Elogio di Eros Pagni in Kung-Fu Panda

KUNG-FU PANDA (2008) – Regia di Mark Osborne e John Stevenson – Casa di Produzione: DreamWorks Animation – Voci italiane: Fabio Volo: Po – Angelo Maggi: Scimmia – Eros Pagni: Shifu Francesca Fiorentini: Tigre – Tiziana Avarista: Vipera – Fabrizio Pucci: Tai Lung – Danilo De Girolamo: Gru – Simone Mori: Mantide – Claudio Fattoretto: Comandante Vachir – Francesco Vairano: Mr. Ping – Massimiliano Alto: Zeng – Dante Biagioni: Oogway) 

Voto 8,5

Ne è passata di acqua sotto i ponti e ne son passate di scene sotto i nostri occhi da quando la DreamWorks ci presentò i suoi primi film di animazione: Z la formica (voto 5,5) e il Principe d’Egitto (voto 6) (1998). La grafica non aveva ancora raggiunto la perfezione (con tanto di effetti grafici ora sempre più realistici ora sempre più strabilianti) che vantano invece gli ultimi film usciti, dalla saga di Shrek (voto 9 al primo, 7 ai due sequel) a Kung-Fu Panda su tutti. Già che siamo in tema di raffronti e visto il successo del post dedicato al confronto delle Saghe Fantasy, aggiungo tra i film-cartoon della DreamWorks anche Madagascar (voto 6,5) di cui è in produzione il sequel.

E veniamo allora alla storia che ha come protagonista Po, il panda affamato e sognatore, pieno di sé ma pure pieno di auto-ironia. E’ di moda il mondo della Cina e delle Arti Marziali, dunque un cartoon che si ispira a questo mondo potrebbe scadere nel banale. Per Kung-Fu Panda non è cosi. Le sorprese non mancano e la caratterizzazione dei personaggi – alcuni più delle macchiette, tipo Mantide o Scimmia – è piuttosto curata, ancor di più gli effetti grafici e i combattimenti (che richiamano un po’ lo stile di Matrix trasposto in Cartoon e con una resa efficace).

Ma più ancora che il protagonista Po, emerge su tutti un altro personaggio, il maestro Shifu. Pure lui deve compiere un cammino di crescita, seguire gli insegnamenti saggi di maestro Oogway (Og o Oog in diverse lingue antiche = occhio, way = via, il maestro che traccia la via con l’occhio interiore!), per giungere alla vera pace interiore.

Straordinaria la voce di chi da’ voce a maestro Shifu. Parlo di Eros Pagni, doppiatore italiano, già attore del Teatro Stabile di Genova. Da anni riceve il plauso di pubblico e critica per le sue magistrali interpretazioni teatrali (ha ricevuto lo scorso anno il premio Gasmann per l’interpretazione della famiglia dell’Antiquario. Personalmente ne ricordo una altrettanto magistrale in Sior Todero Brontolon, sempre di Goldoni) e riscoprirlo in questo inedito ruolo di doppiatore in un film di animazione come questo e’ stata una inaspettata sorpresa. Chapeau.

 

Che un giorno, di lui, trasponendo il Kung Fu nell’arte del recitare, si possa dire quel che narra la voce dei sogni di Po?
 
La leggenda narra di un guerriero leggendario la cui abilità nel Kung Fu è materia di leggenda. Viaggiava per il paese in cerca di degni antagonisti…

 

6 commenti su “Elogio di Eros Pagni in Kung-Fu Panda

  1. Dei film visti l’unico veramente bello e’ Shrek. Anche i sequel sono belli. Sugli altri concordo con il giudizio di Andrea.
    Kong Fu Panda non credevo valesse, ma penso che allora andro’ a vederlo viste queste belle recensioni.
    Grazie.
    Fra

    PS: Eros Pagni e’ bravo, ma ho anche sentito critiche qualche anno fa perche’ dicevano che sa interpretare solo un certo tipo di personaggi e non esce mai dal seminato…

  2. Eros Pagni è bravo, ma ho anche sentito critiche qualche anno fa perché dicevano che sa interpretare solo un certo tipo di personaggi e non esce mai dal seminato…

    Credo in realtà che ogni attore abbia certi “ruoli” e “personaggi” che gli calzano meglio di altri. In ogni caso Pagni mi sembra abbia variato più di molti altri (guarda la sua filmografia) e… l’esempio di Kong Fu Panda ne è solo la recentissima conferma.
    Andrea

  3. Sto gironzolando per il tuo blog dopo che hai lasciato la firma nel mio.

    Da come l’ho visto nel film, Shifu è sulla strada per arrivare dov’è arrivato l’anziano Oogway, ma ha ancora dei dubbi che lo legano (vedi la scelta di Po, ad esempio), e addestrando il panda crescerà anche lui. Ma Shifu non fa mostra di una cosa che è saliente in Oogway: l’umorismo, la felicità della vita anche in mezzo ai guai più neri. Il vecchio saggio può permettersi di rispondere un pacato “E io che ne so?” ad una domanda cruciale perchè ha realizzato l’impermanenza della nostra condizione transitoria su questo piano, e perchè è necessario che Shifu -esattamente come Po- cerchi la verità dentro di sé, senza far riferimento continuamente al saggio

  4. Bellissimo il personaggio di Oogway, mi ha colpito molto e più di altri mi è entrato nel cuore! non vedo l’ora di rivederlo! Eh sì, con la sua serenità e la chiarezza con cui vede oltre le apparenze lancia un messaggio che colpisce anche me… ne ho di strada da fare! ;-)
    Simone

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