Particella di Dio o Bosone di Higgs?

Per alcuni potrebbe non esserci alcuna differenza, sempre di una assurda super particella invisibile, primordiale e ricercatissima si tratta. Così sentivo in questi giorni che ne parlavano alcuni colleghi che non masticano fisica, ma anche sui quotidiani si è letto di tutto e di più.

Il bosone di Higgs viene rivelato non direttamente, ma attraverso il prodotti di decadimento. Qui è evidenziato quanto rivelato sul canale di un doppio decadimento gamma: in corrispondenza dell’Energia di 125 Gev si vede la presenza di un picco che è evidenza della presenza di una particella

Ha destato curiosità persino il fatto che i Fisici abbiano aspettato ad annunciare la scoperta… che abbiano celato qualcosa? Che nascondano l’imminente catastrofe di una Terra che auto-implode in un buco nero come aveva profetizzato il dotto ignorante di turno prima che entrasse in funzione il grande acceleratore di Ginevra?

Per alcuni il fatto stesso che i Fisici per annunciare la scoperta abbiano usato un livello di confidenza probabilistico indicato con la lettera sigma ha indicato il rimando a oscuri  livelli energetici accompagnati da formule esotiche complicatissime… Ora, che questa scoperta sia legata ad un quadro teorico non banale è vero, ma che oggi, dove siamo padroni di una cultura globale e lontana dall’analfabetismo, si debba strapazzare così una scoperta  fa cadere davvero le braccia.

Per tornare a bomba alla domanda iniziale titolo di questo post:  Che hanno scoperto i Fisici? Che Dio non esiste e che il mondo è stato creato da una particella che è il motore primo di tutto? O invece una particella di spin intero e di massa pari a circa 125 GeV che era stata ipotizzata anni fa dal dott. Higgs e che finalmente si è riusciti a rivelare attraverso i suoi prodotti di decadimento?

Per fare un po’ di chiarezza propongo allora alcuni post  ben scritti sull’argomento:

Higgs Boson Live Blog: Analysis of the CERN announcement (in Inglese – a cura di P. Gibbs)

Lo stato della ricerca del bosone di Higgs (in Italiano – 14 Dic 2011 – a cura  M. Delmastro)

Appunti sulla scoperta del bosone di Higgs (4 Luglio 2012 –   a cura  M. Delmastro)

Domande e risposte sparse sul (presunto) bosone di Higgs scoperto al CERN (12 Lug 2012 –   a cura  M. Delmastro)

Ne resteranno delusi gli amanti delle oscure dietrologie o del materialismo ateista che aspira ad evidenti prove della non esistenza di Dio, ma queste letture credo possano chiarire un po’ di aspetti… e se aggiungiamo questo fatto credo che il capitolo possa ritenersi concluso:  il nome “particella di Dio” fu solo la trovata di un Fisico (Leon Lederman) e del suo editore per avere fondi e fare soldi. The Goddamn Particle (la particella maledetta) diviene particella di Dio se si toglie, come fece l’astuto (diabolico?) editore, il prefisso damn. Non scomodiamo Dio, la Scienza fa tutt’altro che dimostrare o non dimostrare la sua esistenza.

Andrea Macco 

Collisione di particelle altamente energetica all’interno di ATLAS, uno dei principali rivelatori al CERN di Ginevra che ha scoperto l’esistenza di un bosone di Higgs (o di un suo stretto parente)

Neutrini, queste bizzarre particelle

Da più voci mi viene chiesto di commentare la notizia relativa all’esperimento messo a punto dal CERN di Ginevra con cui sembrerebbe che i neutrini abbiano superato la velocità della luce (QUI la notizia dal Corriere della Sera corredata anche di alcuni video esplicativi; QUI il paper ufficiale che descrive accuratamente l’esperimento).

Il mio modestissimo e  molto poco autorevole commento:

La misura è cosi “complicata” che potrebbe davvero essere affetta da errori. E comunque è un risultato che riguarda delle particelle che già di per se’ violano le normali leggi della Fisica fino ad oggi conosciute (i neutrini sono di tre famiglie, e inspiegabilmente un membro di una famiglia può “trasformarsi” in uno di un’altra. Questo fatto è chiamato “oscillazione” ed era il motivo per cui è stato fatto questo esperimento, da cui ora è nato questo altro bizzarro risultato).

Che per i neutrini possa valere un qualche tipo di fenomeno che fino ad oggi le Leggi della Fisica non hanno spiegato era già risaputo (o comunque dato come altamente probabile), che questa cosa riguardi anche le fluttuazioni della velocità di gruppo è da vedere. Potrebbe anche trattarsi di un effetto che combina la velocità di fase (immaginate un’onda e le sue creste. Queste all’interno dell’onda possono muoversi con una velocità superiore a quella della luce – fatto già noto da tempo-  ma complessivamente l’onda si muove sempre a velocità inferiore) con quella di gruppo del treno di neutrini (infatti non si tratta di un singolo neutrino, ma sempre di fasci, cioè gruppi, cioè “onde” di particelle.

IN DEFINITIVA: i fattori da considerare sono così tanti che prima è necessaria una conferma indipendente da altri laboratori, quindi uno studio attendo di queste singolari particelle.

 Io a mettere in subbuglio tutta la Fisica fin’ora nota ci andrei coi piedi di piombo…

Einstein - secondo alcuni la scoperta fatta al CERN sui neutrini metterebbe in dubbio tutta la sua Teoria

Zichichi a Genova per onorare Bernardini

Si è tenuta  oggi nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale la cerimonia di apertura del Convegno della SIF (si veda il post precedente). Tra i relatori di questa prima giornata, Antonio Zichichi, che ha in particolare parlato della figura di Gilberto Bernardini (1906-1995).  

Fisici a Cervinia

Edoardo Amaldi, Gilberto Bernardini e Ettore Pancini al laboratorio per la rilevazione dei Raggi Cosmici della Testa Grigia, al Plateau Rosa sopra Cervinia, a 3500 metri slm

Si tratta quest’ultima di una figura poco valorizzata nel panorama degli Scienziati italiani, eppure i suoi contribuiti allo studio dei Raggi Cosmici e alla Fisica delle interazioni deboli (Fisica particellare, cui lavorarono Fermi e collaboratori, Gell-Mann e quindi il grande Feynman insieme a molti altri Fisici di tutto il mondo) non sono trascurabili (con lui lavorò anche Ettore Pancini, il Fisico a cui è dedicata l’Aula Magna di Fisica di Genova). Docente di Fisica prima a Camerino e quindi nella prestigiosa sede di Bologna, Bernardini venne nominato primo presidente dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), occupando successivamente le cariche di Preside della Scuola Normale Superiore di Pisa. Membro di numerose Accademie e Società, nel 1968 divenne uno dei fondatori proprio dell’European Physical Society di cui fu primo presidente fino al 1970.

 

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Sono rimasto affascinato, come gran parte della platea di Scienziati e Fisici presenti, dalla presentazione fatta da Antonio Zichichi. Il suo intervento è stato interamente in inglese, con alcune diapositive più tecniche sui conti relativi alle sezioni d’urto dei processi atomici (già il nome risulterà incomprensibile alla maggior parte dei lettori), eppure ha tenuto attenta la concentrazione per l’intera durata del suo discorso.

Ci sono molti che oggi criticano Antonio Zichichi (si veda Odifreddi, UAAR e compagnia bella), ma ho capito che è una critica fondata su fatti prettamente religiosi: la sua testimonianza di fede è scomoda. Oggi Zichichi non ha fatto cenno alcuno a questo aspetto della sua vita; ho invece colto un grande rispetto e un forte senso di stima da tutta la comunità scientifica, che lo vede come un punto di riferimento per gli esperimenti del Gran Sasso (i laboratori sono nati grazie ad una sua idea) e pure per quelli del CERN di Ginevra (oggi appena un cenno all’LHC di Ginevra, a cui lo stesso Zichichi ha dato un contributo).

 

Da Leopardi all’LHC: quel che ci insegna oggi l’Astronomia

La più sublime, la più nobile, tra le fisiche scienze ella è, senza dubbio, l’Astronomia. L’uomo si innalza per mezzo di essa come al di sopra di se medesimo, e giunge a conoscere la causa dei fenomeni più straordinari”. (Giacomo Leopardi – Storia dell’Astronomia) 

Sarebbe interessante capire che intendesse Leopardi con l’espressione “conoscere la causa dei fenomeni più straordinari”. Che alludesse all’astrologia o all’astromanzia? Probabile. Oppure che avesse già in mente quegli studi che il Fisico del Nuovo Millennio avrebbe compiuto indagando il comportamento delle stelle, buttando giù le equazioni in grado di descrivere perfettamente la loro nascita, la loro vita e persino la loro morte, in ogni singolo dettaglio?

Dallo studio delle stelle negli ultimi anni la nostra conoscenza ha dilato le dimensioni dell’Universo, ne sono nati strumenti di comunicazione e osservazione sempre più potenti e scoperte in vari settori delle scienze che forse, magari, non sarebbero mai avvenute. Guardando ciò che nel cielo risplende abbiamo scoperto, paradossalmente, che c’è pure molto altro che non brilla affatto e che non vediamo: è la materia oscura   

Rappresentazione al calcolatore di un buco nero

Rappresentazione al calcolatore di un buco nero

A proposito, amico lettore, lo sapevi che affinché una stella morente possa dare vita ad un Buco Nero occorre che la sua massa sia superiore al cosiddetto  Limite di Chandrasekhar?

Esso è pari a 1,44 volte la massa del Sole, ossia, in chilogrammi, un 3 seguito da 30 zeri.

 
Sembra che in questi giorni vada di moda sparare a zero sul nuovo esperimento del CERN, l’acceleratore di particelle LHC: colorare con toni apocalittici l’imminente fine del mondo è una notizia che riesce a riempire paginate di giornali, riviste e forum su internet in maniera sorprendente. Dite davvero che è possibile che si crei un buco nero da semplici particelle elementari che collidono?!? Le energie in gioco delle particelle (PARTICELLE!) accelerate si avvicinano a quelle in gioco all’inizio dell’Universo ma… le 1,44 masse solari?!? Abbiamo a disposizione, al più, una sola massa terrestre, pari a 6 x 10^24 Kg (un 6 seguito da 24 zeri). Dite che è proprio la stessa cosa? Mancano giusto giusto 6 zeri, 1 milioni di chili da reperire dal nulla… Sicuri sicuri che il buco nero nascerà?!?  
 

Torniamole a guardare le stelle, ma senza spasmi e testamenti da stilare. L’unica cosa da conservare davvero è lo stupore. Lo stesso che aveva Leopardi due secoli fa.