Sono in treno e c’è una signora che legge attentamente Donna Moderna. Il titolo dell’editoriale:
che meraviglia riscoprirsi animali.
Poi vedo che inizia così: L’uomo è un animale. Lo diceva Aristotele. E vale ancora oggi. […]
e avanti ad esaltare tutto ciò che c’è di animale nell’uomo, fino alle passioni e agli istinti.
Peccato che Aristotele dicesse che siamo ANIMALI RAZIONALI che, forse, è un tantino differente. O no?
A parere del sottoscritto l’articolo di Donna Moderna è sintomatico e dice tutto sulla nostra società d’oggi. Si cercano emozioni forti, non si cercano più ideali alti. Troppa fatica. E chi ce la fa fare?!? …
Andrea
Insomma, caro Andrea, mi meraviglio che proprio un giornalista come te non afferri che un titolo come “che meraviglia riscoprirsi animali razionali” sarebbe troppo lungo. E quindi, da qualche parte bisogna pur tagliare. Come dici? Usare caratteri più piccoli? Scherzi? I titoli sono come i giovani modelli: per fare impressione devono essere 1,85m, se sono 1,60m si scartano anche se hanno un bel viso.
Ovviamente il piccolo “danno collaterale” è che poi nell’articolo bisogna scrivere il contrario di quello che affermava Aristotele. Eppazienza, dài.
Vuoi mettere però la sciura che scende dal treno e all’amica che le chiede ‘che hai fatto in viaggio?’ le dice ‘ho letto Arrestotelo’? Robe che, per l’ésprit de finesse, ti strappano dal cuore un ammirato: ‘Minchia…!!!’
Quoto il post :D
Per la precisione Aristotele utilizzava la famosissima formula del “zoon politicon”, ossia l’uomo è un “animale politico” – è uomo solo all’interno di un organismo politicamente organizzato (come una polis, ad esempio).
Complimenti a Donna Moderna, nella speranza che le sue lettrici, sul filo dell’ignoranza che assorbono, possano evitare di intralciare le persone che invece la testa la usano.
Benvenuto Damiano sul blog e grazie per la tua dotta e precisa puntualizzazione!
Andrea
Si cercano emozioni forti, non si cercano più ideali alti.
La trovo vera, Andrea.
Per raggiungere ideali alti bisogna soffrire e perseverare, amare e odiare, sacrificare, piangere e sorridere, bisogna portare pazienza, condividere e rimanere soli.
Forse è cambiato il mondo di vedere le cose, i sogni e le aspettative. Si ha tutto e subito senza grandi fatiche. E le emozioni forti ci sono, basta stringere tra le mani l’oggetto del desiderio.
E poi? Finita un’emozione, ne deve seguire un’altra. Naturalmente, forte. Per un grande ideale ci si impiega anche tutta la vita…
Sabrina