Quel sorriso che fa fare strada…

scoutbaton“Un sorriso è una chiave che apre molti cuori” diceva Robert Baden-Powell, il fondatore dello scautismo. E in un altro passo aggiungeva: “Un sorriso fa fare molta più strada di un brontolio”.
Credo sia vero e credo che per i cuori brontoloni e a volte un po’ puntigliosi e pignoli questo valore del sorriso vada scoperto e riscoperto in continuazione.

L’articolo che segue di Attilio Grieco dal numero 58 di “Collegamento IPISE” (Foglio per i Capi FSE con IPISE – Gennaio 2017) tratteggia in poche righe il valore di questo sorriso e di questa capacità di ironia e, soprattutto, di autoironia. Non solo banale humor inglese, ma uno stile di vita!

Buona lettura, con un sorriso!
AM

il-senso-dello-humor

Motto di fine anno, con un sorriso

Sbuffi, contro-sbuffi. Magari un pizzico di polemica. I posti da aspirante Avvocato delle cause perse non sono molti, ma a fine anno scolastico sembrano assai ambiti. Sto preparando i diplomi per chi ce l’avrà fatta ad assicurarsi questo posto. Ma per tutti gli altri c’è il premio di consolazione: un bel sorriso. Sbuffate? Beh, sarà un sorriso con sbuffo. Un bel mugugno alla genovese? Ma sì, con una bella dose di sorrisi vinciamo pure quelli.

Ci attrezziamo per tutto di modo da continuare a fare strada: chi brontola solo resta indietro e dopo un po’ nemmeno si sente più la sua cantilena.

Vorrei avere compagni di cordata, di squadra, di avventura che sanno sorridere e a cui dispensare sorrisi. Insieme si faranno cose grandi!

Andrea Macco

motto BP sorriso

Segnalo vecchi post sul tema:

«Il sorriso è una cosa sacra»

Piccolo granello di sabbia tratto da uno degli ultimi libri del Cardinale C. M. Martini: “Le ali della libertà“. Verso la fine troviamo questo passaggio:

“Il sorriso è una cosa sacra.
È un grande dono ricevere un sorriso vero, gratuito, dove non c’è calcolo, né seduzione.
Il sorriso è una delle più grandi qualità dell’essere umano,
che ci fa pregustare qualcosa dell’eternità, del sorriso dei santi e di Dio”

Credo che  tutti, nel vivere quotidiano, sperimentiamo la bellezza e il beneficio di un sorriso che esprime ospitalità del cuore e sincera amicizia. Forse dovremmo essere più consapevoli del valore del sorriso e della gioia che scaturiscono da un cuore radicato nell’amicizia con Dio.

È stato detto che il sorriso è la più breve distanza tra le persone. Forse è vero! Se pensiamo al contrario: l’indifferenza, la freddezza, l’atteggiamento imbronciato… creano una triste distanza nei rapporti.

Infine il pensiero di Baden Powell con due piccole frasi che sono due perle da custodire:

“Un sorriso fa fare molta più strada di un brontolio”.

“Il sorriso è una chiave che apre molti cuori”.

Con un sorriso, buona giornata!

Andrea

Quando la vita non ti sorride…

… tu falle il solletico!

Il sorriso è una chiave che apre molti cuori B.P.

"Il sorriso è una chiave che apre molti cuori" B.P.

Lo ripeteva spesso un amico che non sento da tanto tempo. Credo avesse ragione.

Nei momenti di fatica chiudo gli occhi e ripenso ai momenti belli. Non solo. Cerco di vedere il lato divertente di quel che sto passando. Dicono che c’è sempre almeno il 5% di umoristico in tutto quello che si vive. Anche nella iella più nera, anche nella sfortuna più scalognata, anche nella difficoltà più bastonante. E se quel 5% trova spazio in noi… cresce e poi cresce e poi cresce ancora. E nasce prima un sorriso, poi una risata, poi il buon umore.

E via, come correre sotto la pioggia senza ombrello e, bagnandosi tutti, ridere di pazza gioia…

 

Che tipo è il Fisico? Un simpatico tratteggio a termine del Convegno SIF

logo SIF

Si è chiuso il noventaquattresimo Convegno della Società Italiana di Fisica, la SIF. Mi è sembrato bello dedicare durante questa settimana l’attenzione ad esso.

Non si preoccupino i miei 25 affezionati lettori (ultimamente siamo tra gli 80 e i 100 al giorno!) di manzoniana memoria: dalla prossima settimana ripartiranno tutte le rubriche proprie di questo blog nonché i piccoli spunti di vita, i granelli di sabbia che ci fanno fermare, nella loro semplicità, a riflettere. E magari pure a sorridere.

il mondo delle particelle, a volte caotico come quello dell'amore...E a proposito di sorriso, vorrei porre a chiosa del Congresso questo articolo di Isabella Calogero uscito su il Giornale di ieri a fianco di un articolo del sottoscritto su LHC di Ginevra e i super Magneti realizzati dall’Ansaldo Superconduttori di Genova. Lo so, è indiscussamente più divertente e gustoso l’articolo della Calogero: niente adroni e leptoni, niente campi scalari, niente sfasamenti e rinormalizzazioni, niente sigle strane, XRF, MRI, LEP, LHC e via dicendo. Nessuna supersimmetria e nemmeno alcuna trasformata di Fourier. Nessuna ricerca del bosone di Higgs, solo, al più, quella del dottor Stranamore.  E allora… Buona lettura!

Andrea Macco

Lo confesso: quando ho appreso dai giornali che sotto la Lanterna erano in arrivo seicento tra i migliori fisici italiani, beh, ho esultato.

Finalmente – mi son detta – dopo la doccia fredda del Gay Pride programmato a Genova per il 2009, diamine, ecco una vera politica rosa, una politica giustamente pensata per risarcire noi femmine dimenticate da Dio (e dalla giunta comunale): d’altronde, se le veneziane hanno il Festival del Cinema con i divi e le milanesi la settimana della moda con i modelli, è sacrosanto che noi genovesi si possa contare almeno su un esercito di vispi palestrati.

Dopo una più attenta lettura, scoprivo tutto a un botto che non si trattava di un’ormonale convention di muscolosi e arrapati fisicati, quanto di un serio raduno di scienziati astrofisici, biofisici e quantistici, probabilmente eccitanti come una scampagnata alla sagra del merluzzo a vapore.

Votata però a una politica di risparmio lacrimale e seriamente pervasa in ogni follicolo di un sano rigurgito di spirito giornalistico, giuliva come solo una femmina a cui è permessa ogni insensatezza sa essere, mi sono ritrovata di buon’ora al discorso inaugurale del raduno scientifico.

Ebbene si, ero alla caccia di un fantomatico dottor… Stranamore.

 D’altronde, dal momento che dalla notte dei tempi noi signore ci lagniamo lagnose per l’antipatica latitanza di cervello nelle teste dei nostri uomini, mi è suonato logico e coerente ovviare alla… deficienza, azzardando un salto laddove invero era annunciata una rara abbondanza di vivaci neuroni maschili.

Consapevole inoltre che nell’immaginario erotico femminile è al cervello che spetta la palma d’oro del  protagonista, senza indugio alcuno mi dirigevo verso quello che cominciavo a ritenere il raduno più intrigante del secolo.

Dunque, che tipo è il fisico?

 Innanzi tutto, bisogna sottolineare come l’immagine stereotipata di genialoidi distratti, con la mente trascendentalmente per aria, non corrisponda per nulla alla realtà: gentili e cortesi, questi sapientoni hanno invece la testa immanentemente piantata per terra. Assai sensibili al fascino dell’altro sesso, se posti di fronte a un bell’esemplare di femmina,magicamente dimenticano che la particella di Dio la si deve cercare nel tunnel del Cern di Ginevra e non nel decoltè della signora in questione.

Vero è che tra un discorso sul neutrino e un altro sulla parallasse, tra un dibattito sull’entropia e uno sulle nanostrutture, la conversazione può stentare a decollare. Soprattutto se a oggi la cosa più vicina alla fisica in cui ci si è imbattute è l’alabarda spaziale di Goldrake o i raggi cosmici di Mazinga Zeta.

Già.

Pur tuttavia, proprio in questo frangente varrebbe la pena ricordare come anche con tutti gli altri uomini le chiacchiere non sgorghino mai impetuose come torrenti in piena.

Anzi.

Tanto varrebbe quindi, al fine di un personale progresso cognitivo, provare a inerpicarsi su nuove strade di discussione proprio con i fisici.

Per le signore/ine interessate, ecco dunque un breve campionario di temi che potrebbero essere positivamente e costruttivamente affrontati con i nostri scienziati: per esempio, hanno già studiato un acceleratore che ci trasporti al volo da Genova a Roma senza Alitalia?

E poi: planerà mai sul mercato un «rimedio antigravità» che riesca a tenerci sempre su (naturalmente in tutti i sensi…)?

Isabella Calogero

formule amore