Quando la Logica Matematica fece sbagliare Galileo ma non Shakespeare!

    galileo galileiwilliam shakespeare

Ebbene sì: William Shakespeare batte Galileo Galilei 1-0. E non parlo di arte teatrale, poesia o drammaturgia. Nè di versi, né di componimenti. Ma di pura logica matematica!

Sono rimasti stupiti anche gli studenti quando, qualche settimana fa, ho presentato loro il “modus tollens”, ossia la regola della logica matematica che spiega il corretto modo di negare una affermazione logica. È tutto sommato una regola semplice, una volta che la si è letta e si è fatto pratica con essa. Penso ci si possa pure convincere piuttosto rapidamente della sua validità.

Se piove allora la strada è bagnata.

La sua negazione? Se la strada non è bagnata allora non piove.

E non si potrebbe negare dicendo: Se non piove la strada non è bagnata? No, perché la strada potrebbe essere comunque bagnata anche se non piove. Che ne so, per una precedente pioggia, oppure perché qualcuno ha irrigato l’orto e ha bagnato anche la strada, o per mille altre ragioni!

E Galileo? E Shakespare?

Galileo fece un clamoroso errore nel tentativo di dimostrare a tutti i costi la validità del sistema copernicano:

Si sapeva infatti che:  Se il sistema planetario è eliocentrico allora Venere presenta le fasi.

Galileo argomento così: «Venere presenta le fasi, dunque il sistema è eliocentrico».

Invece avrebbe dovuto ragionare così: se Venere non presentasse le fasi allora il sistema planetario sarebbe sicuramente non-eliocentrico, ma siccome le presenta non si può concludere nulla (e servono altre prove).

I disegni di Galileo relativi alle sue osservazioni delle fasi di Venere

I disegni di Galileo relativi alle sue osservazioni delle fasi di Venere

shakespeare.

Al contrario Shakespeare, usando questa regola logica in maniera ineccepibile, scrisse nel Riccardo III un verso che è tanto bello quanto geniale:

«Anche la bestia più feroce conosce un minimo di pietà.
Ma io non ne conosco, perciò non sono una bestia!»

.

Maggiori dettagli, esempi e spiegazioni nella scheda che potete QUI scaricare in pdf.

Buona lettura e… buon uso della logica!!!

Andrea prof. Macco

 

 

Buon 2014, senza oroscopi ma pronti a un po’ di stupore

oroscopo dell'anno“Gli uomini sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma in noi stessi”. 
(W. Shakespeare- Giulio Cesare)

Basterebbe questa citazione per discorrere un po’ di quanto sia facile dare la colpa alle stelle (o a Dio!) delle sconfitte o degli insuccessi. Dimostrazione ne è il proliferale, come fuochi d’artificio nella notte di san Silvestro, di oroscopi e predizioni varie. Maghi, cartomanti e sciamani di ogni tipo si scatenano… Poveracci, non gli do tutte le colpe: loro tentano di fare il loro mestiere, quello dei venditori. Hanno un prodotto (sogni e speranze condite a dovere) e fanno del loro meglio per farci affari. La colpa più grande è allora di chi va loro dietro, di chi ci casca, di chi chiude in un cassetto il cervello e butta via la chiave… E allora: ecco un bell’articolo da leggere per bene

La non-scienza dell’oroscopo

padroni destinoChe sia allora la nostra buona volontà a guidare speranze, progetti, sogni per questo anno che inizia. Sì, perché buttare via l’oroscopo non significa anche gettare via le speranze, i sogni. Anzi, quelli sono importantissimi. E se volete dare qualche “colpa” a Dio, dategli quella di avervi aiutato a raggiungere qualcuna di queste speranze, qualcuno di questi sogni. Magari non nel modo in cui avevamo pensato inizialmente noi, magari per vie che non sono state le nostre ma che comunque, pur faticando, ci hanno portato alla meta.
Anche in mezzo a tante difficoltà, a tanta crisi generale e diffusa, capita che certi progetti buoni o di bene si compiano. Perché allora per questi fatti ci dimentichiamo che forse potrebbe essere stato Dio (e non i pianeti, non le stelle, non la fata madrina) ad averci dato la forza, le capacità, la tenacia, la possibilità o un aiuto silenzioso e discreto? Forse perché abbiamo perso il senso della gratitudine e dello stupore.

Che possa essere un 2014 dove non manchi la gratitudine, ma soprattutto lo stupore. 

Buon anno!

Andrea Macco

stupore       ringraziamento