Le criticità delle centrali elettriche a idrogeno

 Pubblico un interessante e puntuale articolo di Carlo Cerofolini  in merito ad una errata propaganda pubblicitaria (non la definirei una bufala al 100%, ma può rischiare facilmente di esserlo, perlomeno a livello mediatico) sulle centrali elettriche ad idrogeno.  

 Come abbiamo numerose volte detto su questo blog, ben vengano le ricerche su fonti energetiche alternative: la crisi energetica si può e si deve affrontare con un equilibrato mix energetico. Tuttavia non si speri di aver risolto tutto con l’idrogeno. Come avevamo già dibattuto per il caso di EOLO, la macchina ad aria compressa (vedere QUI il post e la discussione), e come precisato ancor meglio da un articolo di  Sabino Gallo (L’idrogeno: una illusione possibile, cliccare QUI) l’Idrogeno NON è una fonte energetica primaria, bensì la si ottiene da altre fonti di energia! Pertanto sia chiaro che l’utilizzo dell’Idrogeno equivale solo a spostare il problema energetico a monte e non certo ad eliminarlo! 

 Buona lettura! 

 Andrea Macco 

Fusina (VE): la prima centrale elettrica italiana ad Idrogeno

Sulla stampa, di recente, è stata annunciata con grande enfasi la notizia che in Italia, e precisamente a Fusina (VE), è entrata in funzione la prima centrale elettrica Enel sperimentale al mondo (sic!) – da 16 MW e dal costo di 50 milioni – che usa idrogeno (H2) come combustibile e che avrà minori emissioni di anidride carbonica (CO2) di 17.000 tonnellate anno, in confronto ad altre centrali termoelettriche – di cui però non si specifica esplicitamente il combustibile fossile usato – e fornirà energia pulita a 20 mila famiglie per 60 milioni di KWh annui. Detta così questa notizia appare positiva, soprattutto per chi crede che i supposti cambiamenti climatici siano dovuti all’anidride carbonica antropica. La realtà, però, è assai diversa, come risulta anche da quanto segue. 

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