottolo, agli amici e ai conoscenti AUGURI PER QUESTO SANTO NATALE!

S. Natale - Acquaforte di Francesco Piazza (1986) - Capo Scout di Treviso

A margine di questi auguri, un po’ di statistiche di fine anno. Nonostante abbia pubblicato decisamente meno post in questi ultimi mesi, le viste sono rimaste sempre numerose, con una media di 120-150 visitatori al giorno (giorni lavorativi e di 80-100 nei week-end). In tutto, come ben si vede dai grafici sotto riportati, le visite mensili degli ultimi 3 mesi si attestano a quota 5000 visitatori. C’è chi dice sian tanti, c’è chi dice sian pochi. Ai posteri l’ardua sentenza. Io proseguo facendo quel che posso e scrivendo quando posso: il cambio del lavoro – fatto sicuramente positivo – avvenuto negli ultimi mesi ha portato a rivedere tante cose e non sempre c’è stato il tempo di riportare su queste pagine le svariate  idee che avrei voluto condividere con la Grande Rete.

Ma pazienza… si gettano dei semi e solo quelli caduti nella terra buona renderanno, ora il 30, ora il 60 ora il 100 per uno.

A chi crede in quel Dio di cui oggi ricorre la duemiladodicesima nascita, anche per merito Suo.

Un Dio nasce per noi. Oggi nei nostri cuori bussa. Chi ha ancora stupore per destarsi dal proprio torpore e dalle proprie tenebre? (Nel popolo che sonnecchia e che vive nella penombra – un po’ luce e un po’ oscurità – mi ci metto pure io…)

Andrea Macco

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Piccoli miracoli accadono. Ovvero Proposta.

Si è conclusa oggi la 4 giorni di Proposta. Una esperienza che la diocesi di Genova propone a giovani “cercatori di Dio” (età che varia tra i 18-40) o persone che voglion vedere qualcosa di più nella loro vita… Proposta è una proposta e… di essa non si può raccontare molto. Vige un segreto che non mi è dato di rivelare qui.

Ma da persona che ha fatto parte dell’equipe di annuncio e che non aveva mai partecipato a questa esperienza, torno a casa con uno zaino più ricco di quando sono uscito. Soprattutto colmo di stupore per quanto può fare Dio.
Uno dei ragazzi della mia cordata ha oggi detto davanti a tutti: “Voi ci avete fatto una proposta. In realtà ci avete fatto un dono: la capacità di vedere!”

Dio dona occhi nuovi. Quando si mette in moto la preghiera, più nulla è impossibile.

Dedico questo post e questa esperienza a chi è lontano, a chi è in ricerca, a chi non si interessa di Dio, a chi non l’ha ancora conosciuto. Dio vuole incontrare ogni persona. Prego affinché questo incontro possa avvenire, perché una scintilla di luce tocchi il cuore di ognuna di queste persone.

E per chi c’era in questi giorni: Non ci ardeva forse il cuore…? :-)

Andrea (Palabra)

“Dio ci guarda, ma noi non lo capiamo”

Parlerò la prossima settimana della mia esperienza a Milano 3 e del Master molto bello che lì ho seguito. Parlerò la prossima settimana dell’ottimismo e del pensare in positivo. Parlerò la prossima settimana della voglia di successo che spinge l’uomo. Parlerò la prossima settimana.

In questi giorni taccio.

Dinanzi al Dio nudo, osteso, innalzato, donato.

Dinanzi all’uomo rimasto nudo di ogni cosa, senza casa, la sua sofferenza innalzata, senza più nulla da donare se non il proprio dramma.

Dio e l’uomo. L’uomo e Dio. Dio ci guarda – ha detto Alda Merini nel suo intervento sul terremoto in Abruzzo al Chiambretti Night di ieri sera – ma noi non lo capiamo.

Riporto di seguito le parole di  questa famosa donna “abbastanza credente” (così si è definita) che cerca lo sguardo di Dio.
Sono per chi se le volesse gustare nel silenzio che avvolge questi giorni.

Andrea

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Dal cielo ciò che ci chiama al cielo

Durante il Caffè Latinum di Lunedì, tra i vari passi, è stato proposto questo di un autore poco noto, Manilio. Lo ritengo così bello che anche per chi non ha preso parte al Caffè e alla discussione scientifica e letteraria annessa, lo voglio ripostare sul blog. A me ha ricordato molto Galileo Galilei, quando dice che il Libro della Natura è stato scritto da Dio con caratteri matematici e se noi siamo in grado di leggerlo è perché quello stesso Creatore ha modellato anche la nostra mente, rendendola così capace di intendere il linguaggio del Libro della Natura.

 

 

Quis caelum posset nisi caeli munere nosse,

et reperire deum, nisi qui pars ipse deorum est?

Quisve hanc convexi molem sine fine patentis

signorumque choros ac mundi flammea tecta,

aeternum et stellis adversus sidera bellum

cernere et angusto sub pectore claudere posset,

ni sanctos animis oculos natura dedisset

cognatamque sibi mentem vertisset ad ipsam

et tantum dictasset opus, caeloque veniret

quod vocat in caelum sacra ad commercia rerum?

 

                                                                   Manilio, Astronomica, II, 115-124

 

Chi potrebbe conoscere il cielo se non per dono del cielo,

e trovare Dio, se non chi partecipa della divinità?

E questa vastità della volta che si estende senza fine,

e le danze degli astri e i fiammeggianti tetti dell’universo,

e l’eterno conflitto dei pianeti contrapposti alle stelle,

chi potrebbe discernere e racchiudere nell’angusto petto,

se la natura non avesse dato alla mente occhi divini

e non avesse rivolto a sé un’intelligenza ad essa affine,

e non avesse ispirato un compito così alto, e non venisse dal cielo

ciò che ci chiama al cielo, per partecipare ai sacri riti?”

                                                                                                   Trad. A. Del Ponte

Quando l’amore vi chiama…

Riscopro con piacere questa pagina del Profeta di Kahlil Gibran. Mi permetto di fare alcune evidenziature e di augurare ad ognuno dei miei lettori di potersi specchiare in questi spunti di vita.

La dedica è per chi verso l’amore mi ha chiamato in certi momenti della vita e per chi ora mi sta ricordando questa chiamata e mi dice di abbandonarmi ad essa e di credergli…

Andrea

Quando l’amore vi chiama, seguitelo, benché le sue vie siano faticose e ripide.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a esso, quantunque la spada nascosta tra le sue piume vi possa ferire.
E quand’esso vi parla, credetegli, sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché proprio come l’amore vi incorona, così vi crocifiggerà.
Come è per la vostra crescita, così favorisce la vostra potatura.
Proprio come sale fino alla vostra altezza per accarezzare i vostri più teneri rami che tremano nel sole, così esso scenderà alle vostre radici per scuoterle dov’esse sono più fortemente attaccate alla terra.

Come covoni di grano vi raccoglie a sé.
Vi trebbia per mettervi a nudo.
Vi setaccia per liberarvi dalle vostre pellicole.
Vi macina sino a rendervi candidi
Vi impasta sino a quando non sarete flessibili, e poi vi cede al suo sacro fuoco, affinché voi possiate diventare pane sacro per la santa mensa di Dio.

Tutte queste cose farà a voi l’amore affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore, e in quella conoscenza diventare così un frammento del cuore della Vita.

Ma se per paura cercherete dell’amore soltanto la pace e il piacere, meglio sarebbe allora per voi coprire la vostra nudità, uscire dall’aia dell’amore, ed entrare nel mondo senza stagioni dove voi riderete, però non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L’amore non dà nient’altro che se stesso e non prende nulla se non da se stesso.
L’amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto, perché l’amore basta all’amore.

Quando amate non dovreste dire:
“Dio è nel mio cuore”, ma piuttosto “Sono nel cuore di Dio”.
E non pensiate di poter dirigere il corso dell’amore, perché è l’amore, se vi trova degni, a dirigere il vostro corso.

L’amore non ha nessun altro desiderio che quello di adempiersi.

Ma se nel vostro amore non potete fare a meno di desiderare, fate che questi siano i vostri desideri:

Sciogliersi ed essere come un ruscello che canta la sua melodia alla notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere feriti dalla comprensione stessa dell’amore.
E sanguinare volentieri e con gioia.
Destarsi all’alba con un cuore alato e render grazie per un altro giorno d’amore.
Riposare nell’ora del meriggio e meditare l’estasi dell’amore.
Rincasare la sera con gratitudine, e addormentarsi con una preghiera in cuore per l’amato e un canto di lode sulle labbra.

  Gibran

La buona notizia

Quando hai un compito difficile da affrontare, chiedi a Dio di aiutarti ad affrontarlo, ed Egli ti darà la forza. Ma dovrai ugualmente affrontarlo impegnandoti tu stesso personalmente”

(Baden-Powell,  fondatore dello Scoutismo)

La cattiva notizia e’ che devi impegnarti seriamente. La buona notizia e’ che Dio e’ con te. 

UAAR all’attacco! Razionalità in pronta risposta

Toh guarda, su Repubblica di oggi (12 gennaio) i miei “amici”dell’UAAR! Io li ri-battezzerei volentieri in AAAA. Vi spiego. UAAR = Unione Atei Agnostici Razionalisti. Ma visto che non sono per nulla uniti, né, tanto meno, dimostrano di essere persone razionali nelle loro esternazioni e nella loro logica basata solo sullo scontro frontale e, il più delle volte, sull’insulto, ecco il nuovo battesimo: A-UNIONE ATEI e AGNOSTI A-RAZIONALISTI!

Di loro ho già parlato altre volte in passato, compresi vari articoli e botta-risposta comparsi su il Giornale e che trovate nella sezione Articoli (si vedano in particolare gli articoli inerenti Odifreddi e quelli sul caso Ergo Sum).

In ogni caso breve presentazione: Qui a Genova, sede del card. Bagnasco presidente della CEI, spopolano. O meglio, son quattro gatti ma si dan da fare a più non posso. A partire dagli attacchi anticlericali di Piergiorgio Odifreddi in occasione del Festival della Scienza di Genova. Per passare a mostre sull’omosessualità nel mondo animale spacciate per scientifiche ma che di scientifico hanno solo questo intento: promuovere una visione a-morale della società in cui tutto è lecito (con tutto il rispetto per le persone omosessuali che vivono castamente la loro condizione, al pari di tutti quelli che si mantengono vergini fino al Matrimonio).

E visto che si è parlato di battesimo, cito anche le campagne dello “sbattezzo” portate avanti sempre dall’UAAR tipicamente in Piazza Matteotti davanti alla Curia…se no che gusto c’è?!?

 E ora, ecco la loro ultima trovata. leggete qua:

“LA CATTIVA notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”. E’ questa la versione italiana della campagna a favore dell’ateismo che dal 4 febbraio tappezzerà due autobus pubblici a Genova. Ma sarà solo l’inizio. O forse la fine di questa promozione dell’incredulità, a giudicare dalle animate polemiche e controffensive religiose seguite alla stessa iniziativa sui bus di Londra, in Spagna, a Washington e anche in Australia, dove è stata bloccata prima ancora di apparire per le strade. Non a caso l’apertura della campagna lanciata dall’Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar) partirà da Genova. “E’ una specie di sfida atea in casa di Angelo Bagnasco, presidente della Cei” spiega Raffaele Carcano, segretario generale della Uaar. “Dopo le polemiche sul gay pride di Genova, reo di essere stato fissato per il 13 giugno, giorno del Corpus Domini, e dopo le parole di Bagnasco per ostacolare lo svolgimento della manifestazione, dopo le frequenti uscite del cardinale in materia di scienza, diritti, riproduzione, l’Uaar ha deciso di riprendersi un po’ di par condicio. E di fare pubblicità all’incredulità”. Ricorrere agli spot scegliendo di mandare messaggi come se si trattasse di una nuova auto o di un detersivo dà l’idea delle condizioni degli atei costretti a riaffermare la propria presenza di fronte alla pervasività della presenza cattolica. “La chiesa ha e deve continuare ad avere libertà di parola” prosegue Carcano. “Purché vi sia adeguato spazio anche per chi cattolico non è. Pagando questa campagna pubblicitaria l’Uaar intende riconquistare all’incredulità un po’ di quella par condicio che i mass media stentano a riconoscerle”, con un messaggio “che vuole invitare a riflettere, con l’aggiunta di un pizzico di fiducia e ottimismo in chiave umanista”. L’idea dei bus atei è stata della British Humanist Association e il successo è stato tale che è stata poi ripresa negli Stati Uniti, in Australia, in Spagna. Come già accaduto all’estero, anche gli atei italiani hanno lanciato una campagna per raccogliere i fondi necessari per estendere l’iniziativa con altri mezzi e in altre città. Reazioni permettendo. “Non abbiamo idea di cosa ci aspetta perché è sempre difficile fare previsioni” prosegue Carcano. “Per fare un esempio nel mondo dell’editoria, la chiesa non critica i libri di Augias o di Maltese quando escono ma solo quando se ne comincia a parlare, allora si scatenano, come hanno fatto anche con Dan Brown. Anche noi avremmo potuto lanciare la nostra campagna partendo da Roma, ma abbiamo preferito evitare di fare del facile vittimismo”. (Tratto da Repubblica del 12 gennaio 2009)

  

Commenti nei post. In particolare con questa domanda: ma che influenza hanno questi spot e questi messaggi dell’UAAR sulla società?
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