Dove Musica, Matematica e Astronomia si incontrano: Keplero e le armonie celesti

mysterium-cosmographicum-kepleroHo proposto agli studenti della IV Liceo Scientifico PNI un approfondimento multidisciplinare, tra Matematica, Fisica e Musica, suggeritomi dalla collega di Milano prof.ssa Anna Maria Lombardi (storica e divulgatrice della Fisica, appassionata in particolare di Keplero: QUI la sua ricca pagina personale). Di che si tratta? Che ha scovato la collega di così interessante?

Ebbene il Fisico e Astronomo Keplero, famoso per le leggi che portano il suo nome sulle orbite dei pianeti (e che più o meno tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito), prima di arrivare alla formulazione di tali leggi aveva ipotizzato che il Sistema solare potesse essere descritto in termini matematici con i 5 solidi platonici, inscritti o circoscritti a varie sfere… come ci presenta il video sottostante realizzato dal Planetario di Milano:

Mysterium Cosmographicum: così si chiamava questa teoria di Keplero, che egli stesso capì poi essere errata ma, conti alla mano, si può notare che lo scostamento tra i dati orbitali reali e i dati matematici derivanti dai solidi platonici è inferiore al 20%…dunque tutto sommato una discreta approssimazione!

raffronto tra i dati astronomici delle orbite planetarie e quelli derivanti dai solidi platonici: lo scostamento c'è, ma inferiore al 20%

Raffronto tra i dati astronomici delle orbite planetarie e quelli derivanti dai solidi platonici: lo scostamento c’è, ma inferiore al 20%

Ma c’è di più: Keplero non si limitò a questo ma…elaborò anche una composizione musicale sul Sistema solare, o meglio, ricavò dallo studio delle velocità dei pianeti dei rapporti musicali che tradusse in spartiti, uno per pianeta. Il suo lavoro, Harmonices Mundi, è stato riscoperto e  musicato nuovamente dai colleghi di Milano. Ed ecco il risultato.

Buon ascolto, gustatevelo perché ne vale davvero davvero la pena…!

(Un paio degli studenti hanno commentato: «va che roba riescono a fare i matematici!» e forse, nella sua genuinità vale più questo commento di tante altre parole retoriche! )

PER SAPERNE DI PIU: DALLE ARMONIE CELESTI ALLE RISONANZE PLANETARIE

Oroscopo… cristiano?

Di tanto in tanto mi piace punzecchiare gli oroscopisti. Chi è di casa su questo pianerottolo lo sa.

Tempo addietro (parlo di un articolo del 2007 – cliccare qui per leggerlo) ebbi pure uno scambio di mail e commenti sul blog con Vittorio Messori a proposito della sua affermazione a riguardo dei “Re Magi”: secondo il noto vaticanista questi studiosi venuti dall’oriente per adorare il Bambino sarebbero stati astrologi, in quanto Dio si servirebbe anche di tale strumento… Io espressi grandi perplessità in quanto 2000 anni fa astronomia e astrologia, così come tutti gli altri saperi, erano un tutt’uno. Solo successivamente si separò l’aspetto scientifico (l’astronomia) da quello folcloristico-superstizioso (l’astrologia).

Senza ora rinvangare vecchie diatribe, ho scovato un oroscopo che riprende questo filone religioso-biblico-cristiano

Il Tuo Oroscopo

per i nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2011

Buona consultazione!
Andrea

Dal cielo ciò che ci chiama al cielo

Durante il Caffè Latinum di Lunedì, tra i vari passi, è stato proposto questo di un autore poco noto, Manilio. Lo ritengo così bello che anche per chi non ha preso parte al Caffè e alla discussione scientifica e letteraria annessa, lo voglio ripostare sul blog. A me ha ricordato molto Galileo Galilei, quando dice che il Libro della Natura è stato scritto da Dio con caratteri matematici e se noi siamo in grado di leggerlo è perché quello stesso Creatore ha modellato anche la nostra mente, rendendola così capace di intendere il linguaggio del Libro della Natura.

 

 

Quis caelum posset nisi caeli munere nosse,

et reperire deum, nisi qui pars ipse deorum est?

Quisve hanc convexi molem sine fine patentis

signorumque choros ac mundi flammea tecta,

aeternum et stellis adversus sidera bellum

cernere et angusto sub pectore claudere posset,

ni sanctos animis oculos natura dedisset

cognatamque sibi mentem vertisset ad ipsam

et tantum dictasset opus, caeloque veniret

quod vocat in caelum sacra ad commercia rerum?

 

                                                                   Manilio, Astronomica, II, 115-124

 

Chi potrebbe conoscere il cielo se non per dono del cielo,

e trovare Dio, se non chi partecipa della divinità?

E questa vastità della volta che si estende senza fine,

e le danze degli astri e i fiammeggianti tetti dell’universo,

e l’eterno conflitto dei pianeti contrapposti alle stelle,

chi potrebbe discernere e racchiudere nell’angusto petto,

se la natura non avesse dato alla mente occhi divini

e non avesse rivolto a sé un’intelligenza ad essa affine,

e non avesse ispirato un compito così alto, e non venisse dal cielo

ciò che ci chiama al cielo, per partecipare ai sacri riti?”

                                                                                                   Trad. A. Del Ponte

Caffè Latinum: “Il cielo stellato sopra di noi”

Cari Soci, cari amici del Centrum latinitatis Europae,
 
     come saprete l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2009 Anno Internazionale dell´Astronomia. La nostra Delegazione Cycnus di Genova ha deciso di dare il suo contributo a questa celebrazione nel miglior spirito del CLE, cioè tendendo un ponte fra l’antichità classica e la modernità.
                       
LUNEDI 9 MARZO
 
alle 16,45
 
    al primo piano del Ristorante “Vegio Caroggio” in v. S. Lorenzo 41r
 
avrà luogo un Caffè Latinum dal titolo     
“Il cielo stellato sopra di noi”
 
in cui, dopo una lettura preliminare, in latino e in italiano, di brani astronomici da Cicerone, Virgilio, Manilio e Seneca, il giovane astrofisico dott. Andrea Macco ci intratterrà su alcuni aspetti interessanti e sorprendenti della moderna scienza astronomica.
     L’incontro, aperto a domande e dibattito, si concluderà con un drink a piacere. Nell’occasione sarà possibile aderire al CLE dietro versamento di una quota sociale di € 16 per il 2009.
 
              Cordiali saluti.
 
                               Andrea Del Ponte
                     presidente Delegazione Cycnus
 

Con la seguente lettera viene annunciato un incontro del Caffè Latinum tra cultura classica e studi scientifici cui sono stato invitato lunedì prossimo.  Già lo scorso anno partecipai ad un incontro dedicato al De rerum Natura di Lucrezio. Allora si parlò della moderna struttura della materia in raffronto alla visione classica. L’incontro di questa volta tratterà invece temi legati all’astronomia e alla cosmologia. Segnalo l’evento in particolare a tutti i lettori genovesi interessati.

Andrea Macco

 

Voglia di stupore

La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’uomo s’innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari.
(Giacomo Leopardi)

 

Mi hanno chiesto di parlare di Astronomia e Astrofisica  in un Liceo, al Seminario Maggiore, ed anche in un Caffè culturale. Mi hanno chiesto di scrivere qualche articolo in piu’ su questi temi nell’Anno dedicato all’Astronomia.

Mi chiedono di parlare, di scrivere su quello che è la mia naturale vocazione. Mi chiedono di compiere la mia chiamata. Sarebbe cosi bello potere dire si’. Ora e per sempre, come le stelle e i fenomeni dell’universo, immortali nel continuare a riprodursi, immortali nel generare stupore nell’animo umano.

Andrea Macco

Da Leopardi all’LHC: quel che ci insegna oggi l’Astronomia

La più sublime, la più nobile, tra le fisiche scienze ella è, senza dubbio, l’Astronomia. L’uomo si innalza per mezzo di essa come al di sopra di se medesimo, e giunge a conoscere la causa dei fenomeni più straordinari”. (Giacomo Leopardi – Storia dell’Astronomia) 

Sarebbe interessante capire che intendesse Leopardi con l’espressione “conoscere la causa dei fenomeni più straordinari”. Che alludesse all’astrologia o all’astromanzia? Probabile. Oppure che avesse già in mente quegli studi che il Fisico del Nuovo Millennio avrebbe compiuto indagando il comportamento delle stelle, buttando giù le equazioni in grado di descrivere perfettamente la loro nascita, la loro vita e persino la loro morte, in ogni singolo dettaglio?

Dallo studio delle stelle negli ultimi anni la nostra conoscenza ha dilato le dimensioni dell’Universo, ne sono nati strumenti di comunicazione e osservazione sempre più potenti e scoperte in vari settori delle scienze che forse, magari, non sarebbero mai avvenute. Guardando ciò che nel cielo risplende abbiamo scoperto, paradossalmente, che c’è pure molto altro che non brilla affatto e che non vediamo: è la materia oscura   

Rappresentazione al calcolatore di un buco nero

Rappresentazione al calcolatore di un buco nero

A proposito, amico lettore, lo sapevi che affinché una stella morente possa dare vita ad un Buco Nero occorre che la sua massa sia superiore al cosiddetto  Limite di Chandrasekhar?

Esso è pari a 1,44 volte la massa del Sole, ossia, in chilogrammi, un 3 seguito da 30 zeri.

 
Sembra che in questi giorni vada di moda sparare a zero sul nuovo esperimento del CERN, l’acceleratore di particelle LHC: colorare con toni apocalittici l’imminente fine del mondo è una notizia che riesce a riempire paginate di giornali, riviste e forum su internet in maniera sorprendente. Dite davvero che è possibile che si crei un buco nero da semplici particelle elementari che collidono?!? Le energie in gioco delle particelle (PARTICELLE!) accelerate si avvicinano a quelle in gioco all’inizio dell’Universo ma… le 1,44 masse solari?!? Abbiamo a disposizione, al più, una sola massa terrestre, pari a 6 x 10^24 Kg (un 6 seguito da 24 zeri). Dite che è proprio la stessa cosa? Mancano giusto giusto 6 zeri, 1 milioni di chili da reperire dal nulla… Sicuri sicuri che il buco nero nascerà?!?  
 

Torniamole a guardare le stelle, ma senza spasmi e testamenti da stilare. L’unica cosa da conservare davvero è lo stupore. Lo stesso che aveva Leopardi due secoli fa.