Due uomini di Dio a Genova: il mio grazie!

ZenaNel giro di 7 giorni Genova è stata toccata dalla visitata di due eccezionali personalità. Due uomini diversissimi tra loro, che hanno agito con stili diversi ed echi mediatici diversi, ma questi due uomini hanno un grande amico comune: Gesù Cristo. Uno è il suo vicario in terra, l’altro è il suo giocoliere. Ma tanto il Vicario quanto il Giocoliere sono grandi personalità, entrambi vengono dalla fine del mondo (entrambi argentini!) e animano la corte e il popolo tutto per dare gloria al Suo Nome!

Come avrete capito, uno è Papa Francesco, l’altro (forse un po’ meno noto, almeno qui in Italia, e della sua visita si è parlato decisamente meno) è Paul Ponce con tutta la sua famiglia.

Se il Vicario Francesco ha illustrato come deve essere una vita di fede, con orizzonti ampi e una costante preghiera di intercessione gli uni per gli altri (il grande potere che Cristo ha dato agli uomini!), il Giocoliere ha mostrato la sua attuazione, con la sua stessa vita, fatta di una attesa di 10 anni segnata da una preghiera fiduciosa prima dell’unione in matrimonio con Lia, oggi mamma di 5 bellissimi bambini. Se il Vicario ha parlato della dignità del lavoro e dell’importanza di un lavoro giusto nei tempi, onesto nella retribuzione, il Giocoliere ha mostrato che si può vivere nella vera Gioia il lavoro, senza rinunciare a uno solo dei valori morali in cui si crede, ma anzi dandone sempre testimonianza. Se il Vicario si è interrogato sul grande mistero del dolore e della sofferenza dei bambini, il Giocoliere ha cercato di regalare a loro, come agli anziani e agli handicappati, un sorriso, con la sua arte calata in mezzo a tutti noi. Se il Vicario ha esortato, il Giocoliere ha testimoniato, se Francesco ha trasmesso Speranza, Paul ha mostrato Fede… Entrambi hanno regalato un po’ delle loro vite intessute d’Amore (con tutto quel che ne deriva) a noi popolo zeneize…

Paul, Francesco: grazie di cuore d’essere stati con noi, in mezzo a noi. Non vi siete parlati, non vi siete incontrati, ma è come se fosse stato tutto organizzato. Lo Spirito soffia dove vuole, ma poi gonfia le vele e sospinge in un’unica direzione, che si sia una grande ammiraglia o una piccola barca a vela, che si sia il sommo Pontefice o un semplice giocoliere, che si sia operaio dell’ILVA, Capo Scout, suora, laico, o padre di famiglia… giovane o anziano, povero o ricco… perché Genova è tutto questo, con la sua tradizione di città di mare, che accoglie e fa ripartire, ogni volta che la Tramontana soffia e lo Spirito passa…

Andrea Macco 

Problemi inventanti, problemi risolti, problemi vinti, … Un consuntivo dell’a.s. 2015-16

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A volo d’aquila, per salutare tutti e per salire sempre più in alto!

L’anno scolastico 2015-16 si è chiuso da un mese buono. Personalmente credo sia stato un buon anno e ringrazio pubblicamente i miei studenti per quanto vissuto con loro.

La III media che ha concluso quest’anno è stata la seconda classe che ho portato avanti per un intero ciclo di tre anni, la prima che ho seguito come coordinatore di classe. A loro avevo dedicato 3 anni fa (sembra ieri!) una lettera (QUI), rileggerla e ripensare al cammino fatto insieme è davvero bello. Vi prendiamo che siete bambini, uscite che siete ragazzi pronti per affrontare con le vostre forze una scuola superiore. Da lì, tra 5 anni (nella media!) uscirete che sarete uomini e donne!

 

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Corvaccio, detto anche ‘corvo del malaugurio’: vede sempre tutto nero! (nemico dell’aquila)

E a chi proclama: “Non ci sono più i ragazzi di una volta…”, “Questa generazione non vale niente…”, “Ai miei tempi era molto meglio!” io replico con l’evidenza dei fatti, dicendo che non è vero, che c’è ancora del bene, del buono, del bello nei giovani d’oggi. Queste stesse frasi le sentivo quando ero anch’io studente e le sentiremo sempre: si rimpiange il passato e non si colgono i valori del tempo presente, pensando solo che i cambiamenti siano necessariamente tutti cattivi e pessimi. Se la società cambia – ora in meglio ora in peggio – non significa che tutti siano figli suoi. Le persone con qualità e capaci di impegnarsi ci sono sempre state e continuano, grazie a Dio, ad esserci!

 

Chiudo la parentesi un po strappalacrime per tornare al bilancio non solo di chi ci lascia, ma di tutte le cinque classi che ho avuto (e poi, diciamocelo, se abbiamo lavorato bene è anche grazie all’ambiente in cui ci troviamo: con i colleghi e la Preside siamo una bella squadra!). Nelle prime e nelle seconde l’approfondimento didattico di quest’anno è stato orientato verso la risoluzione dei problemi. La matematica fatta solo di conti non è, a parere mio, vera matematica, ma – come già detto in un’altro post (QUI), la matematica deve anche saper risolvere problemi. E così ecco qualche materiale didattico prodotto sia da me, sia dagli studenti (ebbene sì, si lavora tutti, si lavora insieme, per una didattica di cooperazione e inclusione!):

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Un esempio pratico di didattica di cooperazione

X TUTTI:

SCHEDA: STRATEGIE PER RISOLVERE PROBLEMI – a cura del prof. Andrea Macco

X LE PRIME MEDIE:

SCHEDA DI PROBLEMI CON PROBLEMI INVENTATI DAGLI STUDENTI – versione 2.1 (con soluzioni)

X LE SECONDE MEDIE: 

SCHEDA DI PROBLEMI CON PROBLEMI INVENTATI DAGLI STUDENTI – problemi di geometria degli studenti di II media (senza soluzioni).

PROBLEMI DI RIPARTIZIONE – SOLUZIONI DETTAGLIATE – a cura di Kangourou Italia (riferite al manifesto sui problemi di ripartizione che abbiamo tenuto in classe per diverse settimane)

MeziriacE per concludere – dai problemi inventati a quelli risolti e talvolta che han portato a una vittoria – ecco un riepilogo dei Giochi e delle Gare Matematiche disputate quest’anno:

PROGETTO GIOCHI MATEMATICI – gare & risultati 2016

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Un olimpionico incontra un studente atleta delle gare matematiche

Buona estate a tutti e al prossimo anno scolastico, per altre avventure, altre vittorie, altri problemi (un saluto speciale alle ‘problematiche’ e a tutti quegli agli studenti/ studentesse che si auto-definiscono, con un po’ di ironia, ‘problematici’!).

Ad maiora!

Andrea prof. Macco

L’amore visto dai bambini…

La semplicità e la purezza di cuore dei bambini è qualcosa che incanta.

Dal blog Ticchettòcche di Alessandro Iapino traggo questi due dialoghi usciti dalla bocca dei suoi nipotini:

Mocciosi o mocciolosi? Per il magico mondo dei bambini (delle bambine, in questo caso…), dialogo sullo scooter, verso scuola, tra papà Mauro e la figlia Irene, 4 anni:

– Irene, ma perché ti vuoi fidanzare con Matteo Musso?
– Perché ha sempre il moccio che gli cola dal naso…
– Embè?!
– Così quando siamo fidanzati glielo pulisco io…
– Ah, ho capito….

***

“I seni delle femmine fanno venire l’amore ai maschi”

Giosuè, 6 anni, spiega alla sorellina di 5 come è che va il mondo…


Il valore dei sogni

Sto seguendo un corso di lezioni molto particolari destinate a gruppi di ricerca (universitari) già consolidati che vorrebbero dare vita a piccole imprese o spin-off.

Uno dei relatori di oggi ha dedicato un ampio spazio al ruolo del “bambino” che non deve mai mancare  accanto a quello dell’“adulto”. Se l’adulto resta coi piedi per terra, fa i suoi conti e guarda al “qui e ora”, il bambino che è in noi continua a rinnovare la ricerca con il suo entusiasmo e la sua capacità di sognare. «ESSA NESSUNO VE LA PUO’ TOGLIERE».

L’ultima diapositiva della lezione riportava questa frase di Michelangelo. Ve la lascio, piccolo granello di sabbia nel grande orologio del tempo che scorre impietoso, scandendo ritmi e scadenze nel Qui e nell’Ora, ma a volte è proprio quel piccolo granello che può fare la differenza.

«Il più pericolo per la maggior parte di noi
non è che il nostro obiettivo sia troppo elevato
e non lo raggiungiamo,
ma che sia troppo basso
e lo otteniamo»
(Michelangelo)