Indiana Jones IV – Gomorra

Inauguro la nuova rubrica dedicata alle RECENSIONI dei FILM con due spettacoli che ho visto nelle scorse settimane al Cinema e che stanno facendo parlare molto di sé: l’ultimo episodio della saga di Indiana Jones e GOMORRA.

Spazio nei commenti al vostro parere (per chi ha già visto il film o è in procinto di farlo)

Andrea Macco

 

H. Ford con S. LaBeouf in una scena del filmINDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO

(2008, con H. Ford – Regia di S. Spielberg – Produzione LucasFilm)

 

VOTO: 6,5

Mi  aspettavo di più dal tanto osannato ultimo film della saga del mitico Indiana Jones. Intendiamoci, Harrison Ford è sempre Harrison Ford e quando la qualità non è acqua si vede. I riferimenti ai precedenti tre episodi non mancano, al pari delle scene di combattimento, inseguimento e azione che hanno fatto di Indiana uno dei miei eroi preferiti di sempre. Ma la trama è francamente debole, con un finale che non sta in piedi e che potevano davvero pensare meglio. Il figlio di Indiana? Volete scommetterci che è solo una trovata per lanciare i nuovi episodi con Jones junior (l’emergente Shia LaBeouf)?

Il migliore della saga resta per me L’ultima crociata (con Henry Jones Senior interpretato da un grandissimo Sean Connery). Visto almeno una decina di volte, tornerei volentieri a riguardarmelo rimasterizzato in digitale al cinema.

 

Una scena di GOMORRAGOMORRA

(2008, film di Matteo Garrone tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano)

 

VOTO: 8,5

Un ritratto amaro ma assolutamente realistico della nostra povera Italia in mano alla Camorra (straordinaria l’idea del titolo: oltre ad essere un gioco di parole – Camorra:Gomorra – si fa riferimento alla città biblica di Gomorra, compagna di Sodoma, distrutta da Dio per la corruzione dei suoi abitanti). Ottima la scelta del regista di mettere molti dialoghi in napoletano riportando i sottotitoli in Italiano. La caratterizzazione dei personaggi è ben curata, sia nel linguaggio (c’è chi parla più raffinato, chi in napoletano stretto, chi in napoletano meno stretto, ecc) sia negli stili di vita. Non mancano le scene forti e pure violente: per questo la visione non è adatta ai ragazzi, i NOSTRI ragazzi… quelli del napoletano, infatti, lo hanno sotto gli occhi tutti i giorni, fuori e dentro le mura di casa.

 

Non ho letto il libro di Saviano, ma mi dicono che il film è rimasto moto aderente al testo originale. Non sarà un caso che l’autore sia costretto a girare sotto scorta: la sua è una denuncia forte, che non può non essere ascoltata. Un film che ogni cittadino che si sente italiano (Politici e politicanti in primis) dovrebbe vedere e meditare bene.