Tempus fugit

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Tempo fa lessi in un paesino di montagna questa epigrafe su una meridiana: “Fa tesoro di ogni istante!” Peccato non averla fotografata, ma su internet ne ho trovate altre con questo motto.

Ho scoperto che ci sono raccolte di frasi ed epigrafi riportate sulle meridiane e sugli orologi solari (ad esempio QUA). Credo che quella della meridiane sia una vera e propria forma d’arte, che intreccia ad un’esigenza dell’uomo (quella di tenere traccia dello scorrere del tempo) uno studio ora empirico ora scientifico della natura. Ci sono meridiane molto semplici e altre che tengono conto dell’alternarsi delle stagioni e, quindi, della posizione relativa tra la Terra e il Sole la quale determina una differente inclinazione dei raggi solari stessi nelle varie ore di luce.

Qui di seguito un esempio di una doppia meridiana piuttosto semplice fotografata lo scorso anno a Chiampernotto (Valli di Lanzo – Torino) ed una molto più complessa (denominata meridiana universale) fotografata sempre lo scorso anno a Ceres (To).

La meridiana universale, così come fotografata nel 2016, è parzialmente rovinata. Ho così recuperato da internet una foto precedente che permette di osservarla meglio.

Vero che gli orologi solari ci ricordano lo scorrere inesorabile del tempo ma… Fate caso alle meridiane che incontrate nei posti che visitate, credo possano racchiudere molte curiosità e una tradizione ricca di sapienza!

Andrea Macco

PS: per chi volesse compiere un viaggio tra meridiane senza muoversi, ho trovato questa bella raccolta, intitolata come questo post: Tempus fugit

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Tra Scienza e Arte – Premiazione dell’asino d’oro 2009

L’attribuzione dell’asino d’oro edizione 2009 a Piergiorgio Odifreddi verrà ufficializzata in occasione del convegno “SCIENZA E ARTE – Questione morale nell’informazione scientifica – Sonata e cantata a più voci” che si terrà, domenica 25 Luglio 2010, ore 18.00, Auditorium Santa Cecilia –  Via Fratti, 2 – Perugia.

QUI potete scaricare il programma del Convegno cui parteciperà anche il sottoscritto.

Aggiornamenti post-convegno sempre su questo blog.

Andrea Macco

Addio Candido, maestro di giornalismo

Da circa tre anni, ogni 1-2 mesi, la Gazzetta dello Sport mi telefona  per un sondaggio settimanale  sui suoi articoli. Mi fa dare il voto ai vari articoli letti (che possono essere : solo titolo, mezzo articolo o intero articolo). Devo dire che, almeno personalmente, ho assistito ad un progressivo miglioramento della qualità. Anche se francamente il passaggio alla versione formato tabloid non mi è piaciuto molto.

Fatto sta che agli articoli di Candido Cannavò, non credo di avere dato mai meno di 7. E sono uno esigente (sarà che pure io scrivo articoli giornalistici e chiedo esigenza innanzi tutto verso me stesso). Un paio di volte gli ho dato anche 9. Scriveva dei pezzi che non erano cronaca, non erano commento: erano giornalismo divenuto arte. Te li gustavi proprio, con una ironia, o una lucidità impareggiabile nel tratteggiare certe pagine di campionato o di sport. Mi mancheranno i suoi articoli e le sua analisi mai scontate, mai banali, mai mediocri, ma sempre pronte a dare un qualcosa in più ai lettori e al mondo dello sport.

Andrea Macco