Festival della Scienza: qualche chicca

Segnalo qualche chicca del Festival della Scienza di Genova con alcuni articoli del sottoscritto usciti in questi giorni su il Giornale.

Buona lettura e buon Festival a chi vi partecipa (nonostante il maltempo atmosferico!)

Andrea

 

Il Comune presenta i soldi falsi ma si tiene quelli veri   

Mentre la Polizia municipale illustra le iniziative anti-truffa, il sindaco dice che non ci sono fondi per la manifestazione. (23 Ottobre 2010)

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Nonostante la scomunica di Odifreddi

La Curia sale in cattedra al Festival della Scienza

Dopo anni di incomprensioni e ostilità, Fede e Ragione si incontrano: tre le conferenze di alte personalità religiose (26 Ottobre 2010)

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Il Festival della Scienza mostra quanti veleni hanno le bionde

Lo stand della fondazione Veronesi spiega i rischi del fumo che fa più vittime di Nagasaki. Ma i giovani se la ridono (28 Ottobre 2010)

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L’ottava edizione è inserita nella Biennale del Mediterraneo

Il Festival della Scienza fa crescere un giardino

Floricoltori e ingegneri del Cnr al lavoro spalla a spalla. La sfida dello Spazio Telecom: un portale con chat interattive (29 Ottobre 2010)

Nuovi Orizzonti per il Festival della Scienza

Manca una settimana e poi sarà nuovamente Festival della Scienza. Un evento importante per Genova, per la Liguria e per i turisti che visiteranno La Superba durante il ponte dei Santi.

In un mio articolo uscito oggi su Il Giornale (su cui ultimamente avevo scritto poco e per cui mi limiterò alla colloborazione scientifica per questo Festival) tratteggia alcune delle novità di questa ottava edizione del Festival, in particolare per quel che concerne questi giorni di Pre-Festival.

Buona lettura!

Andrea

Al «Festival della scienza» la scuola sale in cattedra

Studenti e insegnanti protagonisti della manifestazione con una serie di iniziative di educazione ambientale e tutela del territorio regionale.
 
Leggi QUI l’articolo

Gemellaggio Genova – Cascia nel segno delle sante dei miracoli impossibili

Quest’oggi è il giorno del gemellaggio tra le città di Cascia e Genova. Sia la testata on-line Conoscere Genova, sia il Giornale riportano un mio articolo in merito.

Il Giornale ha voluto porre più l’accento sulla polemica tra padre Modesto e il Comune, Conoscere Genova da invece maggiormente risalto agli appuntamenti della giornata.

Potete leggere QUI l’articolo su Conoscere Genova. Mentre di seguito ecco l’articolo comparso su il Giornale.

«Tursi dà soldi solo a don Gallo»

Quest’oggi è il giorno del gemellaggio tra le città di Genova e di Cascia. Un gemellaggio nel segno degli agostiniani scalzi che si sono fatti promotori dell’iniziativa e che la ospiteranno nel loro santuario genovese, quello della Madonnetta. Ma è anche un gemellaggio segnato da qualche polemica verso il Comune di Genova. Padre Modesto Paris lo ha ripetuto più volte dal pulpito durante le celebrazioni di questi giorni: “E’ una grande iniziativa, ci siamo mossi per tempo. Avevamo chiesto anche un appoggio al Comune che riceverà pure la delegazione di Cascia. Invece i soldi li danno a don Gallo, e a noi manco un euro».

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Il Festival della Scienza verso nuovi orizzonti

Si è conclusa domenica la settima edizione del Festival della Scienza di Genova.  Su il Giornale di quest’oggi un mio articolo traccia il bilancio complessivo. Lo potete leggere cliccando qui.

Come accenno nell’articolo, ho trovato il Festival più snello delle ultime due edizioni, seppur non siano mancate le lagnanze su alcuni aspetti organizzativi che potrebbero essere migliorati. Ma come ha scritto Massimiliano Lussana in un editoriale molto attento negli scorsi giorni, il “modello Festival” è un modello che funziona. Non è un caso che sia richiesto anche da altre città e che verrà esportato nel 2010 a Palermo e Torino.

Esperimento riuscito

Il miracolo della Scienza

di Massimiliano Lussana

 Marta Vincenzi se l’è presa con il governo perchè, per il secondo anno di fila, nessuno-nemmeno un sottosegretario- si è degnato di venire all’apertura del Festival della Scienza. E, fin qui, Marta ha assolutamente ragione.
Non esiste che un governo ignori la scienza e il Festival che sono, quasi per definizione, il nostro futuro. Quindi,
Sandro Bondi,MariastellaGelmini, ma soprattutto i loro sottosegretari, hanno sbagliato.
Poi – come spesso, per non dire sempre, le accade -Marta non è riuscita ad azzeccare due frasi di fila, facendo l’elogio
del governo Prodi, che invece mandava ministri e sottosegretari come se piovesse.
Verissimo. Ma è anche vero che erano più di cento(più del doppio dell’attuale compagine di governo e che qualcosa da fare bisognava pur trovargli (…)
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I Cardinali cercano di recuperare la Farinella perduta

don Paolo FarinellaDon Farinella è come un martello. Batte sull’incudine e non la smette, finché qualcuno non lo ode. Se si fa finta di niente grida che lo si fa perché si ha la coscienza sporca, ma se qualcuno si spazientisce, allora apriti o cielo, tutti se la prendono con lui!

Da tempo – lo sapete – mi occupo di don Farinella, i suoi scritti, le sue omelie, i suoi infervori, i suoi j’accuse, le sue lettere di ripudio, i suoi sermoni infuocati contro una Chiesa che disconosce ma di cui si ostina a far parte. Il farinella pensiero – l’ho già detto – mostra evidenti contraddizioni al suo interno ma se si guarda all’obiettivo a cui in fondo punta, tutto sommato si capisce la sua logica: cavalcar l’onda (emotiva) della popolarità. Non importa se nel bene o nel male, l’importante è che si parli d lui.

Non mi importa se queste righe saranno lette dai suoi fedelissimi che inizieranno a lanciare anatemi contro il sottoscritto, il Giornale (di cui sono solo collaboratore e per cui non rispondo né del pensiero del suo Direttore, né per quello della sua redazione), il Cardinale che non comprende la santità di Farinella e via dicendo. Il pensiero è il pensiero di chi cerca di seguire Cristo e la Chiesa e di essere addolorato per chi, per citare San Paolo, “lo dico con le lacrime agli occhi, alcuni si comportano da nemici della croce di Cristo”.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, i Cardinali maggiormente criticati da don Farinella, hanno risposto sul "Cittadino" al don.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, i Cardinali maggiormente criticati da don Farinella, hanno risposto sul "Cittadino" al don.

Credo che sia questo lo spirito che anima l’atteggiamento (spesso silenzioso, mai di intransigente censura o di reprimenda che, invece, si sarebbe usata qualche anno fa senza troppi indugi caritatevoli) dei nostri Pastori, in particolare del Card. Tarcisio Bertone e del Card. Angelo Bagnasco che sono stati (Bagnasco lo è tutt’ora) Arcivecovi di Genova e, quindi, diretti superiori di don paolo Farinella.

Ecco dunque la lettera che gli hanno scritto e che il Cittadino – il Settimanale Cattolico di Genova – ha pubblicato nei giorni scorsi. Come sempre, pareri in merito  dai toni civili e pacati saranno accettati nei commenti.

Andrea Macco

 

Lettera dei Cardinali Bertone e Bagnasco a don Paolo Farinella

Dal Vaticano, 16 ottobre 2009
Rev.do don Farinella, dopo un tempo di dopo un periodo di silenzio e di paziente sopportazione, sento in prima persona il dovere di rispondere alle tue aspre critiche contro di me e contro il mio ministero a fianco del Santo Padre Benedetto XVI.

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L’ultima di Odifreddi: crociata contro il Matematico Israel

Riprendo questo articolo di Matteo Sacchi pubblicato qualche giorno fa su il Giornale, riguardante l’ultima genialata di Piergiorgio Odifreddi. Frattanto si avvicina il Festival della Scienza di Genova. Che ci riserverà quest’anno il Matematico impertinente che nelle scorse edizioni non ha perso occasione per parlare anzichè di scienza delle sue posizioni (dogmatiche) contro la religione?

Nei commenti dibattito aperto in merito all’articolo di Sacchi.

Andrea Macco

 

L’ultima crociata di Odifreddi: vince il “premio intolleranza”

Per l’ennesima volta Piergiorgio Odifreddi ha deciso di varcare il Rubicone che dovrebbe separare la matematica dalle idee politiche, l’eterea e perfetta scienza dei numeri dagli odi personali e dagli strali che lancia contro chi ha convinzioni diverse da quelle ateo-materialiste (cioè la maggioranza degli italiani). E come al solito l’ha fatto da par suo, ossia caricando a testa bassa e sfruttando al meglio la propria visibilità mediatica.

L’altro ieri, infatti, una mail, a firma del professore e indirizzata anche ad alcune delle più importanti testate quotidiane come La Stampa e Repubblica, ha avvisato l’associazione Subalpina Mathesis (che gestisce il premio Peano, uno dei più prestigiosi d’Italia per la divulgazione matematica) che voleva immantinente il suo nome cancellato dall’albo d’oro della medesima.
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La scomunica della Santa Sede pende sul capo di don Farinella

E’ uscito su il Giornale di oggi (sia sull’edizione di Genova, sia, più ridotto, su quella nazionale) un servizio del sottoscritto su una nuova eclatante notizia riguardante don Farinella: la Congregazione per la Dottrina della Fede lo ha inquisito in merito alle sue posizioni sull’eutanasia, sul testamento biologico e sulla libertà di scelta nell’ambito delle cure terminali.

Con don Farinella, sono “indagati” altra 40 sacerdoti, firmatari dell’appello che lo stesso don Paolo Farinella aveva promosso lo scorso marzo su Micromega (rivista dai connotati decisamente anticlericali). Don Farinella, convocato immediatamente dal Card. Bagnasco, dovrà ora presentare la sua difesa per iscritto.

Su questo blog le vicende riguardanti don Farinella sono ormai di casa, l’ultima di queste ha riguardato l’intervento del sacerdote -parroco di San Torpete- alla “settimana dei diritti” presso palazzo Tursi a sostegno di Peppino Englaro e, di fatto, dell’eutanasia (vedasi post del 19 luglio).

Per leggere l’appello di Micromega che ha fatto partire l’indagine della Santa Sede, cliccare qui.

Per leggere la difesa di Don Farinella apparsa su Micromega cliccare qui.

A seguire l’articolo apparso su il Giornale

Andrea Macco

don farinella prete

Eutanasia Don Farinella «indagato» dal Vaticano

Incombe la scomunica sul parroco di San Torpete. L’appello di don Farinella a favore di Beppino Englaro, del testamento biologico e della libertà di coscienza in fatto di cure terminali, apparso su Micromega lo scorso 23 marzo e firmata con lui da altri 40 sacerdoti, non è piaciuta alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Da Roma è partita durante l’estate una missiva dai toni chiari e forti diretta ai vescovi diocesani e ai superiori provinciali di ciascuno dei 41 firmatari. Tra questi, anche il cardinale Angelo Bagnasco di Genova il quale, dopo aver a lungo evitato di «montare» il caso del sacerdote (…)

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L’ecologia della carta sprecata

Su il Giornale del 29 Aprile 2009 è uscito un intervento del sottoscritto contro i volantinaggi indiscriminati che vengono compiuti COSTANTEMENTE, per tutto il periodo dell’anno, davanti ai principali poli universitari di Genova. In certi periodi dell’anno questo fenomeno raggiunge picchi di attività da tenere sott’occhio: un buon cittadino ecologista vi ricava davvero tanta bella carta per la brutta. Spesso pure patinata e di ottima qualità. Per gli ecologisti che si fanno portavoce dei disastri della globalizzazione, beh, che dire? Con la loro campagna danno un ottimo contributo alla campagna disboscamento dell’Amazzonia. Un esempio di grande coerenza.

Per maggiori dettagli ecco l’articolo con tanto di dati e di volantini raccolti. Alcuni sono veramente imperdibili.



Strani ecologisti: difendono i boschi e poi sprecano montagne di carta


La foresta dell’Amazzonia piange e noi ci allietiamo nel portare avanti campagne pseudo ambientaliste. Come scrive di tanto in tanto Massimiliano Lussana, la scelta di cosa stampare e pubblicare non è un vezzo, ma è un contributo diretto alla campagna ambientalista, al risparmio delle risorse, siano esse soldi pubblici o privati, energie personali, tempo speso, materie prime investite tra cui, appunto, la carta.
Fatta questa doverosa premessa, sapete sulla scrivania del sottoscritto quanta carta si è accumulata in un mese? Una cosa come venti volantini: tolte le festività, la media è di quasi uno al giorno. A leggerli tutti c’è da sentirsi male, fortuna che sono di carta di ottima qualità (a volte persino satinata) e il retro è bianco: non mancheranno le scorte della carta di brutta. Ma dite che anche altri avranno pensato al riutilizzo di questi volantini o – caso del cittadino medio – avranno afferrato frettolosamente il volantino messogli quasi con la forza nelle mani già occupate con borse, ombrelli e cellulari, vi avranno dato sì e no un’occhiata della durata che va dai due secondi netti al microsecondo abbondante, il tempo di realizzare che si può tranquillamente appallottolare e gettare via, magari pure per terra se nei paraggi non c’è un immediato cestino della spazzatura?

Rassegna di alcuni volantini (tra cui quelli a firma di ecologisti e supposti tali, ovvio). NO al decreto legge numero tal dei tali, NO a quel che dice l’emendamento n. xxx al comma yyy nella direttiva zzz, NO a tutta una serie di altri numeri, relativi ad altre leggi di cui il cittadino sarà sicurissimamente informato (ovvio, se ha seguito la campagna volantini a puntate non può non esserlo). L’importante è dire NO (maiuscolo prego). In fondo al medesimo una vignetta: «Non facciamo cazzate! … capito?» Mi sa tanto che la caz… è già stata fatta: redatta, sottoscritta e stampata: ce l’ho tra le mani.

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Che tipo è il Fisico? Un simpatico tratteggio a termine del Convegno SIF

logo SIF

Si è chiuso il noventaquattresimo Convegno della Società Italiana di Fisica, la SIF. Mi è sembrato bello dedicare durante questa settimana l’attenzione ad esso.

Non si preoccupino i miei 25 affezionati lettori (ultimamente siamo tra gli 80 e i 100 al giorno!) di manzoniana memoria: dalla prossima settimana ripartiranno tutte le rubriche proprie di questo blog nonché i piccoli spunti di vita, i granelli di sabbia che ci fanno fermare, nella loro semplicità, a riflettere. E magari pure a sorridere.

il mondo delle particelle, a volte caotico come quello dell'amore...E a proposito di sorriso, vorrei porre a chiosa del Congresso questo articolo di Isabella Calogero uscito su il Giornale di ieri a fianco di un articolo del sottoscritto su LHC di Ginevra e i super Magneti realizzati dall’Ansaldo Superconduttori di Genova. Lo so, è indiscussamente più divertente e gustoso l’articolo della Calogero: niente adroni e leptoni, niente campi scalari, niente sfasamenti e rinormalizzazioni, niente sigle strane, XRF, MRI, LEP, LHC e via dicendo. Nessuna supersimmetria e nemmeno alcuna trasformata di Fourier. Nessuna ricerca del bosone di Higgs, solo, al più, quella del dottor Stranamore.  E allora… Buona lettura!

Andrea Macco

Lo confesso: quando ho appreso dai giornali che sotto la Lanterna erano in arrivo seicento tra i migliori fisici italiani, beh, ho esultato.

Finalmente – mi son detta – dopo la doccia fredda del Gay Pride programmato a Genova per il 2009, diamine, ecco una vera politica rosa, una politica giustamente pensata per risarcire noi femmine dimenticate da Dio (e dalla giunta comunale): d’altronde, se le veneziane hanno il Festival del Cinema con i divi e le milanesi la settimana della moda con i modelli, è sacrosanto che noi genovesi si possa contare almeno su un esercito di vispi palestrati.

Dopo una più attenta lettura, scoprivo tutto a un botto che non si trattava di un’ormonale convention di muscolosi e arrapati fisicati, quanto di un serio raduno di scienziati astrofisici, biofisici e quantistici, probabilmente eccitanti come una scampagnata alla sagra del merluzzo a vapore.

Votata però a una politica di risparmio lacrimale e seriamente pervasa in ogni follicolo di un sano rigurgito di spirito giornalistico, giuliva come solo una femmina a cui è permessa ogni insensatezza sa essere, mi sono ritrovata di buon’ora al discorso inaugurale del raduno scientifico.

Ebbene si, ero alla caccia di un fantomatico dottor… Stranamore.

 D’altronde, dal momento che dalla notte dei tempi noi signore ci lagniamo lagnose per l’antipatica latitanza di cervello nelle teste dei nostri uomini, mi è suonato logico e coerente ovviare alla… deficienza, azzardando un salto laddove invero era annunciata una rara abbondanza di vivaci neuroni maschili.

Consapevole inoltre che nell’immaginario erotico femminile è al cervello che spetta la palma d’oro del  protagonista, senza indugio alcuno mi dirigevo verso quello che cominciavo a ritenere il raduno più intrigante del secolo.

Dunque, che tipo è il fisico?

 Innanzi tutto, bisogna sottolineare come l’immagine stereotipata di genialoidi distratti, con la mente trascendentalmente per aria, non corrisponda per nulla alla realtà: gentili e cortesi, questi sapientoni hanno invece la testa immanentemente piantata per terra. Assai sensibili al fascino dell’altro sesso, se posti di fronte a un bell’esemplare di femmina,magicamente dimenticano che la particella di Dio la si deve cercare nel tunnel del Cern di Ginevra e non nel decoltè della signora in questione.

Vero è che tra un discorso sul neutrino e un altro sulla parallasse, tra un dibattito sull’entropia e uno sulle nanostrutture, la conversazione può stentare a decollare. Soprattutto se a oggi la cosa più vicina alla fisica in cui ci si è imbattute è l’alabarda spaziale di Goldrake o i raggi cosmici di Mazinga Zeta.

Già.

Pur tuttavia, proprio in questo frangente varrebbe la pena ricordare come anche con tutti gli altri uomini le chiacchiere non sgorghino mai impetuose come torrenti in piena.

Anzi.

Tanto varrebbe quindi, al fine di un personale progresso cognitivo, provare a inerpicarsi su nuove strade di discussione proprio con i fisici.

Per le signore/ine interessate, ecco dunque un breve campionario di temi che potrebbero essere positivamente e costruttivamente affrontati con i nostri scienziati: per esempio, hanno già studiato un acceleratore che ci trasporti al volo da Genova a Roma senza Alitalia?

E poi: planerà mai sul mercato un «rimedio antigravità» che riesca a tenerci sempre su (naturalmente in tutti i sensi…)?

Isabella Calogero

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