Addio, Presidente! Genova tutta ti saluta

RICCARDO GARRONE

Non solo la Genova della prima squadra di calcio della città, la tua squadra, ma una intera città – genoani compresi – ti salutano con un po’ di nostalgia e con gratitudine.

Nostalgia per le sfide lanciate con stile, il tuo stile, per le sferzate che a volte facevano trasalire (Cassano ne sa qualcosa), ma anche per l’entusiasmo con cui hai sempre affrontato la vita, non solo l’avventura Sampdoria.

Gratitudine per aver salvato una squadra quando era sull’orlo dell’abisso, per aver insegnato a questo calcio senza freni e senza limiti che è importante avere delle regole e una moralità.

Nostalgia per le tue partite a scopone prima di ogni sfida con l’acerrimo amico di sempre, Spinelli, gratitudine per averne vinte tante di quelle sfide, soprattutto quelle che contavano.

Nostalgia per lo sponsor ERG che con giusta vanità dicevi essere portato per tanti anni con onore su una delle più belle casacche del mondo, gratitudine per aver fatto sì che quello sponsor ci fosse e aiutasse la Samp in tanti momenti bui.

Nostalgia per la tua presenza discreta allo Stadio o sui campi da gioco, gratitudine per aver fatto sì che, attraverso te, qualcun altro fosse protagonista.

Nostalgia per le belle coreografie da te promosse in più d’una occasione, gratitudine per esserti innamorato della Sampdoria, e, come fa un bambino quando sogna, per averla coccolata a lungo.

Nostalgia per il tuo sigaro che sempre accompagnava il tuo sorriso che pareva il sorriso di chi la sa lunga… forse il sorriso di chi si fida, di chi è sereno, di chi ha fiducia della vita. Gratitudine perché la tua vita è stata vera vita, sempre pronto a battagliare, sempre pronto a sorridere e insegnare qualcosa e a dirci che tutto può essere fatto con stile. Lo stile Garrone. 

Grazie Presidente! 

Salutaci Paolo da lassù, … e continuate a fare il tifo per tutti noi!

Andrea Macco

Grandi Presidenti

Quando l’amore vi chiama…

Riscopro con piacere questa pagina del Profeta di Kahlil Gibran. Mi permetto di fare alcune evidenziature e di augurare ad ognuno dei miei lettori di potersi specchiare in questi spunti di vita.

La dedica è per chi verso l’amore mi ha chiamato in certi momenti della vita e per chi ora mi sta ricordando questa chiamata e mi dice di abbandonarmi ad essa e di credergli…

Andrea

Quando l’amore vi chiama, seguitelo, benché le sue vie siano faticose e ripide.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a esso, quantunque la spada nascosta tra le sue piume vi possa ferire.
E quand’esso vi parla, credetegli, sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché proprio come l’amore vi incorona, così vi crocifiggerà.
Come è per la vostra crescita, così favorisce la vostra potatura.
Proprio come sale fino alla vostra altezza per accarezzare i vostri più teneri rami che tremano nel sole, così esso scenderà alle vostre radici per scuoterle dov’esse sono più fortemente attaccate alla terra.

Come covoni di grano vi raccoglie a sé.
Vi trebbia per mettervi a nudo.
Vi setaccia per liberarvi dalle vostre pellicole.
Vi macina sino a rendervi candidi
Vi impasta sino a quando non sarete flessibili, e poi vi cede al suo sacro fuoco, affinché voi possiate diventare pane sacro per la santa mensa di Dio.

Tutte queste cose farà a voi l’amore affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore, e in quella conoscenza diventare così un frammento del cuore della Vita.

Ma se per paura cercherete dell’amore soltanto la pace e il piacere, meglio sarebbe allora per voi coprire la vostra nudità, uscire dall’aia dell’amore, ed entrare nel mondo senza stagioni dove voi riderete, però non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L’amore non dà nient’altro che se stesso e non prende nulla se non da se stesso.
L’amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto, perché l’amore basta all’amore.

Quando amate non dovreste dire:
“Dio è nel mio cuore”, ma piuttosto “Sono nel cuore di Dio”.
E non pensiate di poter dirigere il corso dell’amore, perché è l’amore, se vi trova degni, a dirigere il vostro corso.

L’amore non ha nessun altro desiderio che quello di adempiersi.

Ma se nel vostro amore non potete fare a meno di desiderare, fate che questi siano i vostri desideri:

Sciogliersi ed essere come un ruscello che canta la sua melodia alla notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere feriti dalla comprensione stessa dell’amore.
E sanguinare volentieri e con gioia.
Destarsi all’alba con un cuore alato e render grazie per un altro giorno d’amore.
Riposare nell’ora del meriggio e meditare l’estasi dell’amore.
Rincasare la sera con gratitudine, e addormentarsi con una preghiera in cuore per l’amato e un canto di lode sulle labbra.

  Gibran

Pazienza, pazienza, pazienza

Non ho piu’ scritto nulla dallo scorso 12 Dicembre (vedi qui) sulla vicenda delle sorelle di Cuneo rapite in Kenya.

Mi giunge la lettera di Padre Pino Isoardi della Citta’ dei ragazzi di Cuneo con qualche aggiornamento e, soprattutto, l’invito a continuare ad essere fedeli alla Preghiera e a quel Dio che e’ fedele per sempre.

La Cappella dll'Adorazione continua nella Citta' dei ragazzi di Cuneo

8 febbraio 2009

Carissimi,

stamattina, presenti anche tanti di voi, abbiamo vissuto la grazia di una forte esperienza di preghiera. Sia il rosario pregato meditando ogni mistero alla luce della Parola di Dio, sia la camminata di preghiera verso la chiesa del Cuore Immacolato, sia la celebrazione eucaristica, ci hanno uniti profondamente nel Signore.

Abbiamo molto ringraziato che da cinquant’anni il Signore ci sostiene nella grazia dell’adorazione eucaristica di giorno e di notte. Come ho già ripetuto più volte in queste settimane, questa grazia è una forte chiamata a renderci intercessori per i poveri, per le grandi sfide di oggi nella Chiesa e tra tutti gli uomini. Non è una grazia solo per la Comunità

La scritta: “Non temere, continua solo ad avere fede” è sempre, di fronte all’altare della nostra chiesa, e ci richiama a non desistere nella fiducia nella speranza. Sono passati tre mesi completi dalla notte del rapimento delle sorelle. La nostra, la vostra preghiera e la preghiera di un’infinità di amici in diversi paesi del mondo è un tesoro prezioso. Il Signore ci ascolta.

Non siamo delusi di Dio, siamo invece rattristati dalla durezza del cuore di chi organizza queste e tante altre azioni malvagie. Se le nostre sorelle sono prigioniere, chi le ha rapite (o meglio chi dirige il rapimento) è prigioniero del male che compie, cento volte di più.

Per questo la nostra preghiera deve trovare il coraggio di diventare intercessione perché la liberazione raggiunta anche i rapitori.

Vi alleghiamo, con questa lettera, anche il messaggio preparato proprio oggi per il sito.

Non siamo in grado di darvi altre notizie purtroppo. Non vediamo l’ora di mandarvi un messaggio di gioia per invitarvi alla festa del Magnificat. Ma dobbiamo ancora pazientare.

 A presto, con tanto affetto,

Pino e comunità

PAZIENZA, PAZIENZA, PAZIENZA

25 anni fa il Padre, tornando dalle fraternità coreane, passò ad Hong Kong per i primi contatti, in vista di una nostra fraternità in Cina. Incontrò P. Lerda, uomo santo e saggio, direttore della Caritas di Hong Kong. Fu lui che ci accolse per i primi passi della missione nel mondo della Cina. Ebbene, P. Lerda disse a Padre Andrea: “Per entrare nel mondo cinese sono essenziali tre virtù: la prima è la pazienza, la seconda è la pazienza e, infine, la terza è la pazienza”.

Le nostre sorelle che sono là da 25 anni lo confermano. Ma queste tre virtù sono ora necessarie anche per la nostra attesa della liberazione di Maria Teresa e Rinuccia. E sono tanto più indispensabili per loro, dopo tre mesi di prigionia.

Dalla Farnesina ci assicurano che sono in salute (non ci piace usare l’espressione “stanno bene”, che stride con la realtà di prigionia in cui si trovano) e che le trattative procedono. Questo ci fa sperare, ma quanta pazienza ci è richiesta!

La marcia di preghiera di questa mattina non era unicamente per le due sorelle, ma certamente le abbiamo ricordate, chiedendo che per l’11 febbraio, GIORNO di MEMORIA e GRATITUDINE per tutti, ci sia qualche passo decisivo nelle trattative.

Ringraziamo tutti quelli che ci hanno manifestato vicinanza e preghiera partecipando alla marcia. Eravamo molto numerosi, nonostante l’ora mattutina!

Non dimentichiamo che l’11 febbraio è la giornata mondiale del malato. Come Comunità sentiamo la missione di pregare molto per i malati e di imparare a stare vicino a loro con una punta almeno della delicatezza e della compassione che Gesù ha avuto e ha per i malati.

I fratelli e le sorelle del

Movimento Contemplativo Missionario

P. De Foucauld

8 febbraio 2009

  

 

Rinuccia e MariaTeresa, della missione di El-wak - Kenya, in mano ai rapitori dal 9/11/2008

Rinuccia e MariaTeresa, della missione di El-wak - Kenya, in mano ai rapitori dal 9/11/2008