Quando il Nucleare diviene Apocalisse…

Non bastavano le canzoni e canzonette antinucleare che sono tornate di moda in Italia ora che si è fatta concreta l’idea che si possa attuare un serio programma elettro-nucleare.

Ora ci sono anche i film con scene apocalittiche sulle centrali Nucleari. Domina  la visione di una Terra alimentata quasi  interamente da Centrali Nucleare sparse per il territorio, sul quale compaiono anche dei crateri o delle voragini dovute all’esplosione di alcune di queste centrali. Roba da non credere.

Poi si vede un treno passeggeri passare nel sottosuolo e quando arriva nella zona ad alta radioattività (il cratere della ex centrale) viene schermato con apposite pareti di piombo per evitare la contaminazione.

 

Un amico (che stimo molto e con tanto di laurea in campo umanistico) interessato da tempo all’argomento Nucleare, e’ prontamente corso a chiedermi (con una percepibile vena di preoccupazione) se un futuro simile sia possibile. “Se una centrale esplode si crea davvero un cratere simile?”

Ecco, pensare che una centrale possa esplodere (esplodere! Nemmeno avere un incidente… esplodere!) è una castroneria così grande che potrei paragonarla a uno che pensi che utilizzando una pistola ad acqua si possa ammazzare qualcuno (neanche ferire perché l’acqua finisce negli occhi… ammazzare!) o credere che toccare la boccia di cristallo del proprio pesce rosso sia un fatto che aumenti drammaticamente il rischio di un cancro alla pelle della mano (e ora, avanti, che si mettano a morte tutti i pesci rossi di questa terra!)

 

Chernobyl – che pure è stato un grave incidente – non è mica esplosa (una centrale NON è una bomba!) e tale incidente è catalogabile più come incidente “sovietico” che come incidente “nucleare”; è infatti avvenuto per via

a) degli standard di sicurezza di allora delle centrali di tipo sovietico ben differenti da quelli di tipo occidentale;

b) per l’incompetenza di chi impartiva ordini senza cognizione di causa;

c) per la mancata tempestività da parte del le autorità sovietiche nel comunicare il fatto. Intervenendo subito si sarebbe potuta arginare la cosa senza le ripercussioni che ha avuto (e che comunque non sono state apocalittiche come dipinte da certi quotidiani che vedevano morti a decine di migliaia nelle strade di Kiev e il nocciolo del reattore sprofondato nel cuore della Terra!)

 

Oggi, per come sono strutturate le centrali, simili incidenti sono esclusi categoricamente e a priori. O vogliamo dare degli imbecilli a tutte le generazioni di ingegneri, fisici, tecnici, enti certificatori internazionali che da decenni compiono un rigido monitoraggio di questi aspetti? Oggi si parla di sicurezza passiva, ovvero intrinseca, (e’ il principio per cui se apro una porta e sopra ci sta un secchio d’acqua per la legge di gravità esso cade) oppure di sicurezza attiva ridondante al 400% (ovvero se succede qualcosa che non deve succede scattano in contemporanea 4 sistemi di sicurezza indipendenti).

 

La dis-informazione di questi film, che vanno solo a colpire il lato emotivo del pubblico, è di una anti-scientificità disarmante e si commenta davvero da sé. Ma chi ha la forza e il coraggio di denunciare tutto questo?

 

Andrea Macco

 

cosi dipinge apocalitticamente il futuro il film Babylon A.D. (2008)

Cratere di una centrale nucleare esplosa in cui passa una ferrovia opportuna schermata: : cosi dipinge apocalitticamente il futuro il film Babylon A.D. (2008)