Teorema della partecipazione indotta

Dimostrazione: L’importante è partecipare

Si assumono come ipotesi che:
– chi arriva primo vince;
– chi arriva dopo il vincitore è un perdente.

Quindi in una competizione chi arriva primo, vince.

Chi arriva secondo, è il primo dei perdenti.

Quindi anche il secondo, è un vincitore.

Chi arriva terzo, ossia dopo il secondo il quale è anch’egli un vincitore, è  il primo dei perdenti.

Quindi anche il terzo è un vincitore.

Per il principio d’induzione forte (se non sapete cosa sia vedere qui) ne consegue che tutti i partecipanti alla manifestazione saranno dei vincitori.

Corollario: “L’importante è partecipare”.

De Coubertin aveva ragione: la logica matematica gli dà ragione!

 

“Un mondo, un sogno”

Un mondo, un sogno è il motto di queste XXIX Olimpiadi.

Vorrei davvero che queste parole si concretizzassero in gesti politici e sociali concreti e si incarnassero in atti di sportività e lealtà propri dello spirito decoubertiniano.

 

Rileggevo in questi giorni la storia delle olimpiadi dell’Antichità e ho rinvangato fatti interessanti. Mi limito a questi due:

1) I Giochi raggiunsero in Grecia una tale importanza che durante il loro svolgimento non si potevano dichiarare guerre, e quelle che erano in corso dovevano essere sospese.

2) Le Olimpiadi sopravvissero fino al 393 d.C.. La corruzione era entrata prepotentemente nei Giochi, il tramonto definitivo della cultura classica fece il resto: il vescovo di Milano Ambrogio chiese all’imperatore Teodosio l’abolizione delle Olimpiadi, cosa che avvenne.

Che ne pensate? Spazio nei commenti ai lettori che non son ancora fuggiti in vacanza o che non son esclusivamente dediti a fare i nottambuli per seguire le dirette pechinesi…