Il tempo (perduto) delle Meridiane

Riprendo in mano, anche attraverso i post di Instagram, la rubrica dedicata ad antichi motti, epigrafi e meridiane. Già, le meridiane: strumenti per misurare il tempo e tenere traccia dell’ora del giorno… Oggi chi più le guarda? Eppure dietro possono avere studi scientifici e astronomici molto profondi, di cui già avevo accennato in precedenti post (Tempus fugit – 22 Luglio 2017).

Quest’estate, nei miei giri per le montagne, ho in particolare fotografato queste tre meridiane. La più interessante è senz’altro la terza che vi propongo, quella del campanile di Brusson, in Val d’Ayas e che ha richiesto un bel lavoro di collaborazione con alcuni amici latinisti.

MERIDIANA N.1: al Valico di San Fermo, al confine tra Liguria e Piemonte, si trova una meridiana del 2008 commissionata da un certo don Fabrizio con il contributo del Parco dell’Antola, realizzata da Raffaella Stracca col supporto tecnico dell’Ing. Nevia Tisce dello Staff dell’Osservatorio del Righi di Genova.

FUGIT INREPARABILE TEMPUS – Fugge irreparabilmente il tempo!

Sulla realizzazione di questa meridiana ho trovato un interessante articolo dal giornalino “Le voci dell’Antola” (purtroppo da un paio d’anni non più pubblicato per mancanza di fondi). Ecco qui in consultazione la pagina con tutta la dettagliata spiegazione:

* * *

MERIDIANA N.2: a Champoluc, in Val d’Ayas (Ao), sul campanile del 1715 (ristrutturato nel 1970 in occasione dell’inaugurazione della nuova chiesa) compare una meridiana con motto in lingua francese.

Champoluc: la vecchia chiesa (ora cinema), il campanile e la nuova chiesa

Ecco nel dettaglio la meridiana del Campanile della chiesa parrocchiale di S. Anna in Champoluc:

Le soleil est ma regle ta regle est dieu

Ossia: Il sole è la mia regola, la tua regola è Dio.

* * *

MERIDIANA N.3: a Brusson, sempre in Val d’Ayas, sulla torre del campanile di San Maurizio (XV secolo) compare questa particolare meridiana:

L’iscrizione in essa riportata ha destato non poco la mia curiosità e quella di amici latinisti che ho interpellato, e ha smosso tutta una serie di ricerche.

Ma andiamo con ordine:

1. Sulla piazza della Chiesa è presente un cartello informativo, che riporta qualche notizia in merito alla costruzione della chiesa e alla sua successiva riedificazione. Si parla inoltre di come sia nato il paese di Brusson, dall’unione di tre piccoli villaggi. Ecco le notizie:

2. Non si parla da nessuna parte della meridiana. Nel libro di storia locale di Ugo Torra (La Valle di Challant-Ayas, Ferraro editore, con i bellissimi acquerelli di Piera Ferraris, edizione 1982) si parla di una meridiana presente sul campanile data 11 Ottobre 1872 avente la scritta

Si sol silet sileo – L’heure s’enfuit

Questa meridiana non è quella attuale e non è più presente, la traduzione di questo motto in latino e francese dovrebbe comunque essere:

Se il sole tace, taccio (anche io) – L’ora vola!

APPELLO: se qualcuno possedesse una foto, cartolina, disegno che documenti questa meridiana andata rimpiazzata e sostituita da quella attuale (completamente diversa) batta un colpo!

Una cartolina del dopoguerra dove si vedono chiesa e campanile. Si nota la presenza di una meridiana, sostanzialmente nella stessa posizione dove si trova l’attuale. Nelle altre immagini: il libro citato di Ugo Torra (1982, la nuova meridiana è del 1985).

3. La scritta dell’attuale meridiana, del 1985:

Vulnera – omnes / ultima necat /
A.D. 1985 fecit – Carpanedo – pro – Lezin – paroco.

Notiamo che c’è una abbondanza di punti separatori, dunque il primo, tra vulnera e omnes NON sembra indicare che “vulnera” sia una contrazione di “vulnerant”. Forma verbale che invece compare nel brano originale di Seneca il Vecchio (da cui potrebbe essere stato preso il motto) nonché su altre meridiane:

4. Che cosa è o chi è Lezin? Qualcuno pensava fosse uno dei villaggi dalla cui unione è nato il paese di Brusson. Errato. Trattasi di don Massimiliano Lezin, classe 1934, citato come parroco pro-tempore della chiesa parrocchiale di Brusson tanto in un documento del 2001 quanto in uno del 1982. A differenza di quanto accade nelle nostre città, in montagna i parroci rimangono a volte per una intera vita nella stessa parrocchia, dunque non deve stupire che costui sia lo stesso sacerdote che fece rifare nel 1985 la meridiana del campanile. Sarebbe interessante sapere come mai anziché fare restaurare quella già presente decise di commissionarne una nuova.

Circa Carpanedo, cercando su internet, si trova citato un tal Giuseppe Carpanedo di Venaria Reale (TO), classe 1934, ritrattista, paesaggista, scultore e maestro d’ornato (QUI altre info biografiche). Non ho la certezza che sia effettivamente lui l’autore della meridiana, ma visto che che tra le sue opere figura uno “scorcio paesaggistico di Brusson” e che si tratta pure di un coetaneo del parroco potrebbe benissimo essere stato un suo amico o conoscente cui affidare l’opera.

5. In definitiva la traduzione più plausibile per la meridiana della torre campanaria di Brusson è la seguente (tra parentesi le parole sottintese):

Tutte (le ore) (portano) ferite / l’ultima uccide. /
Anno del Signore 1985 / Fece Carpanedo / per il parroco Lezin.

In alternativa:
Tutte (le ore) colpiscono (nel bene e nel male) / l’ultima uccide (la morte).

* * *

RINGRAZIAMENTI:

L’appello lanciato su Instagram agli amici latinisti per la meridiana di Brusson è stato raccolto da diversi colleghi. Tra quelli che si sono interessati, cito i tre che hanno fornito contributi significativi:

Tempus fugit

meridiana 6

Tempo fa lessi in un paesino di montagna questa epigrafe su una meridiana: “Fa tesoro di ogni istante!” Peccato non averla fotografata, ma su internet ne ho trovate altre con questo motto.

Ho scoperto che ci sono raccolte di frasi ed epigrafi riportate sulle meridiane e sugli orologi solari (ad esempio QUA). Credo che quella della meridiane sia una vera e propria forma d’arte, che intreccia ad un’esigenza dell’uomo (quella di tenere traccia dello scorrere del tempo) uno studio ora empirico ora scientifico della natura. Ci sono meridiane molto semplici e altre che tengono conto dell’alternarsi delle stagioni e, quindi, della posizione relativa tra la Terra e il Sole la quale determina una differente inclinazione dei raggi solari stessi nelle varie ore di luce.

Qui di seguito un esempio di una doppia meridiana piuttosto semplice fotografata lo scorso anno a Chiampernotto (Valli di Lanzo – Torino) ed una molto più complessa (denominata meridiana universale) fotografata sempre lo scorso anno a Ceres (To).

La meridiana universale, così come fotografata nel 2016, è parzialmente rovinata. Ho così recuperato da internet una foto precedente che permette di osservarla meglio.

Vero che gli orologi solari ci ricordano lo scorrere inesorabile del tempo ma… Fate caso alle meridiane che incontrate nei posti che visitate, credo possano racchiudere molte curiosità e una tradizione ricca di sapienza!

Andrea Macco

PS: per chi volesse compiere un viaggio tra meridiane senza muoversi, ho trovato questa bella raccolta, intitolata come questo post: Tempus fugit

meridiana 5.jpg

Coppa Pitagora: gara matematica per le scuole medie al Festival della Scienza 2014

gara matematica a squadre

10, 9, 8… inizia il conto alla rovescia: il tempo della gara si avvicina! D’altra parte il tema di quest’anno del Festival della Scienza è proprio il Tempo. E per una gara matematica il tempo di gioco in cui elaborare la strategia vincente, giocare il jolly, mandare il consegnatone al momento opportuno, analizzare e risolvere i vari problemi non è questione di poco!

Appuntamento dunque al Palacus difronte al DIMA (il Dipartimento di Matematica, in Valletta Puggia) per sabato 25 ottobre 2014 alle ore 10.00. La prima Coppa Pitagora vi attende!

AM

Per maggiori info: festival_bn_pos

– Pagina del Festival

– comunicato PDF

–  per gli insegnanti

 logo 2 sfondo black

Watchmen: tanto rumore per poco

Riprendo i post della sezione Recensioni FILM con un giudizio sul tanto reclamizzato Watchmen, film di animazione che vede protagonista una banda di super-eroi in declino ma a cui sono affidate le sorti del mondo.

il Dottor Manhattan, lunico vero super-eroe tachionico del film. Il resto della banda (foto in fondo) è formata da persone normali

Il Dottor Manhattan, l'unico vero super-eroe tachionico del film. Il resto della banda (foto in fondo) è formata da persone normali ma dal profilo psicologico decisamente più interessante.

Watchmen – 2009 – Regia di Zack Snyder – voto 6.5

 L’ambientazione è all’epoca di  Nixon con la guerra fredda tre USA e Russia (ancora…??? E Basta!) ed un fatico  l'”Orologio dell’apocalisse” regolato a mezzanotte meno cinque. Chi può salvare il mondo dal collasso atomico generale?

Ovvio, un manipolo di Supereroi (fin qui tutto banale e nessuna novità). L’innovazione sta nel fatto che di questi super-eroi, uno solo ha veramente dei super poteri. Gli altri han sì tanto coraggio e son bravi a far pugni…ma mostrano anche di essere profondamente umani. In questo sta la novità del film che altrimenti sarebbe una ri-edizione dei Fantastici 4 piuttosto che dell’ultimo insuperabile Batman, il Cavaliere Oscuro (si veda qui il giudizio del sottoscritto).

Il film ha una durata eccessiva, e molte scene sono molto più lente di un normale film di azione. A tratti si respira quasi un’ambientazione noir, data soprattutto dall’agire misterioso, quasi da detective, del personaggio-bandito-supereroe Rorschach, l’io narrante di quasi tutta la storia. Non mancano le scene crude e pure quelle di sesso (ma erano davvero necessarie? In ogni caso hanno il loro perché e ora cercherò di spiegare la mia lettura del film), la linearità della storia ne viene spesso a soffrire un po’ e, come usa nei moderni film spezzettati cronologicamente (si veda ad esempio Tredici Variazioni sul Tema, piuttosto che Magnolia o altri), sta allo spettatore attento non perdersi nulla e alla fine ricostruire, come un bravo detective, l’ordine esatto dei tasselli per comprendere il significato profondo di ogni cosa. Insomma, è probabile che ad una seconda visione del film si possano cogliere molti più particolari ed elementi interessanti.

Il tema stesso del tempo risulta centrale, a causa dell’unico vero supereroe, il Dottor Manhattan, nato da un esperimento sui tachioni, quelle che i Fisici (o meglio gli amanti di Fantascienza) hanno nominato come le particelle in grado di viaggiare nel tempo…

Ma più che questi aspetti folcloristici che renderebbero di per sé il film insufficiente, interessante è il profilo psicologico e l’intreccio di vita di ogni singolo membro della banda.  Watchmen significa “Guardiani” (letteralmente uomini che scrutano) e si viene a capire che oltre ad essere guardiani dell’umanità, sono innanzitutto guardiani e reciproci e scrutatori del loro essere più profondo: un intreccio di intrighi, vicende amorose, vendette personali, istinti omicidi (con scene anche alla Hannibal o da infanzia travagliata) che si intrecciano invece al senso di giustizia e di tensione al bene che è tipico di chi si sente supereroe. Ad  passato spesso travagliato si aggiunge un presente costernato di scelte difficili ma profondamente differenti tra i vari supereroi (chivuole rimanere nel segreto, chi rivela la sua identità, chi rimane nell’ombra, chi vuole esere uomo di successo…) che nel corso della storia si ritrovano così ora uniti ora divisi in virtù di queste scelte compiute… Una caratterizzazione insomma molto sottile e intrigante che rende in questo senso Watchmen accattivante e dal giudizio complessivo più che sufficiente. Anche se certo non al livello del clamore mediato avuto, né di altri film di questo genere.

Andrea Macco

Novità per i bloggers

Udite udite, amici bloggers!

Con la scorsa settimana questo blog ha superato la soglia dei 1000 visitatori a settimana.

I commenti che ci son stati in questi mesi sono stati tutti commenti in linea con le regole di questo blog (non si chiedeva molto: solo di usare un linguaggio civile ed educato e, al contempo, di non rimanere nell’anonimato). Tuttavia non sono stati moltissimi: in molti avete scritto o comunicato a voce che la registrazione a wordpress è un passaggio che induce ad una perdita di tempo e di energie (si sa, con la crisi energetica anche il fosforo nel cervello ne risente e ricordarsi uno username e una password in più può essere un serio problema………).

In ogni caso, il sottoscritto ha deciso di cogliere queste istanze… vox populi vox dei.
Faremo dunque un esperimento in questi mesi da qui a Natale: potrete da oggi lasciare commenti senza la trafila della registrazione. Resteranno valide le regole sopra citate (linguaggio educato, no all’anonimato, no a falsi indirizzi e-mail lasciati nel campo richiesto – l’indirizzo e-mail resterà visibile solo al sottoscritto e servirà esclusivamente per comunicazioni personali o chiarimenti nel caso ci dovessero essere).

Spero che i miei affezionati 25 lettori (lievitati in numero) potranno gradire questo passo verso una maggiore comunicazione volta allo scambio di idee e alla reciproca crescita in quella che è la grande clessidra spazio-temporale della rete virtuale.

Chiudo invitando tutti gli amanti di quiz, indovinelli, quiz di logica e di parole (e da quest’anno pure di codici e cifrature) a partecipare all’edizione 2008-2009 del MACCOQUIZ, partita proprio in questi giorni.

Buona navigazione a tutti!

Andrea Macco

Solo l’essenziale resta

La clessidra segna lo scorrere del tempo e con esso le ansie dell\'uomo... tutte necessarie?Dal Blog di Berlicche traggo spunto per una bella riflessione sullo scorrere del tempo nella vita dell’uomo. Mi sembra appropriata per questo blog che parla, fin dal titolo che riporta, di clessidre – strumento da sempre di misura del tempo – .  Vi aggiungo un paio di versetti della Bibbia che mi sono cari e che spero possano aiutare anche voi nel cammino giornaliero, dove – diciamocelo – troppo spesso sono gli affanni a fare da padroni. Ma ancora più spesso – e usiamo la stessa franchezza – quanti di questi benedetti affanni sono legati a cose veramente importanti che restano e che segnano la nostra vita?

Andrea

 

Piove, e fa freddo. Qualcuno si deve essere dimenticato di pagare la bolletta del riscaldamento globale.
Una delle cose che mi ha sempre impressionato è la marea di cose che i nostri padri, nonni, bisnonni credevano senza battere ciglio. Le mode culturali che si inseguono come la forme dei vestiti femminili; la massa di convinzioni assolute che una generazione dopo sono obsolete fandonie.

Se prendiamo un giornale del passato ci troviamo discussioni infinite su argomenti di cui al giorno d’oggi non rimane neanche l’eco. Persone e fatti spariti dalla memoria collettiva, come la guerra di Corea, il partito qualunquista e il diffusionismo. Sono stati importanti? Certo. Ma come per un programma informatico il 90% è gestione dell’ovvio, così nel nostro cervello, tolto il quotidiano, rimane un posto limitato per archiviare la vita che viviamo.  Ci accendiamo brevemente per quello che ci entusiasma, o di cui ci fanno entusiasmare, e quando il tempo l’ha logorato viene riposto nella soffitta polverosa. Dove i topi dell’oblio presto lo divoreranno del tutto.

Così la frenologia di Lombroso e l’alfabeto farfallino ci salutano tra le ragnatele. Di loro resterà un articolo su Wikipedia che nessuno leggerà. E chissà se i miei bis-nipoti, se mai capiteranno su queste righe, capiranno il termine riscaldamento globale senza consultare il loro megalink.
Solo l’essenziale resta.

 

«Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.»

(sal 89,4)

 

 

«Davanti al Signore un giorno è come mille anni

e mille anni come un giorno solo.»

(2Pt3,8)

 

«Molte sono le idee nella mente dell’uomo,

ma solo il progetto di Dio resta.»

(Proverbi 19,21)

 

Dal Vangelo di Matteo – Cap 6:  25 «Gesù disse: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. »

 

L'uomo, un puntino nella storia del tempo...