Diritti, diritti, diritti!

Leggo in questi giorni che il Presidente Napolitano, il Ministero per le Pari Opportunità  e autorità varie hanno lungamente dibattuto sul tema dei Diritti delle donne (9 e 10 settembre Roma ha ospitato la Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, iniziativa promossa della Presidenza italiana del G8 – Per chi vuol saperne di più, cliccare qui). Molto bene, difendiamo i diritti, specie per quelle situazioni e quegli Stati dove appaiono davvero calpestati.

Leggo poi sui giornali un eterno tema che prosegue da tempo: i diritti degli omosessuali. Giusto e doveroso non discriminarli, nè ghettizzarli, ci mancherebbe. Così come è doveroso parlare di diritti dell’accoglienza, per ogni persona, cittadino italiano o straniero che sia.

E avanti ancora nei TG e sulla bocca delle persone: diritti delle coppie, sposate e non sposate. Diritti, ovviamente e più che santamente, dei bambini e dei neonati (ma non di quelli ancora nelle pance delle mamme… lì i diritti sono solo delle mamme!)

E di certo qualcosa mi sto dimenticando… in questi giorni, con le polemiche sulla stampa e i giornali sollevate da Governo e opposizione, più che mai importante il diritto di stampa, quello di replica, quello di controreplica. Diritto di espressione e di controespressione.

Diritti per i calciatori di guadagnare quanto più gli aggrada e diritti per i presidenti delle società di spendere quanto più vogliono, diritto dei tifosi di tifare come vogliono e diritto per chi vuole bere di bere, per chi vuole fumare di fumare e per chi vuole drogarsi di farlo. Diritto di vita e di morte. Diritto per le piante e per gli animali (che diritti non si sa bene, ognuno ci mette quelli che vuole, ma l’importante è dire diritto!).

Insomma, tutti rivendicano diritti. Si parte da iniziative buone e giuste, si sfocia talvolta, come ho cercato di mostrare, nell’assurdo, nel ridicolo.

E in tutto questo, una sola domanda resta elusa, tremendamente senza risposta: E i doveri?

Meno tecnologico e più cinico: così Craig in 007 Quantum of Solace

Riprendo la rubrica dedicata alla recensione dei film con l’ultimo James Bond, il secondo con Daniel Craig protagonista.

007 Quantum of Solace (2008 – Regia di Marc Forster con Daniel Craig,Olga Kurylenko, Mathieu Amalric, Gemma Arterton, Giancarlo Giannini, Judi Dench, Jeffrey Wright, Jesper Christensen, Joaquín Cosio).

Voto 7

La forza di una persona si riconosce dai nemici che ha…”


 Trama sicuramente più avvincente di Casino’ Royale (che già era stato migliore di precedenti film della serie): alla fine, come sempre, Bond ammazza i cattivi e salva il mondo, ma per una volta non ha tutte le belle ragazze per lui e, come accaduto anche nell’ultimo film con Pierce Brosnan,  La morte può attendere, l’infallibile agente segreto del Governo britannico passa dei brutti momenti…

Il Bond interpretato da Craig (lo si era già visto in Casinò Royale) è più rude rispetto ai precedenti Bond man: poche parole, molta azione, meno armi speciali e tanto sangue, molto più che in passato. Con scene dolorose rese ancora più aspre da un cinismo proprio del personaggio ma qui forse pure enfatizzato, si veda ad esempio la scena della morte dell’amico René Mathis: Bond dispiaciuto resta però freddo e impassibile, e getta il corpo del compagno in un cassonetto dei rifiuti.

Se il finale lascia un senso di indefinitezza e di mestizia, davvero bella la resa delle due scene di inseguimento in piazza del Campo a Siena durante il palio e al Teatro durante la recita della Tosca.