
La curiosita' dei bambini e' una delle prerogative del Festival, rivolto pero' anche agli adulti, assetati di sapere e di tecnologia
Come ormai tradizione tra 3 anni a questa parte, seguirò il Festival della Scienza per il Giornale. Fin da oggi potete trovare due articoli di presentazione, il principale dei quali potete leggere on line: La scienza scopre la diversità e ne fa la star del Festival.
Oggi durante la cerimonia di apertura a Palazzo Ducale con le autorità e gli organizzatori, è emersa qualche polemica (francamente debole) sulla mancata presenza di rappresentati del Governo: ma già da tempo – hanno ammesso gli organizzatori – si sapeva che tanto il Ministro Gelmini quanto il Ministro Scajola avrebbero avuto altri impegni per questi giorni. E poi, mio parere personale, perché bisogna sempre mettere sul piano politico ciò che dalla politica, invece, dovrebbe essere slegato (o al massimo debolmente legato)?
Il mio timore è invece che questa commistione tra politica e Festival stia pericolosamente crescendo, tanto che ora sembra che pure diverse scuole abbiano deciso di non portare i propri alunni al Festival per dare un segno di protesta al Governo sulla riforma Gelmini.
Ha fatto bene a ribadirlo la sindaco Marta Vincenzi: “Si può scegliere di protestare, ma perché coinvolgere i ragazzi e non permettere loro di vivere una esperienza così arricchente come il Festival?” Poi c’e’ anche chi aggiunge che il mantenere una alta partecipazione in termini di numeri e’ nuovamente importante per poter ottenere dal Governo i fondi per le prossime edizioni di Festival…ma di nuovo, allora, entra in gioco il delicato rapporto con la politica. Sinceramente preferivo le prime edizioni del Festival, quando si guardava ai numeri, ma non in modo cosi assillante e denso di ansia come si fa ora.
Come mi diceva stamattina il prof. Giuseppe Rosolini, ideatore di MateFitness – la Palestra della Matematica di Genova – nonché brillante matematico (e amico): “Quest’anno nella nostra Palestra facciamo tutto SENZA numeri! E’ sbagliato credere che la matematica sia solo numeri. C’e’ molto di più… a partire dalla logica e dalla teoria dei Giochi, così importante per l’economia (si veda il premio nobel a John Nash) ma cosi spesso dimenticata…”
Ecco, credo che questo pensiero potrebbe benissimo essere dilatato a tutto il Festival, non solo per rinnovarlo, ma per fargli respirare quell’aria di divertimento, magia, e stupore che è propria della Scienza.
Andrea Macco
Per il programma dettagliato di incontri, conferenze, spettacoli e mostre si veda il sito ufficiale del festival cliccando qui.