Il Festival dell’incertezza, delle polemiche, dei veleni

È quasi una settimana che si è concluso il Festival della Scienza. Non ho più scritto nulla su queste pagine, cari i miei 25 lettori, perché mi ci è voluto qualche giorno per riprendermi. Da cosa? Non tanto dal dover girare come una trottola per cercare di documentare tutto (lo faccio ogni anno… eh, si, avete ragione. Altri giornalisti fanno tutto standosene comodamente seduti nel loro studiolo…più comodo vero? Ma la veridicità del campo di battaglia?!?) anche perché tutto non si può documentare mai. Specie di un evento vasto come il Festival della Scienza genovese (e meno male che quest’anno l’hanno ridotto).

E allora da cosa ho sentito, come credo altri che hanno a cuore il Festival, la necessità di riprendermi?

Dalle polemiche. Dai dissidi, dai veleni. Da quello che non va.

Dalle parole del direttore del Festival, Vittorio Bo: “Se queste saranno le condizioni in cui si opera, non sono più disposto a fare il Direttore… Queste non sono le mie condizioni, ma quelle del Festival…”. Dai veleni che si son scoperti esserci tra la Presidente Manuela Arata e lo stesso Bo.

E poi dalle cose dette (che si teme per l’appoggio futuro di molti sponsor: pesa la crisi economica) e da quelle dette a metà (il Governo ancora non si sa se rinnoverà i finanziamenti). E poi ancora: dalle cose supposte (altre città sono interessate al Festival) e dalle cose temute (Genova vedrà il suo Festival scippato).

E a tutto questo si aggiunga la saga dei numeri, delle cifre, degli abbonamenti venduti: numeri gonfiati o numeri reali? Non chiedetemelo, non lo so; ho la mia idea ma non la dico. Basta.

Per chi vuole saperne di più vi allego qua tre pagine del Giornale uscite in questi giorni con articoli del sottoscritto, di Massimiliano Lussana e di altri che hanno colto qualcosa di questa polemica.

(Editoriale di LussanaArticoli di MaccoAltri commenti)

Per chi come me ha invece le orecchie che scoppiano, consiglio di farsi un bel giretto per qualche altra pagina di questo blog o di internet, o che ne so, di rifarsi con la foto del giorno di Astronomia,  o un bel film al cinema, o, che ne so, c’è sempre il maccoquiz che vi attende :-)

Arrivederci (si spera) al prossimo anno con un (rinnovato) Festival della Scienza

Andrea Macco

Al via la VI edizione del Festival della Scienza genovese

La curiosita dei bambini e una delle prerogative del Festival, rivolto pero anche agli adulti, assetati di sapere e di tecnologia

La curiosita' dei bambini e' una delle prerogative del Festival, rivolto pero' anche agli adulti, assetati di sapere e di tecnologia

Come ormai tradizione tra 3 anni a questa parte, seguirò il Festival della Scienza per il Giornale. Fin da oggi potete trovare due articoli di presentazione, il principale dei quali potete leggere on line: La scienza scopre la diversità e ne fa la star del Festival.

 

Oggi durante la cerimonia di apertura a Palazzo Ducale con le autorità e gli organizzatori, è emersa qualche polemica (francamente debole) sulla mancata presenza di rappresentati del Governo: ma già da tempo – hanno ammesso gli organizzatori – si sapeva che tanto il Ministro Gelmini quanto il Ministro Scajola avrebbero avuto altri impegni per questi giorni. E poi, mio parere personale, perché bisogna sempre mettere sul piano politico ciò che dalla politica, invece, dovrebbe essere slegato (o al massimo debolmente legato)?

 

Il mio timore è invece che questa commistione tra politica e Festival stia pericolosamente crescendo, tanto che ora sembra che pure diverse scuole abbiano deciso di non portare i propri alunni al Festival per dare un segno di protesta al Governo sulla riforma Gelmini.

 

Ha fatto bene a ribadirlo la sindaco Marta Vincenzi: “Si può scegliere di protestare, ma perché coinvolgere i ragazzi e non permettere loro di vivere una esperienza così arricchente come il Festival?” Poi c’e’ anche chi aggiunge che il mantenere una alta partecipazione in termini di numeri e’ nuovamente importante per poter ottenere dal Governo i fondi per le prossime edizioni di Festival…ma di nuovo, allora, entra in gioco il delicato rapporto con la politica. Sinceramente preferivo le prime edizioni del Festival, quando si guardava ai numeri, ma non in modo cosi assillante e denso di ansia come si fa ora.

 

Come mi diceva stamattina il prof. Giuseppe Rosolini, ideatore di MateFitness – la Palestra della Matematica di Genova – nonché brillante matematico (e amico): “Quest’anno nella nostra Palestra facciamo tutto SENZA numeri! E’ sbagliato credere che la matematica sia solo numeri. C’e’ molto di più… a partire dalla logica e dalla teoria dei Giochi, così importante per l’economia (si veda il premio nobel a John Nash) ma cosi spesso dimenticata…”

 

Ecco, credo che questo pensiero potrebbe benissimo essere dilatato a tutto il Festival, non solo per rinnovarlo, ma per fargli respirare quell’aria di divertimento, magia, e stupore che è propria della Scienza.

 

Andrea Macco

 

Per il programma dettagliato di incontri, conferenze, spettacoli e mostre si veda il sito ufficiale del festival cliccando qui.

due ingredienti che non mancano mai al festival della Scienza di Genova.

Meraviglia e stupore: due ingredienti che non mancano mai al festival della Scienza di Genova.

“Un mondo, un sogno”

Un mondo, un sogno è il motto di queste XXIX Olimpiadi.

Vorrei davvero che queste parole si concretizzassero in gesti politici e sociali concreti e si incarnassero in atti di sportività e lealtà propri dello spirito decoubertiniano.

 

Rileggevo in questi giorni la storia delle olimpiadi dell’Antichità e ho rinvangato fatti interessanti. Mi limito a questi due:

1) I Giochi raggiunsero in Grecia una tale importanza che durante il loro svolgimento non si potevano dichiarare guerre, e quelle che erano in corso dovevano essere sospese.

2) Le Olimpiadi sopravvissero fino al 393 d.C.. La corruzione era entrata prepotentemente nei Giochi, il tramonto definitivo della cultura classica fece il resto: il vescovo di Milano Ambrogio chiese all’imperatore Teodosio l’abolizione delle Olimpiadi, cosa che avvenne.

Che ne pensate? Spazio nei commenti ai lettori che non son ancora fuggiti in vacanza o che non son esclusivamente dediti a fare i nottambuli per seguire le dirette pechinesi…