La Congregazione per il Clero si pronuncia (finalmente!) su don Farinella

Questa volta non ci sono dubbi: l’operato di Don Paolo Farinella va contro il Diritto Canonico della Chiesa, ne infrange ben quattro specifici articoli e per tale «delitto» – come definito dallo stesso Diritto Canonico – è prevista punizione.

A stabilirlo, dopo aver analizzato i recenti scritti del prete genovese, è la Congregazione per il Clero della Santa Sede, quel dicastero che si occupa proprio di definire quanto concerne l’attività e la disciplina dei sacerdoti.
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Le stelle cadenti battono Farinella e Odifreddi

Consulto le statistiche trimestrali e scopro con stupore che in cima alla classifica dei post più letti di questo blog vi è Osservare le “Lacrime di San Lorenzo”, ovvero le Stelle Cadenti. Seguono, con quasi 1000 visite di scarto, bel belli appaiati, Odifreddi e Farinella. Coppia inedita. Un matematico ateo e un prete sui generis. Potremmo proporre un bel confronto tra i due. Chissà come finirebbe? I lettori di questo blog che ne dicono?

I Cardinali cercano di recuperare la Farinella perduta

don Paolo FarinellaDon Farinella è come un martello. Batte sull’incudine e non la smette, finché qualcuno non lo ode. Se si fa finta di niente grida che lo si fa perché si ha la coscienza sporca, ma se qualcuno si spazientisce, allora apriti o cielo, tutti se la prendono con lui!

Da tempo – lo sapete – mi occupo di don Farinella, i suoi scritti, le sue omelie, i suoi infervori, i suoi j’accuse, le sue lettere di ripudio, i suoi sermoni infuocati contro una Chiesa che disconosce ma di cui si ostina a far parte. Il farinella pensiero – l’ho già detto – mostra evidenti contraddizioni al suo interno ma se si guarda all’obiettivo a cui in fondo punta, tutto sommato si capisce la sua logica: cavalcar l’onda (emotiva) della popolarità. Non importa se nel bene o nel male, l’importante è che si parli d lui.

Non mi importa se queste righe saranno lette dai suoi fedelissimi che inizieranno a lanciare anatemi contro il sottoscritto, il Giornale (di cui sono solo collaboratore e per cui non rispondo né del pensiero del suo Direttore, né per quello della sua redazione), il Cardinale che non comprende la santità di Farinella e via dicendo. Il pensiero è il pensiero di chi cerca di seguire Cristo e la Chiesa e di essere addolorato per chi, per citare San Paolo, “lo dico con le lacrime agli occhi, alcuni si comportano da nemici della croce di Cristo”.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, i Cardinali maggiormente criticati da don Farinella, hanno risposto sul "Cittadino" al don.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, i Cardinali maggiormente criticati da don Farinella, hanno risposto sul "Cittadino" al don.

Credo che sia questo lo spirito che anima l’atteggiamento (spesso silenzioso, mai di intransigente censura o di reprimenda che, invece, si sarebbe usata qualche anno fa senza troppi indugi caritatevoli) dei nostri Pastori, in particolare del Card. Tarcisio Bertone e del Card. Angelo Bagnasco che sono stati (Bagnasco lo è tutt’ora) Arcivecovi di Genova e, quindi, diretti superiori di don paolo Farinella.

Ecco dunque la lettera che gli hanno scritto e che il Cittadino – il Settimanale Cattolico di Genova – ha pubblicato nei giorni scorsi. Come sempre, pareri in merito  dai toni civili e pacati saranno accettati nei commenti.

Andrea Macco

 

Lettera dei Cardinali Bertone e Bagnasco a don Paolo Farinella

Dal Vaticano, 16 ottobre 2009
Rev.do don Farinella, dopo un tempo di dopo un periodo di silenzio e di paziente sopportazione, sento in prima persona il dovere di rispondere alle tue aspre critiche contro di me e contro il mio ministero a fianco del Santo Padre Benedetto XVI.

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La “Guerra” di San Torpete: Forza Nuova contro don Farinella

Per chi segue la stampa di Genova, il fatto dovrebbe essere noto, visto che per una volta non se ne è occupato solo “il Giornale”: don Farinella, sempre lui, ha espresso un duro attacco contro i parà uccisi in Afghanistan, dimostrando poco rispetto per la Patria e per chi ha onorato i nostri soldati, al di là di come la si pensi sulla guerra e sulla politica della missione militare all’estero.

Fatto sta, che l’intervento del parroco di San Torpete non è piaciuto affatto a diverse persone. In particolare ai militanti di “Forza Nuova” i quali, per questa domenica mattina, hanno promosso una manifestazione in San Torpete contro Paolo Farinella prete. C’è di più. Hanno iniziato una colletta per raccogliere fondi per un biglietto di sola andata per Kabul (Terra Santa) da regalare a don Farinella.

Il don si è già fatto sentire su internet, chiamando all’adunata i suoi. Su vari forum e blog si trovano tracce di questo imminente scontro… Che succederà?

Al TG3 Liguria è stato riportato che don Farinella invita a “ignorare le provocazioni nei suoi confronti che ci saranno”.  Ma sarà davvero così? O il tonante pulpito di San Torpete batterà un altra saetta?

Aggiornamenti nelle prossime ore. (Nel frattempo ho aggiornato la pagina sugli articoli relativi a don Farinella, CLICCARE QUI e scorrere fino al fondo della pagina per leggere quelli relativi a questi ultimi fatti).

Andrea Macco

caricatura di Don Farinella

La scomunica della Santa Sede pende sul capo di don Farinella

E’ uscito su il Giornale di oggi (sia sull’edizione di Genova, sia, più ridotto, su quella nazionale) un servizio del sottoscritto su una nuova eclatante notizia riguardante don Farinella: la Congregazione per la Dottrina della Fede lo ha inquisito in merito alle sue posizioni sull’eutanasia, sul testamento biologico e sulla libertà di scelta nell’ambito delle cure terminali.

Con don Farinella, sono “indagati” altra 40 sacerdoti, firmatari dell’appello che lo stesso don Paolo Farinella aveva promosso lo scorso marzo su Micromega (rivista dai connotati decisamente anticlericali). Don Farinella, convocato immediatamente dal Card. Bagnasco, dovrà ora presentare la sua difesa per iscritto.

Su questo blog le vicende riguardanti don Farinella sono ormai di casa, l’ultima di queste ha riguardato l’intervento del sacerdote -parroco di San Torpete- alla “settimana dei diritti” presso palazzo Tursi a sostegno di Peppino Englaro e, di fatto, dell’eutanasia (vedasi post del 19 luglio).

Per leggere l’appello di Micromega che ha fatto partire l’indagine della Santa Sede, cliccare qui.

Per leggere la difesa di Don Farinella apparsa su Micromega cliccare qui.

A seguire l’articolo apparso su il Giornale

Andrea Macco

don farinella prete

Eutanasia Don Farinella «indagato» dal Vaticano

Incombe la scomunica sul parroco di San Torpete. L’appello di don Farinella a favore di Beppino Englaro, del testamento biologico e della libertà di coscienza in fatto di cure terminali, apparso su Micromega lo scorso 23 marzo e firmata con lui da altri 40 sacerdoti, non è piaciuta alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Da Roma è partita durante l’estate una missiva dai toni chiari e forti diretta ai vescovi diocesani e ai superiori provinciali di ciascuno dei 41 firmatari. Tra questi, anche il cardinale Angelo Bagnasco di Genova il quale, dopo aver a lungo evitato di «montare» il caso del sacerdote (…)

continua qui…

Genova, città del diritto alla morte e non alla vita. Con Peppino Englario e l’UAAR anche don Farinella

Il Comune di Genova ne ha combinata un’altra delle sue. Ha organizzato una serata dedicata al Testamento Biologico e al diritto alla vita (all’interno della seconda edizione di Genova città dei diritti) e chi invita? Ovviamente tutte persone che la pensano in maniera monocorde, insomma senza un contraddittorio. L’unico uomo di chiesa, don Farinella, si è schierato con Peppino Englaro e contro il Vaticano e il Presidente della CEI, ricevendo molti applausi per le sue sparate e persino i complimenti del rappresentante dell’UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) che gli ha domandato se vuole diventare un loro tesserato…

A queste voci si sono unite quelle di chi, come il prof. Franco Manti (docente di etica sociale all’Università di Genova) ha invitato i cittadini alla ribellione, a fare qualunque cosa contro il Governo per fermare l’attuale testo di Legge in discussione nel Parlamento «testamento biologico» (tecnicamente «la Dichiarazione Anticipata di Trattamento » o DAT). L’idea di un Governo che legiferi secondo etica non è, infatti, assolutamente da considerarsi, anzi, guai! Che poi la Legge, come hanno esposto alcuni medici delle cure palliative alla Presidenza del Consiglio della Regione Liguria, sia da migliorare è un altro discorso e ci può assolutamente stare… ma non certo coi toni farinelliani!


Trovate tutto questo documentato su il Giornale in un ampio servizio che è uscito ieri in prima pagina genovese

Articolo il Giornale

Per leggeregli articoli completi (del sottoscritto e di Diego Pistacchi)  in pdf basta cliccare qui – parte 1 e qui – parte 2.

Buona lettura!

Andrea Macco

Vecchi post ritornano…

In questi giorni è salito il numero medio di visitatori e ormai siete quasi in 200 ogni giorno a passare da questo pianerottolo.

Si sono altresì scatenati i commenti e i commentatori sul caso “don Farinella” di cui mi ero occupato tempo fa con una serie di articoli e vari post, in particolare questo: sfide e provocazioni della chiesa farinelliana. Il post sale così in graduatoria, ottenendo il primo posto in assoluto tra gli articoli del blog più letti di sempre e scalzando così il dibattito su Odifreddi dal primato. Sale anche il post su Trilussa (che le favolette alla Esopo/Fedro abbiano ancora oggi da insegnarci qualcosa?) mentre esce dalla graduatoria il dibattito sul Nucleare, a vantaggio di quello sullo Scoutismo.

Trovate nella side-bar sulla destra la classifica aggiornata dei post più letti.

Buona navigazione!

Andrea

Ancora don Farinella, ancora deliri. Ma per la curia è tutto lecito.

Avevo preso il proposito di disinteressarmi a don Farinella. E l’avevo fatto pure seriamente. Pur avendo ricevuto il suo opuscolo sulle attività di San Torpete tra cui le conferenze per dibattere sul Concilio Vaticano II e il suo eventuale superamento e i richiami ai laboratori liturgici eseguiti durante le celebrazioni nella sua parrocchia, pur avendo letto su Repubblica una serie di editoriali e articoli politicamente schierati e non sempre con parole di riguardo verso la Chiesa, pur avendo ricevuto altre segnalazioni, avevo seguito il consiglio di chi mi diceva di ignorarlo. E di chi diceva al Giornale di ignorarlo.

Oggi vedo con rammarico che sulle pagine genovesi del Giornale Farinella fa nuovamente la sua comparsa. Doveroso atto di cronaca dinanzi al suo presentarsi sulla scena pubblica per dare voce alle sue sparate contro Curia, Comune, Istituzioni. Don Farinella ce l’ha con le feste: «Se fossi Papa abolirei il Natale»

A questo punto mi domando, una volta di più, perché la Curia genovese tolleri tutto questo. Perché la messa in rito farinelliano (si vedano precedenti post 12) sia concessa mentre la messa in genovese sia stata categoricamente proibita. E se saltasse fuori qualche prete ribelle sul fronte della lingua? Ci sommettete che questa volta la reprimenda ci sarebbe e non tarderebbe a giungere?

Chiunque voglia esprimersi in merito è ben accetto. Contro i deliri che evidentemente nemmeno il Presidente della Cei ha il potere di fermare, qualunque proposta sarà valutata con la massima attenzione

Andrea Macco

Lettera aperta a don Farinella

Bentornato don Farinella. Bentornato sulla scena della politica al primo posto che sopravanza la ragion della Fede, la ragion del silenzio per amore della Chiesa. Non parlo delle gerarchie vaticane, parlo della Chiesa come “popolo di Dio”, concetto a lei tanto caro, ma pazienza se poi tra pensiero e fatti la scollatura c’e’. Il popolo di Dio cerca pastori che indicano la fonte dove dissetare la sete di infinito che e’ propria di ogni uomo, il popolo dei politicanti cerca invece argomentazioni per infiammare polemiche e nel contempo far parlare di sé. Benvenuto in questo mondo.

Sul suo fondo su Il Lavoro-Repubblica  annuncia l’avvio di una collaborazione con la testata di Ezio Mauro (ormai sempre più delineata politicamente), e subito parte in quarta con l’analisi di quello che combina o non combina il Governo. I toni sono più pacati che in passato (ed è auspicabile restino tali anche in futuro) ma è questo davvero il volto del sacerdote-pastore-uomo che sa farsi pane spezzato per i fratelli?

La sua considerazione finale sul gay pride è ragionevole: nelle nostre comunità, nelle nostre chiese, nelle nostre celebrazioni è giusto alzare una preghiera per questi fratelli che non vanno ghettizzati, classificati, ridicolizzati (talvolta pare, al massimo, che si ridicolizzino da soli). Come tante persone lontane da Dio, sono persone bisognose di affetto e di riscoprire il valore e il significato dell’amore. Ma poi lei afferma che Gesù oggi di certo non andrebbe al Corpus Domini e sceglierebbe invece il gay pride (l’orgoglio di chi ama scegliere Genova per il gusto di sfidare e provocare).

Qualcuno potrebbe facilmente obiettare che nell’Eucarestia-Corpo di Cristo è ovviamente presente Cristo stesso. Ma oltre a ciò è bello pensare che Egli, umile falegname di Nazareth che non ama le sceneggiate, né le piazze roboanti, preferisca scegliere il volto degli umili, dei semplici, di chi ha un cuore innocente e puro come quello di un bambino. E che preferisca lasciare alle persone di mondo quel che è di Cesare, per donare a Dio quel che è di Dio.

E pazienza allora se il Cardinale – Pastore dei pastori – ha chiesto ai suoi sacerdoti di non scrivere né pubblicare nulla senza il suo consenso: il fine giustifica i mezzi, Machiavelli docet. Bentornato, Paolo Farinella.

Andrea Macco

Fede in granelli

Per fortuna non ci sono solo i don Farinella (vedi post del 24 giugno) i parroci “amministratori” di parrocchie con celebrazioni cronometrate e preconfezionate o le alte gerarchie ecclesiastiche che rischiano di fare apparire le celebrazioni solo come “forma” che fa perdere di vista la sostanza. Esistono anche le realtà più belle, più genuine, più familiari della Chiesa. Chiesa come popolo di Dio, come cercatori di Dio.
Luce della Fede. Filtra dalle finestre dell\'anima, ma va cercata. Anche se non sempre lo ammettiamo, siamo assetati di verità e di quelle parole che riempiano le nostre anime inquiete.  Molti sacerdoti parlano parlano ma scuotono solo l’aria con la propria personalità… altri non parlano neppure e sperano che la Parola di Dio torni indietro come l’eco di montagna…  Restano in pochi a vangare la terra del terreno dell’anima perché il seme gettato da Dio possa essere meglio accolto. Resta raro, ma non impossibile da trovare, il sacerdote che diventi voce dello Spirito e  ci faccia esclamare: “Non ci ardeva forse il cuore in petto mentre Egli (lo Spirito), lungo la via, ci spiegava le scritture?”

 

Oggi ho avuto la fortuna di riscoprire una bella comunità che celebra una messa vera, autentica, familiare. Per una volta non a Cuneo dove – gli amici lo sanno – la comunità di Padre Andrea Gasparino ti fa sempre riscoprire la bellezza del pregare e la voglia di sognare al ritmo di Dio.

Questa volta mi è bastato andare all’Eucarestia delle 11 al Santuario della Madonna del Monte dei francescani di Genova. Nemmeno so il nome del frate che ha celebrato, ma ero così contento che mi sembra bello condividere questi granelli di fede, spunti di vita…

Andrea, cercatore di Dio

 

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,25-30)

   Nulla dell’Altissimo può essere conosciuto se non attraverso l’infinitamente piccolo, attraverso questo Dio ad altezza di bambino, questo Dio raso terra dei primi ruzzoloni, il naso nell’erba…

 

 

   Dio e’ onnipotetente, eppure si fa umile. La sua è una scelta: decide di convertirsi all’umiltà. Decide di convertirsi al fascino della piccolezza.

 

 

    MITEZZA è lasciare che l’altro sia quello che è.

 

 

    UMILTA’ è la giusta considerazione di sé che si apre a fare spazio all’altro.

 

 

    Affaticati: coloro che sono gravati dalle preoccupazioni per le molte cose; oppressi: coloro che stanno per cedere di fronte alla difficoltà che la fede incontra e si sentono perciò schiacciati. Proprio  a costoro è rivolta la chiamata.

 

 

    I misteri del Regno… che saranno mai? Una bella puntata di Enigma ce lo rivelerà? No, i misteri del regno sono quelli colti dalle persone umili, dai semplici, dai piccoli, dagli sconfitti della storia, perché cogliere i misteri del Regno è cogliere la bellezza della vita nelle piccole cose e laddove essa sembra mostrare solo deformazioni e pesi.

 

 

   C’è una rivelazione continua di Dio da scorgere e da riconoscere in tanti gesti che a noi portano il carattere dell’assurdo. Ai piccoli e ai poveri accade di riconoscerla.

 un piccolo fiore come un cercatore di Dio...