Anno Internazionale dell’Astronomia: si parte

Pubblico il Comunicato Ufficiale dell’INAF (Istituto Nazionale di AstroFisica).

Durante il corso di questo 2009 dedicherò su questo blog vari post, approfondimenti e discussioni, per compiere con i miei 25 (e più) lettori un cammino che sia marcato  da quella che ritengo una delle  peculiarità più caratterizzanti il mondo dell’Astronomia e dell’Astrofisica: lo STUPORE.

Buon Anno dell’Astronomia a tutti!

Andrea Macco

 

Sono trascorsi 400 anni da quando Galileo, osservando per la prima volta il cielo con un cannocchiale, lo rese più vicino a noi di quanto non fosse stato mai. Ed è proprio quel suo gesto di scoperta, di avvicinamento, di coinvolgimento in prima persona ad animare le iniziative e lo spirito dell’Anno internazionale dell’Astronomia, la cui inaugurazione ufficiale avverrà a Parigi domani 15 gennaio 2009. «L’Universo, a te scoprirlo»: questo l’invito del comitato organizzatore che risuonerà in ben 135 Paesi nei prossimi 12 mesi, proponendo a tutto il pubblico innumerevoli occasioni per avvicinarsi alla conoscenza del cosmo.

Ma cosa ci riserverà l’Astronomia in questo 2009 che la celebra, e negli anni a venire? «Sicuramente molte sorprese, così come ha sempre fatto», afferma Tommaso Maccacaro, presidente dell’INAF. «Una su tutte sarebbe dirompente: la prima immagine d’un pianeta simile alla Terra, situato nella cosiddetta fascia abitabile della sua stella, che mostri quelle caratteristiche che pensiamo siano adatte allo sviluppo della vita. Questo, in attesa di scoprire nella nostra Galassia, o in altre lontane, “prove” dell’esistenza, anche passata, di forme di vita intelligente. Una scoperta del genere, come le osservazioni di Galileo di 400 anni fa, avrebbe un profondo impatto scientifico e culturale e ci porterebbe a riconsiderare, ancora una volta, il ruolo dell’Uomo nell’Universo».

Per l’Italia, il coordinamento dell’Anno internazionale dell’Astronomia è affidato all’INAF, che raccoglie sul sito www.astronomy2009.it le numerose iniziative in programma. Iniziative proposte e organizzate, oltre che dallo stesso INAF, dalle Associazioni di Astrofili, dai Planetari, dalle Università, dagli Enti locali e da tanti altri soggetti. Nel sito sono già presenti molte diecine di eventi, attività, conferenze previste in tutt’Italia nell’immediato futuro, ma senz’altro il numero è destinato ad aumentare di molto man mano che ci addentreremo nel 2009. Le prime due attività targate INAF in calendario avranno inizio già domani: la partecipazione, con il radiotelescopio di Medicina (BO), alla «maratona osservativa» della rete globale VLBI e il lancio del blog «Professione Astronoma».

La maratona VLBI, che avrà inizio domani 15 gennaio e una durata di circa 32 ore, consiste in un’osservazione sincronizzata di tre quasar (J0204+1514, 0234+285 e 3C395) tramite 17 fra i più grandi e importanti radiotelescopi del mondo, sparsi fra Asia, Australia, Europa, Nord America e Sud America. Un’iniziativa di grande valore simbolico, considerando che nel 2009 ricorre anche il centenario del Nobel a Guglielmo Marconi, ma anche una sfida sul piano scientifico e tecnologico. Usando una tecnica astronomica chiamata E-VLBI (Electronic Very Long Baseline Interferometry), infatti, i radiotelescopi osserveranno le stesse sorgenti simultaneamente, comportandosi come un’unica gigantesca parabola estesa per migliaia di chilometri. E verranno prodotte in tempo reale immagini che avranno un livello di dettaglio 100 volte superiore a quello dei migliori telescopi ottici esistenti. «L’Italia parteciperà all’osservazione con il radiotelescopio di Medicina, vicino a Bologna», spiega Luigina Feretti, direttore dell’Istituto di Radioastronomia dell’INAF, «che grazie al collegamento in fibra ottica fino a 1Gbit/sec ha le carte in regola per prendere parte a questo importante esperimento».

«Professione astronoma», declinazione italiana del progetto internazionale She Is An Astronomer, volto a promuovere le pari opportunità nell’astronomia, partirà con un blog sull’astronomia tutto al femminile, per suscitare l’interesse verso questa professione meravigliosa attraverso il contributo e il contatto con astronome contemporanee. A partire dalle ricercatrici che vi scrivono, coordinate da Ginevra Trinchieri dell’INAF-Osservatorio astronomico di Brera, che si augura di «coinvolgere quante più astronome, e future astronome, possibile». Un’anticipazione sul primo post? «La mia personalissima visione dell’avventura che ci attende» dice Trinchieri. Nel corso dell’anno, «Professione Astronoma» si arricchirà anche di un’iniziativa legata a studi e valutazioni statistiche sulla realtà professionale della donna astronoma di oggi. Tutto su www.professioneastronoma.it a partire dal 15 gennaio.

Fede in granelli

Per fortuna non ci sono solo i don Farinella (vedi post del 24 giugno) i parroci “amministratori” di parrocchie con celebrazioni cronometrate e preconfezionate o le alte gerarchie ecclesiastiche che rischiano di fare apparire le celebrazioni solo come “forma” che fa perdere di vista la sostanza. Esistono anche le realtà più belle, più genuine, più familiari della Chiesa. Chiesa come popolo di Dio, come cercatori di Dio.
Luce della Fede. Filtra dalle finestre dell\'anima, ma va cercata. Anche se non sempre lo ammettiamo, siamo assetati di verità e di quelle parole che riempiano le nostre anime inquiete.  Molti sacerdoti parlano parlano ma scuotono solo l’aria con la propria personalità… altri non parlano neppure e sperano che la Parola di Dio torni indietro come l’eco di montagna…  Restano in pochi a vangare la terra del terreno dell’anima perché il seme gettato da Dio possa essere meglio accolto. Resta raro, ma non impossibile da trovare, il sacerdote che diventi voce dello Spirito e  ci faccia esclamare: “Non ci ardeva forse il cuore in petto mentre Egli (lo Spirito), lungo la via, ci spiegava le scritture?”

 

Oggi ho avuto la fortuna di riscoprire una bella comunità che celebra una messa vera, autentica, familiare. Per una volta non a Cuneo dove – gli amici lo sanno – la comunità di Padre Andrea Gasparino ti fa sempre riscoprire la bellezza del pregare e la voglia di sognare al ritmo di Dio.

Questa volta mi è bastato andare all’Eucarestia delle 11 al Santuario della Madonna del Monte dei francescani di Genova. Nemmeno so il nome del frate che ha celebrato, ma ero così contento che mi sembra bello condividere questi granelli di fede, spunti di vita…

Andrea, cercatore di Dio

 

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,25-30)

   Nulla dell’Altissimo può essere conosciuto se non attraverso l’infinitamente piccolo, attraverso questo Dio ad altezza di bambino, questo Dio raso terra dei primi ruzzoloni, il naso nell’erba…

 

 

   Dio e’ onnipotetente, eppure si fa umile. La sua è una scelta: decide di convertirsi all’umiltà. Decide di convertirsi al fascino della piccolezza.

 

 

    MITEZZA è lasciare che l’altro sia quello che è.

 

 

    UMILTA’ è la giusta considerazione di sé che si apre a fare spazio all’altro.

 

 

    Affaticati: coloro che sono gravati dalle preoccupazioni per le molte cose; oppressi: coloro che stanno per cedere di fronte alla difficoltà che la fede incontra e si sentono perciò schiacciati. Proprio  a costoro è rivolta la chiamata.

 

 

    I misteri del Regno… che saranno mai? Una bella puntata di Enigma ce lo rivelerà? No, i misteri del regno sono quelli colti dalle persone umili, dai semplici, dai piccoli, dagli sconfitti della storia, perché cogliere i misteri del Regno è cogliere la bellezza della vita nelle piccole cose e laddove essa sembra mostrare solo deformazioni e pesi.

 

 

   C’è una rivelazione continua di Dio da scorgere e da riconoscere in tanti gesti che a noi portano il carattere dell’assurdo. Ai piccoli e ai poveri accade di riconoscerla.

 un piccolo fiore come un cercatore di Dio...

Genova goduta

L’abitudine rovina gli occhi. E non solo. Anche l’appetito e pure l’umore. Un po’ come il caldo e l’umidità che si appiccica alla pelle.

Ma avete mai provato ad indossare ogni tanto occhiali diversi, che ne so, colorati, e a guardare chi vi sta davanti in maniera diversa dal solito? Di solito tutto ci appare buffo, bizzarro… eppure!

Chi ha visto l’attimo fuggente, certamente ricorderà la scena in cui il professore “rivoluzionario” (quello che diverrà Capitano, mio Capitano”) invita gli alunni a salire in piedi sulla cattedra. E da lì vedere la classe con una differente prospettiva.

A volte guardare le cose da altre angolazioni fa bene. Riaccende in noi il fuoco dello stupore. O se non vi piace chiamarlo così, dite allora entusiasmo, o un po’ di sano incanto, o quel qualcosa che ti fa nascere dal cuore, dal profondo, un grazie. Che non sai a chi rivolgere, ma hai voglia di tirare fuori.

 

Genova, Superba, da Spianata Castelletto - Foto Andrea MaccoTutto questo a me è capitato in queste ultime settimane girando per Genova. Ero sempre fermo col telefonino a scattare foto. Al Righi, al Porto Antico, nei caruggi… Un giorno addirittura mi son portato appresso la macchina fotografica, ero a mostrar Genova ad un amico venuto da Parma. Sono certo di aver fatto alla fine più foto io di lui, tanto mi sembrava bella e pittoresca Genova.

Luci al crepuscolo al Porto Antico... - Foto di Andrea MaccoOgni tanto quando penso che il mio futuro potrebbe essere lontano da qui mi viene già la nostalgia, anche se poi penso subito alle tante cose di Genova che mi fanno arrabbiare, le amministrazioni che gareggiano nel fare del loro peggio (a volte l’impressione è proprio quella!), la gente che ti guarda un po’ distante, pronta ad attaccare un bel mugugno, maniman…! La Metropolitana che avanza a passo di lumaca, le belle mostre di Palazzo Ducale estinte negli ultimi anni come i dinosauri del museo impolverato di Storia Naturale, tanta fatica per chi voglia proporre un po’ di Cultura e un po’ di Scienza, tanto che alla fine i più volenterosi gettano la spugna: “E chi me lo fa fare?”

No! Oggi non voglio fare anche io il genovese, che si lamenta per ciò che non ha e non sa apprezzare ciò che invece ha (e spesso è pure tanto!).

Genova incantata - Al tramonto dai Piani di Fregoso - Foto di Andrea MaccoCammino per la mia Genova, me la voglio godere e mi lascio godere da lei, mi faccio accarezzare dalla brezza salmastra di mare o dalla tramontana impetuosa, in mezzo a mille e mille sapori. Ne ascolto i suoni, i sussulti, i palpiti, dalle onde del mare ai boschi del Righi… il vociare sommesso dei quartieri, lo strombazzare delle strade trafficate, il respiro leggero dei parchi cittadini, i proclami del venditore di turno. C’è il povero che mendica, c’è la guida che porta a spasso i turist from lontano, c’è la chiassata della gente che esce di chiesa, c’è il rumore croccante della focaccia appena sfornata… C’è un mondo, perché Genova, come recita un’insegna sotto Porta Soprana, è un piccolo mondo… Genova non è una definizione, o una parola, o una sola immagine. Genova insomma, per dirla con Maggiani,

“non è mai una cosa sola. Ma sempre due cose assieme, o tre, o quattro. Sempre, in ogni suo luogo, circostanza e anima.”

 Andrea Macco