Dal cielo ciò che ci chiama al cielo

Durante il Caffè Latinum di Lunedì, tra i vari passi, è stato proposto questo di un autore poco noto, Manilio. Lo ritengo così bello che anche per chi non ha preso parte al Caffè e alla discussione scientifica e letteraria annessa, lo voglio ripostare sul blog. A me ha ricordato molto Galileo Galilei, quando dice che il Libro della Natura è stato scritto da Dio con caratteri matematici e se noi siamo in grado di leggerlo è perché quello stesso Creatore ha modellato anche la nostra mente, rendendola così capace di intendere il linguaggio del Libro della Natura.

 

 

Quis caelum posset nisi caeli munere nosse,

et reperire deum, nisi qui pars ipse deorum est?

Quisve hanc convexi molem sine fine patentis

signorumque choros ac mundi flammea tecta,

aeternum et stellis adversus sidera bellum

cernere et angusto sub pectore claudere posset,

ni sanctos animis oculos natura dedisset

cognatamque sibi mentem vertisset ad ipsam

et tantum dictasset opus, caeloque veniret

quod vocat in caelum sacra ad commercia rerum?

 

                                                                   Manilio, Astronomica, II, 115-124

 

Chi potrebbe conoscere il cielo se non per dono del cielo,

e trovare Dio, se non chi partecipa della divinità?

E questa vastità della volta che si estende senza fine,

e le danze degli astri e i fiammeggianti tetti dell’universo,

e l’eterno conflitto dei pianeti contrapposti alle stelle,

chi potrebbe discernere e racchiudere nell’angusto petto,

se la natura non avesse dato alla mente occhi divini

e non avesse rivolto a sé un’intelligenza ad essa affine,

e non avesse ispirato un compito così alto, e non venisse dal cielo

ciò che ci chiama al cielo, per partecipare ai sacri riti?”

                                                                                                   Trad. A. Del Ponte

Caffè Latinum: “Il cielo stellato sopra di noi”

Cari Soci, cari amici del Centrum latinitatis Europae,
 
     come saprete l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2009 Anno Internazionale dell´Astronomia. La nostra Delegazione Cycnus di Genova ha deciso di dare il suo contributo a questa celebrazione nel miglior spirito del CLE, cioè tendendo un ponte fra l’antichità classica e la modernità.
                       
LUNEDI 9 MARZO
 
alle 16,45
 
    al primo piano del Ristorante “Vegio Caroggio” in v. S. Lorenzo 41r
 
avrà luogo un Caffè Latinum dal titolo     
“Il cielo stellato sopra di noi”
 
in cui, dopo una lettura preliminare, in latino e in italiano, di brani astronomici da Cicerone, Virgilio, Manilio e Seneca, il giovane astrofisico dott. Andrea Macco ci intratterrà su alcuni aspetti interessanti e sorprendenti della moderna scienza astronomica.
     L’incontro, aperto a domande e dibattito, si concluderà con un drink a piacere. Nell’occasione sarà possibile aderire al CLE dietro versamento di una quota sociale di € 16 per il 2009.
 
              Cordiali saluti.
 
                               Andrea Del Ponte
                     presidente Delegazione Cycnus
 

Con la seguente lettera viene annunciato un incontro del Caffè Latinum tra cultura classica e studi scientifici cui sono stato invitato lunedì prossimo.  Già lo scorso anno partecipai ad un incontro dedicato al De rerum Natura di Lucrezio. Allora si parlò della moderna struttura della materia in raffronto alla visione classica. L’incontro di questa volta tratterà invece temi legati all’astronomia e alla cosmologia. Segnalo l’evento in particolare a tutti i lettori genovesi interessati.

Andrea Macco