Autunno. Stagione delle metafore

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

(Vincenzo Cardarelli)

foglie d'autunno - foto A.Macco

Autunno, da sempre la stagione più ricca di sorprendenti colori. La stagione stessa ti sorprende, giornate fredde ma terse e giornate cupe e uggiose, in cui le fronde sono sbattute dal vento come l’anima sembra essere sbattuta, talvolta, dagli eventi della vita.
Nell’autunno Cardarelli coglie una metafora della vita che si spegne; personalmente ci vedo il continuo mutare dell’animo umano che, errabondo, cerca nuovi colori, nuovi venti per placare la sua inquietudine.
L’aria tersa è come se suggerisse agli occhi dell’anima di guardare lontano e poi ancora più lontano… il freddo che come un brivido percorre la terra è come se invitasse a godere del calore delle persone che si hanno vicine, della presenza dell’amico che riscalda, degli affetti che puri e gioiosi ci fanno riscoprire in una risata la gioia di vivere, e non di morire.

Andrea

Diritti, diritti, diritti!

Leggo in questi giorni che il Presidente Napolitano, il Ministero per le Pari Opportunità  e autorità varie hanno lungamente dibattuto sul tema dei Diritti delle donne (9 e 10 settembre Roma ha ospitato la Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, iniziativa promossa della Presidenza italiana del G8 – Per chi vuol saperne di più, cliccare qui). Molto bene, difendiamo i diritti, specie per quelle situazioni e quegli Stati dove appaiono davvero calpestati.

Leggo poi sui giornali un eterno tema che prosegue da tempo: i diritti degli omosessuali. Giusto e doveroso non discriminarli, nè ghettizzarli, ci mancherebbe. Così come è doveroso parlare di diritti dell’accoglienza, per ogni persona, cittadino italiano o straniero che sia.

E avanti ancora nei TG e sulla bocca delle persone: diritti delle coppie, sposate e non sposate. Diritti, ovviamente e più che santamente, dei bambini e dei neonati (ma non di quelli ancora nelle pance delle mamme… lì i diritti sono solo delle mamme!)

E di certo qualcosa mi sto dimenticando… in questi giorni, con le polemiche sulla stampa e i giornali sollevate da Governo e opposizione, più che mai importante il diritto di stampa, quello di replica, quello di controreplica. Diritto di espressione e di controespressione.

Diritti per i calciatori di guadagnare quanto più gli aggrada e diritti per i presidenti delle società di spendere quanto più vogliono, diritto dei tifosi di tifare come vogliono e diritto per chi vuole bere di bere, per chi vuole fumare di fumare e per chi vuole drogarsi di farlo. Diritto di vita e di morte. Diritto per le piante e per gli animali (che diritti non si sa bene, ognuno ci mette quelli che vuole, ma l’importante è dire diritto!).

Insomma, tutti rivendicano diritti. Si parte da iniziative buone e giuste, si sfocia talvolta, come ho cercato di mostrare, nell’assurdo, nel ridicolo.

E in tutto questo, una sola domanda resta elusa, tremendamente senza risposta: E i doveri?

Genova, città del diritto alla morte e non alla vita. Con Peppino Englario e l’UAAR anche don Farinella

Il Comune di Genova ne ha combinata un’altra delle sue. Ha organizzato una serata dedicata al Testamento Biologico e al diritto alla vita (all’interno della seconda edizione di Genova città dei diritti) e chi invita? Ovviamente tutte persone che la pensano in maniera monocorde, insomma senza un contraddittorio. L’unico uomo di chiesa, don Farinella, si è schierato con Peppino Englaro e contro il Vaticano e il Presidente della CEI, ricevendo molti applausi per le sue sparate e persino i complimenti del rappresentante dell’UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) che gli ha domandato se vuole diventare un loro tesserato…

A queste voci si sono unite quelle di chi, come il prof. Franco Manti (docente di etica sociale all’Università di Genova) ha invitato i cittadini alla ribellione, a fare qualunque cosa contro il Governo per fermare l’attuale testo di Legge in discussione nel Parlamento «testamento biologico» (tecnicamente «la Dichiarazione Anticipata di Trattamento » o DAT). L’idea di un Governo che legiferi secondo etica non è, infatti, assolutamente da considerarsi, anzi, guai! Che poi la Legge, come hanno esposto alcuni medici delle cure palliative alla Presidenza del Consiglio della Regione Liguria, sia da migliorare è un altro discorso e ci può assolutamente stare… ma non certo coi toni farinelliani!


Trovate tutto questo documentato su il Giornale in un ampio servizio che è uscito ieri in prima pagina genovese

Articolo il Giornale

Per leggeregli articoli completi (del sottoscritto e di Diego Pistacchi)  in pdf basta cliccare qui – parte 1 e qui – parte 2.

Buona lettura!

Andrea Macco

La banale perfezione

Dal blog di Divulgazione Scientifica e Astronomica Tuttidentro (legato alla omonima trasmissione radio), leggo questo pensiero dell’artista Carmine Scalzi:

“Chi si spinge con lo sguardo molto in alto, in profondità verso un estremo, non sta facendo altro che spingersi verso il contrario, verso l’opposto: chi guarda molto in alto sta guardando anche in basso.

Questo vale in tutti i campi dello scibile e di tutto quello che si vuole conoscere, non solo nell’astronomia o nella filosofia. Ad esempio, nella recitazione, non ti possono insegnare solamente i caratteri “buoni”, perché per arrivare al buono, devi capire anche il cattivo, che è il contrario… Buono e cattivo fanno parte della stessa faccia. Come la vita e la morte. Se guardi la vita, pensi alla morte, se guardi la morte pensi alla vita”.

Nella vita è importante porsi obiettivi ed ideali alti. Il sottoscritto è uno che non si accontenta. Mai. Eppure tanto più si punta in alto tanto più emerge il nostro limite, la nostra fragilità, la nostra pochezza di esseri non onnipotenti, ma limitati.

Il perfezionismo può essere un processo che si autoa-limenta senza avere mai fine, capace di innescare non solo sconforto, ma anche distruzione. Proprio come un processo di Fisica nucleare: se diviene incontrollato, il perfezionismo genera una bomba che annienta ogni rapporto umano, isolando l’uomo che ha sganciato la bomba che spazza via ogni imperfezione: egli resta solo, coi suoi rimorsi, i suoi sensi di colpa, con l’eterna imperfezione che sarà sempre in lui.

C’è solo un modo di venirne fuori, di far sì che la sete di bello, di assoluto, di verità, di perfetto (di per sè positiva) non diventi un laccio teso per gli altri o un cappio al collo per se stessi: l’accoglienza, la gratitudine, l’apertura a chi ci tende la mano per dirci, oggi e sempre:

«Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
(2Cor 12,9)

Questo il cammino di questi miei tormentati giorni… Solo così, con l’amore e la grazia,  si potrà fare – come dice l’adagio cinese – qualcosa di più della “banale perfezione”…

Andrea

Addio Candido, maestro di giornalismo

Da circa tre anni, ogni 1-2 mesi, la Gazzetta dello Sport mi telefona  per un sondaggio settimanale  sui suoi articoli. Mi fa dare il voto ai vari articoli letti (che possono essere : solo titolo, mezzo articolo o intero articolo). Devo dire che, almeno personalmente, ho assistito ad un progressivo miglioramento della qualità. Anche se francamente il passaggio alla versione formato tabloid non mi è piaciuto molto.

Fatto sta che agli articoli di Candido Cannavò, non credo di avere dato mai meno di 7. E sono uno esigente (sarà che pure io scrivo articoli giornalistici e chiedo esigenza innanzi tutto verso me stesso). Un paio di volte gli ho dato anche 9. Scriveva dei pezzi che non erano cronaca, non erano commento: erano giornalismo divenuto arte. Te li gustavi proprio, con una ironia, o una lucidità impareggiabile nel tratteggiare certe pagine di campionato o di sport. Mi mancheranno i suoi articoli e le sua analisi mai scontate, mai banali, mai mediocri, ma sempre pronte a dare un qualcosa in più ai lettori e al mondo dello sport.

Andrea Macco

Da Conan Doyle a… qual è il vostro giallo preferito?

L’altra sera è andata in onda in televisione una bella versione cinematografica del Mastino dei Baskerville, uno dei più famosi gialli di sempre. E’ della penna brillante di Conan Doyle.

Un Doyle che era stato a tal punto ossessionato dal suo personaggio, Sherlock Holmes, da farlo prima morire, poi risuscitare per l’insistenza e l’assillo dei lettori (e della casa editrice…chissà come mai). Questo romanzo, che è diventato uno dei più famosi, viene alla luce nel periodo tra la “morte” e la “risurrezione” del detective più famoso di Londra. Si tratta di un episodio che – narra Watson – era rimasto chiuso nel cassetto…  E, a dirla tutta, si sente proprio che Doyle non ama il suo personaggio: in questa avventura non ne esce benissimo, con vari personaggi che muoiono e lui stesso che rischia seriamente la vita per la sua imprudenza…

Ma a proposito di scritti chiusi nel cassetto: tempo fa avevo letto che era stata stilata una classifica dei 10 migliori gialli di sempre. Il Mastino dei Baskerville era nella lista.

Quel che vi propongo è di stilare voi la lista dei vostri gialli preferiti… e vediamo che salta fuori!

Anche il mio contributo nei commenti.

Andrea

Il giallo è aperto...

L’amante della vita

Ieri (30 Luglio) è mancato improvvisamente Marco, padre di Luca, Sara e Marta. Un infarto lo ha colto in montagna. Lo ricordo come un uomo di preghiera e un umile lavoratore della vigna del Signore. Quasi tutte le mattine lo incrociavo mentre entrava o usciva di chiesa, sempre con un sorriso. L’ospitalità che riservava agli ospiti piovuti anche inaspettati in casa sua era qualcosa di assai raro ai nostri giorni, così come la sua voglia di lavorare e di compiere opere buone nel silenzio.

Sempre ieri è nata Teresa, terza figlia di Lilli e Luca. Pesa 2,760 Kg.

Una vita esce di scena per essere accolta nel Regno dei Cieli e un’altra si affaccia sul palcoscenico del mondo. Lode a Dio, amante della vita (cfr. Sapienza 11,26).

Andrea

 

PS per i maliziosi: L’amante della vita (titolo di questo post) chi pensavate che fosse?!?