Nucleare italiano in avanzamento: Lettera di Scajola

Su il Giornale di ieri (3 Febbraio 2009) e’ stata pubblicata – devo dire con scarso rilievo – una lettera del Ministro Scajola sullo stato dell’arte sul piano per il rilancio dell’energia elettro-nucleare in Italia di cui il sottoscritto si e’ ampiamente interessato con un lungo servizio lo scorso dicembre (si veda post del 31 Dicembre 2008)

Ecco qua la lettera di Claudio Scajola. Il mio e vostro parere nei commenti.

Andrea Macco

 

Caro Direttore,

 il governo sta attenuando l’impegno per ilritorno al nucleare, perché in vista delle elezioni di primavera non vuole sollevare argomenti controversi? Il dubbio sollevato in modo molto garbato dal lettore Edoardo Cicali, al quale Lei ha già correttamente risposto,e di ciò La ringrazio, mi fornisce l’occasione per fare il punto sulla politica energetica del governo Berlusconi, di cui il ritorno al nucleare resta un capitolo fondamentale, tanto più dopo la «guerra del gas» tra Russia e Ucraina, che ha indicato una volta di più la necessità di ridurre la nostra dipendenza dal gas (e dal petrolio). Le norme per il ritorno al nucleare sono contenute nel Disegno di legge Sviluppo, già approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato, di cui attendiamo l’approvazione definitiva per fine febbraio inizio marzo.

Al ministero stiamo già lavorando ai decreti delegati previsti dal Ddl Sviluppo sulla scelta dei siti per le future centrali, sui benefici economici per le popolazioni e sull’istituzione dell’Agenzia di sicurezza nucleare.

In parallelo,una commissione di esperti di altissima professionalità da me nominata in ottobre, sta approfondendo tutti i temi economici, tecnici e ambientali legati al nucleare e sta svolgendo incontri con tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali coinvolti: da questi incontri sta emergendo un vivo interesse da parte delle imprese energetiche a costruire e finanziare le nuove centrali (che non richiederanno dunque soldi pubblici),utilizzando le più moderne e sicure tecnologie.

Entro la primavera lanceremo la Conferenza energetica nazionale che consentirà a tutte le istituzioni, le parti sociali e i cittadini di fornire indicazioni e suggerimenti anche attraverso internet.

Inmaggio ospiteremo il G8 Energia,dove affronteremo anche il tema del nucleare. E infine, proprio nei giorni scorsi abbiamo completato la riorganizzazione del ministero, che ha istituito il nuovo Dipartimento per l’Energia e lanuova Direzione generale per l’Energia nucleare, le Energie rinnovabili e l’Efficienza energetica, affidata alla dottoressa Sara Romano.

Come vede, caro Direttore, stiamo procedendo speditamente,

pensando ai risultati e senza smania di riflettori, verso l’obbiettivopiù volte annunciato di posare entro la legislatura la prima pietra di un gruppo di centrali nucleari per riequilibrare il mix elettrico nazionale, al fine di ridurre la dipendenza da petrolio e gas, oggi all’85%, che dovrà scendere al 50%; aumentare il contributo delle energie rinnovabili, che dovranno salire dall’attuale 15% al 25%, e del nucleare, che dovrà assicurarci l’ulteriore 25%. Con questo mix «50-25-25» potremo garantire al nostro Paese maggiore sicurezza energetica e tutela dell’ambiente (visto che il nucleare non produce emissioni di CO2), e alle nostre famiglie e imprese un prezzo dell’elettricità inferiore del 30% e allineato a quello degli altri grandi Paesi europei.

Cordiali saluti,

 Claudio Scajola
– ministro dello Sviluppo economico

3 commenti su “Nucleare italiano in avanzamento: Lettera di Scajola

  1. Andre, siamo in Italia!
    Come avevi scritto tu a dicembre non ci sono problemi di iter legislativi? E comitati contro altri comitati? Guarda la tav, il ponte sullo stretto, ecc. ecc. i casi sono infiniti. Vedi anche la costruzione di una moschea qui a Genova che polverone… figurati una centrale. E ricordiamoci la base militare di Vicenza!

    Ciao e grazie degli aggiornamenti
    Fra

  2. Non possono esserci dubbi sull’impegno del Ministro Scajola.
    E non devono esserci esitazioni nel confronto con i “nucleofobi”. I cittadini hanno il diritto di sapere quanti danni ha fatto il cosiddetto “Referendum sul nucleare”. Io credo che non ne siano ancora consapevoli. E’ necessario organizzare numerosi confronti diretti con i cittadini, con la partecipazione delle associazioni che si oppongono al nucleare.
    Il confronto con queste associazioni deve avvenire, in modo corretto e rigoroso, alla presenza dei cittadini. Utilizzando il linguaggio della ragione ed i modi di persone beneducate. Intenzionalmente non ho utilizzato il termine “democratico”, troppo abusato, spesso utilizzato per scusare violenza ed arroganza.
    La questione energia è fondamentale per il nostro futuro e non può essere trattata con slogans .
    Sarebbe opportuno realizzare un Centro di Trasmissione di Conoscenza e di Informazione su tutte le Fonti Energetiche con mezzi di simulazione
    o modelli funzionali. La città più adatta è proprio Genova, per tante ragioni. Su questa proposta bisognerebbe conoscere l’opinione del Ministro, delle Autorità locali . degli Industriali, dell’ Università, ecc.
    Bisogna sollecitare tutti. Il Paese non può attendere. Il futuro non aspetta le nostre lentezze.
    Sabino Gallo

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