Ritorno da una quattro giorni con gli Scout nelle terre toscane, calde, assolte, bellissime. Colline di terra brulla alternate a vigneti d’uva dolce, quella destinata a diventare del buon brunello di Montalcino.
In mezzo a queste lande e colline che sanno ancora di semplicità, si trova – stupenda – la chiesa di Sant’Antimo. Un gioiello di architettura romanica, alcuni dicono fondata addirittura da Carlo Magno.
Non ho incontrato Guglielmo da Baskerville, ma ci è mancato poco: venerdì sera entro nella chiesa circondata da cipressi e ulivi e mi ritrovo in una luce soffusa di candele e lampade, la pietra chiara che si innalza tra capitelli, bifore e monofore, e un coro di canti gregoriani in latino che canta i salmi della compieta. Per un attimo smarrisco la cognizione del tempo: sono nel 2008 o nel 1008?
Bello riassaporare questa dimensione “perduta” della tradizione ecclesiastica. Probabilmente non seguirei tutti i giorni le liturgie in latino, ma semel in anno è da farsi.
Ho compreso forse per la prima volta, in maniera profonda, la scelta di Benedetto XVI di lasciare nuovamente aperta la possibilità della celebrazione delle liturgie in latino. E accanto a questa intuizione, si è pure ridestato in me il grande segreto nascosto nella liturgia delle ore: unendosi alla voce che si innalza da tanti conventi, chiese, monasteri, comunità sparse per tutto il Globo, essa diviene la stupenda occasione di pregare per il mondo e con il mondo. Al tempo del Nome della Rosa, come a quello attuale.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Mt 24,35
LINK SEGNALATI:
– Per gli Scout: Base Scout di Sant’antimo: http://www.antimoscout.it/
– Per tutti: sito ufficiale dell’abbazia: http://www.antimo.it/