Facciamo chiarezza sulle Scorie radioattive (I puntata)

Il dibattito sul Nucleare è vivoIl dibattito sul Nucleare è da sempre vivo su questo Blog. Tante volte siete voi lettori e compagni di pianerottolo che lo rendete vivo, con interventi o commenti che tante volte mi rivolgete a voce o privatamente. Grazie: è con le domande e la voglia di sapere che una società si arricchisce e cresce.

Nello svilupparsi di questo costruttivo dibattito,  le tematiche su cui è emersa una maggior nebulosità sono state tre:

1. I termini del Referendum sul Nucleare

2. Le scorie Radioattive

3. Le centrali “veloci” sul cui principio si stanno progettando le Centrali di IV generazione.

Il punto n. 1 è stato affrontato le scorse settimane:  Chiarezza sul Referndum sul Nucleare del 1987.

In successive puntate vediamo ora di affrontare gli altri punti che, come cercheremo di mostrare, sono strettamente legati tra loro. Parlo al plurale, perchè mi aiuterà in questo compito Sabino Gallo, ingegnere nucleare che ha lavorato diversi anni in Francia, ex dirigente di Ansaldo in pensione e che in Italia può essere definito senza retorica uno dei massimi esperti dell’argomento.

Sperando di fare cosa gradita ai cercatori di verità, e disponibili come sempre ad un dibattito nei commenti, buona lettura!

Andrea Macco

CLASSIFICAZIONE DELLE “SCORIE NUCLEARI”
e degli altri rifiuti radioattivi 

Con il rinato interesse per il “nucleare civile”, le “scorie nucleari” sono uno degli argomenti più evocati dal pubblico italiano, per il timore sospettoso e indefinibile che essi generano.

Per dare consistenza programmatica agli attuali orientamenti di un ritorno a questa fonte di energia,con un vasto consenso dei cittadini,appare necessario trasferire al pubblico una conoscenza sufficiente e corretta della reale dimensione di questo problema.  

In conformità con le indicazioni dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), si definisce “rifiuto radioattivo” : “ogni materia la cui radioattività non permette un rigetto diretto nell’ambiente e di cui non si prevede una utilizzazione ulteriore”.

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