Festival della Scienza: qualche chicca

Segnalo qualche chicca del Festival della Scienza di Genova con alcuni articoli del sottoscritto usciti in questi giorni su il Giornale.

Buona lettura e buon Festival a chi vi partecipa (nonostante il maltempo atmosferico!)

Andrea

 

Il Comune presenta i soldi falsi ma si tiene quelli veri   

Mentre la Polizia municipale illustra le iniziative anti-truffa, il sindaco dice che non ci sono fondi per la manifestazione. (23 Ottobre 2010)

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Nonostante la scomunica di Odifreddi

La Curia sale in cattedra al Festival della Scienza

Dopo anni di incomprensioni e ostilità, Fede e Ragione si incontrano: tre le conferenze di alte personalità religiose (26 Ottobre 2010)

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Il Festival della Scienza mostra quanti veleni hanno le bionde

Lo stand della fondazione Veronesi spiega i rischi del fumo che fa più vittime di Nagasaki. Ma i giovani se la ridono (28 Ottobre 2010)

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L’ottava edizione è inserita nella Biennale del Mediterraneo

Il Festival della Scienza fa crescere un giardino

Floricoltori e ingegneri del Cnr al lavoro spalla a spalla. La sfida dello Spazio Telecom: un portale con chat interattive (29 Ottobre 2010)

Non c’è solo l’Italia anticristiana

A fare da spalla al precedente post, una bella riflessione tratta dal blog dell’amico Andrea Tornielli. Riflessione che riporta la situazione dei cristiani in Pakistan (ma credo che purtroppo valga anche per altre parti del mondo) e che dipinge efficacemente il difficile momento che il Cristianesimo sta avendo.

Augurando a tutti i lettori e compagni di pianerottolo di vivere una buona settimana verso la Pasqua (sarà ancora la festa centrale dei Cristiani?), vi lascio alla lettura.

Andrea Macco

Se di cristianesimo si muore…

Siamo ormai alla vigilia della Settimana Santa. Vorrei invitarvi a non dimenticare i cristiani che oggi nel mondo soffrono e muoiono a motivo della loro fede, com’è avvenuto due giorni fa in Pakistan, dove un autista è stato arso vivo perché non si voleva convertire all’islam.

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I Cardinali cercano di recuperare la Farinella perduta

don Paolo FarinellaDon Farinella è come un martello. Batte sull’incudine e non la smette, finché qualcuno non lo ode. Se si fa finta di niente grida che lo si fa perché si ha la coscienza sporca, ma se qualcuno si spazientisce, allora apriti o cielo, tutti se la prendono con lui!

Da tempo – lo sapete – mi occupo di don Farinella, i suoi scritti, le sue omelie, i suoi infervori, i suoi j’accuse, le sue lettere di ripudio, i suoi sermoni infuocati contro una Chiesa che disconosce ma di cui si ostina a far parte. Il farinella pensiero – l’ho già detto – mostra evidenti contraddizioni al suo interno ma se si guarda all’obiettivo a cui in fondo punta, tutto sommato si capisce la sua logica: cavalcar l’onda (emotiva) della popolarità. Non importa se nel bene o nel male, l’importante è che si parli d lui.

Non mi importa se queste righe saranno lette dai suoi fedelissimi che inizieranno a lanciare anatemi contro il sottoscritto, il Giornale (di cui sono solo collaboratore e per cui non rispondo né del pensiero del suo Direttore, né per quello della sua redazione), il Cardinale che non comprende la santità di Farinella e via dicendo. Il pensiero è il pensiero di chi cerca di seguire Cristo e la Chiesa e di essere addolorato per chi, per citare San Paolo, “lo dico con le lacrime agli occhi, alcuni si comportano da nemici della croce di Cristo”.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, i Cardinali maggiormente criticati da don Farinella, hanno risposto sul "Cittadino" al don.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, i Cardinali maggiormente criticati da don Farinella, hanno risposto sul "Cittadino" al don.

Credo che sia questo lo spirito che anima l’atteggiamento (spesso silenzioso, mai di intransigente censura o di reprimenda che, invece, si sarebbe usata qualche anno fa senza troppi indugi caritatevoli) dei nostri Pastori, in particolare del Card. Tarcisio Bertone e del Card. Angelo Bagnasco che sono stati (Bagnasco lo è tutt’ora) Arcivecovi di Genova e, quindi, diretti superiori di don paolo Farinella.

Ecco dunque la lettera che gli hanno scritto e che il Cittadino – il Settimanale Cattolico di Genova – ha pubblicato nei giorni scorsi. Come sempre, pareri in merito  dai toni civili e pacati saranno accettati nei commenti.

Andrea Macco

 

Lettera dei Cardinali Bertone e Bagnasco a don Paolo Farinella

Dal Vaticano, 16 ottobre 2009
Rev.do don Farinella, dopo un tempo di dopo un periodo di silenzio e di paziente sopportazione, sento in prima persona il dovere di rispondere alle tue aspre critiche contro di me e contro il mio ministero a fianco del Santo Padre Benedetto XVI.

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La scomunica della Santa Sede pende sul capo di don Farinella

E’ uscito su il Giornale di oggi (sia sull’edizione di Genova, sia, più ridotto, su quella nazionale) un servizio del sottoscritto su una nuova eclatante notizia riguardante don Farinella: la Congregazione per la Dottrina della Fede lo ha inquisito in merito alle sue posizioni sull’eutanasia, sul testamento biologico e sulla libertà di scelta nell’ambito delle cure terminali.

Con don Farinella, sono “indagati” altra 40 sacerdoti, firmatari dell’appello che lo stesso don Paolo Farinella aveva promosso lo scorso marzo su Micromega (rivista dai connotati decisamente anticlericali). Don Farinella, convocato immediatamente dal Card. Bagnasco, dovrà ora presentare la sua difesa per iscritto.

Su questo blog le vicende riguardanti don Farinella sono ormai di casa, l’ultima di queste ha riguardato l’intervento del sacerdote -parroco di San Torpete- alla “settimana dei diritti” presso palazzo Tursi a sostegno di Peppino Englaro e, di fatto, dell’eutanasia (vedasi post del 19 luglio).

Per leggere l’appello di Micromega che ha fatto partire l’indagine della Santa Sede, cliccare qui.

Per leggere la difesa di Don Farinella apparsa su Micromega cliccare qui.

A seguire l’articolo apparso su il Giornale

Andrea Macco

don farinella prete

Eutanasia Don Farinella «indagato» dal Vaticano

Incombe la scomunica sul parroco di San Torpete. L’appello di don Farinella a favore di Beppino Englaro, del testamento biologico e della libertà di coscienza in fatto di cure terminali, apparso su Micromega lo scorso 23 marzo e firmata con lui da altri 40 sacerdoti, non è piaciuta alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Da Roma è partita durante l’estate una missiva dai toni chiari e forti diretta ai vescovi diocesani e ai superiori provinciali di ciascuno dei 41 firmatari. Tra questi, anche il cardinale Angelo Bagnasco di Genova il quale, dopo aver a lungo evitato di «montare» il caso del sacerdote (…)

continua qui…

La politica del fare e del disfare. Anche in Vaticano

Ho sempre guardato con sospetto la politica del fare-disfare che ha visto protagonista l’Italia negli ultimi decenni. Sale un Governo e dispone certe Leggi, ne arriva un altro e disfa il lavoro compiuto e ne imbastisce uno nuovo. Poi il Governo cade e il successivo rifà tutto. E avanti.

Cosa si ottiene? Il rinnovamento di cui ha bisogno il Paese va a rilento.

  

Scandalo. Si tratta metaforicamente di un inciampo su strada ciottolata.  

Scandalo. Si tratta metaforicamente di un inciampo su strada ciottolata.

In questi giorni mi è sembrato di vedere, purtroppo, qualcosa di analogo in Vaticano. Con il gesto di riconciliarsi con i Lefevriani visto da molti come un disfare quanto compiuto dal precedente pontificato. È probabile che le intenzioni non fossero quelle di allentare il dialogo ecumenico (ossia con le altre confessioni cristiane) e il dialogo inter-religioso (con l’ebraismo in particolare) ma di fatto l’effetto sortito è stato quello di dare scandalo, nel senso letterario del termine, ovvero, di fornire un inciampo per chi stava con fatica e sudore portando avanti questo cammino.

 

Ma il fare-disfare vaticano non sembra si sia limitato a questo episodio: si pensi ai viaggi compiuti da Giovanni Paolo II in giro per il mondo. Il nuovo Papa li ha ridotti. Poi c’è tutta la questione del rito tridentino e della Messa conciliare  post-conciliare. Certo, non è stata imposta ma lasciata facoltativa. Ma per molti il messaggio recepito è stato quello di un ritorno al passato, quello, appunto, di un disfare. E se cosi non è, allora servirebbe che il prelato-Ministro di turno esponesse con maggiore chiarezza le intenzioni, il significato di queste mosse. E si dimostrasse di non voler volgere le spalle al cammino intrapreso da Giovanni Paolo II e invece… politica italiana docet. Martini ha la sua linea politica, Tettamanzi ne ha un’altra. Il Vescovo tal dei tali è favorevole al sacerdozio di persone già sposate, l’altro dice che non se ne deve manco parlare pena la scomunica. Il don Farinella di turno predica arsenico contro le gerarchie, il card. Bagnasco sempre di turno predica invece il praticar la massima obbedienza verso le voci ispirate. Ma poi lui stesso va a disfare quel che il suo predecessore (non l’ultimo arrivato) aveva intessuto, vedi messa in genovese. 

 

La domanda che vi lascio: Cui prodest? A chi giova tutto questo?

UAAR all’attacco! Razionalità in pronta risposta

Toh guarda, su Repubblica di oggi (12 gennaio) i miei “amici”dell’UAAR! Io li ri-battezzerei volentieri in AAAA. Vi spiego. UAAR = Unione Atei Agnostici Razionalisti. Ma visto che non sono per nulla uniti, né, tanto meno, dimostrano di essere persone razionali nelle loro esternazioni e nella loro logica basata solo sullo scontro frontale e, il più delle volte, sull’insulto, ecco il nuovo battesimo: A-UNIONE ATEI e AGNOSTI A-RAZIONALISTI!

Di loro ho già parlato altre volte in passato, compresi vari articoli e botta-risposta comparsi su il Giornale e che trovate nella sezione Articoli (si vedano in particolare gli articoli inerenti Odifreddi e quelli sul caso Ergo Sum).

In ogni caso breve presentazione: Qui a Genova, sede del card. Bagnasco presidente della CEI, spopolano. O meglio, son quattro gatti ma si dan da fare a più non posso. A partire dagli attacchi anticlericali di Piergiorgio Odifreddi in occasione del Festival della Scienza di Genova. Per passare a mostre sull’omosessualità nel mondo animale spacciate per scientifiche ma che di scientifico hanno solo questo intento: promuovere una visione a-morale della società in cui tutto è lecito (con tutto il rispetto per le persone omosessuali che vivono castamente la loro condizione, al pari di tutti quelli che si mantengono vergini fino al Matrimonio).

E visto che si è parlato di battesimo, cito anche le campagne dello “sbattezzo” portate avanti sempre dall’UAAR tipicamente in Piazza Matteotti davanti alla Curia…se no che gusto c’è?!?

 E ora, ecco la loro ultima trovata. leggete qua:

“LA CATTIVA notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”. E’ questa la versione italiana della campagna a favore dell’ateismo che dal 4 febbraio tappezzerà due autobus pubblici a Genova. Ma sarà solo l’inizio. O forse la fine di questa promozione dell’incredulità, a giudicare dalle animate polemiche e controffensive religiose seguite alla stessa iniziativa sui bus di Londra, in Spagna, a Washington e anche in Australia, dove è stata bloccata prima ancora di apparire per le strade. Non a caso l’apertura della campagna lanciata dall’Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar) partirà da Genova. “E’ una specie di sfida atea in casa di Angelo Bagnasco, presidente della Cei” spiega Raffaele Carcano, segretario generale della Uaar. “Dopo le polemiche sul gay pride di Genova, reo di essere stato fissato per il 13 giugno, giorno del Corpus Domini, e dopo le parole di Bagnasco per ostacolare lo svolgimento della manifestazione, dopo le frequenti uscite del cardinale in materia di scienza, diritti, riproduzione, l’Uaar ha deciso di riprendersi un po’ di par condicio. E di fare pubblicità all’incredulità”. Ricorrere agli spot scegliendo di mandare messaggi come se si trattasse di una nuova auto o di un detersivo dà l’idea delle condizioni degli atei costretti a riaffermare la propria presenza di fronte alla pervasività della presenza cattolica. “La chiesa ha e deve continuare ad avere libertà di parola” prosegue Carcano. “Purché vi sia adeguato spazio anche per chi cattolico non è. Pagando questa campagna pubblicitaria l’Uaar intende riconquistare all’incredulità un po’ di quella par condicio che i mass media stentano a riconoscerle”, con un messaggio “che vuole invitare a riflettere, con l’aggiunta di un pizzico di fiducia e ottimismo in chiave umanista”. L’idea dei bus atei è stata della British Humanist Association e il successo è stato tale che è stata poi ripresa negli Stati Uniti, in Australia, in Spagna. Come già accaduto all’estero, anche gli atei italiani hanno lanciato una campagna per raccogliere i fondi necessari per estendere l’iniziativa con altri mezzi e in altre città. Reazioni permettendo. “Non abbiamo idea di cosa ci aspetta perché è sempre difficile fare previsioni” prosegue Carcano. “Per fare un esempio nel mondo dell’editoria, la chiesa non critica i libri di Augias o di Maltese quando escono ma solo quando se ne comincia a parlare, allora si scatenano, come hanno fatto anche con Dan Brown. Anche noi avremmo potuto lanciare la nostra campagna partendo da Roma, ma abbiamo preferito evitare di fare del facile vittimismo”. (Tratto da Repubblica del 12 gennaio 2009)

  

Commenti nei post. In particolare con questa domanda: ma che influenza hanno questi spot e questi messaggi dell’UAAR sulla società?
:

Se il Cardinale proibisce la Messa in genovese…

Il dibattito e le iniziative inerenti la Messa in genovese proseguono.

Ne parlo in un articolo uscito ieri su il Giornale e che potete leggere qui.

Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco - Cardinali di opposte vedute sulla Messa in genovese

In breve: il Card. Tarcisio Bertone aveva concesso la celebrazione in lingua genovese (peraltro in genovese erano soltanto le letture, l’omelia e la preghiera dei fedeli), l’iniziativa aveva riscosso molto successo tra i fedeli attaccati alle tradizioni e alla propria identità culturale.

Poi, come è noto, Bertone è divenuto Segretario di Stato e al suo posto è venuto Angelo Bagnasco. Genovese doc. Così genovese da non riconoscere al genovese lo status di “lingua” ma di semplice dialetto. Conseguenza: divieto immediato di celebrare la Messa in dialetto.

Il provvedimento è di due anni fa ormai, ma c’è chi non si rassegna. Conoscere Genova e A Compagnia raccolgono firme e si danno da fare con varie iniziative.

Per chi vuol saperne di più sulla Messa in genovese consiglio di visitare il sito di Franco Bampi presidente di A Compagna, in particolare questa pagina.

Andrea Macco

Route di Spiritualità 2008 sulle orme di San Benedetto

Pubblicità. Prego a tutti gli amici scout e agli amici degli scout di diffondere.

 

I link di riferimento sono i seguenti:

 

http://www.baden-powell.it/attivit%E0/RoutediNatale2008.pdf

http://www.levanto.com/natale/

 

L’occasione è unica. Imperdibile.

Dimenticavo: aperta a TUTTE le Associazioni e a tutti gli Scout dall’età del Clan/Fuco in su…

A buon intenditor…

 
 

Buona strada!

volantino route Comunità Scout Soviore 2008

Lettera aperta a don Farinella

Bentornato don Farinella. Bentornato sulla scena della politica al primo posto che sopravanza la ragion della Fede, la ragion del silenzio per amore della Chiesa. Non parlo delle gerarchie vaticane, parlo della Chiesa come “popolo di Dio”, concetto a lei tanto caro, ma pazienza se poi tra pensiero e fatti la scollatura c’e’. Il popolo di Dio cerca pastori che indicano la fonte dove dissetare la sete di infinito che e’ propria di ogni uomo, il popolo dei politicanti cerca invece argomentazioni per infiammare polemiche e nel contempo far parlare di sé. Benvenuto in questo mondo.

Sul suo fondo su Il Lavoro-Repubblica  annuncia l’avvio di una collaborazione con la testata di Ezio Mauro (ormai sempre più delineata politicamente), e subito parte in quarta con l’analisi di quello che combina o non combina il Governo. I toni sono più pacati che in passato (ed è auspicabile restino tali anche in futuro) ma è questo davvero il volto del sacerdote-pastore-uomo che sa farsi pane spezzato per i fratelli?

La sua considerazione finale sul gay pride è ragionevole: nelle nostre comunità, nelle nostre chiese, nelle nostre celebrazioni è giusto alzare una preghiera per questi fratelli che non vanno ghettizzati, classificati, ridicolizzati (talvolta pare, al massimo, che si ridicolizzino da soli). Come tante persone lontane da Dio, sono persone bisognose di affetto e di riscoprire il valore e il significato dell’amore. Ma poi lei afferma che Gesù oggi di certo non andrebbe al Corpus Domini e sceglierebbe invece il gay pride (l’orgoglio di chi ama scegliere Genova per il gusto di sfidare e provocare).

Qualcuno potrebbe facilmente obiettare che nell’Eucarestia-Corpo di Cristo è ovviamente presente Cristo stesso. Ma oltre a ciò è bello pensare che Egli, umile falegname di Nazareth che non ama le sceneggiate, né le piazze roboanti, preferisca scegliere il volto degli umili, dei semplici, di chi ha un cuore innocente e puro come quello di un bambino. E che preferisca lasciare alle persone di mondo quel che è di Cesare, per donare a Dio quel che è di Dio.

E pazienza allora se il Cardinale – Pastore dei pastori – ha chiesto ai suoi sacerdoti di non scrivere né pubblicare nulla senza il suo consenso: il fine giustifica i mezzi, Machiavelli docet. Bentornato, Paolo Farinella.

Andrea Macco

Se questo è un prete. Sfide e provocazioni della chiesa farinelliana.

PROTAGONISTA, Paolo Farinella, prete di Genova. La sua Chiesa Farinelliana è contro le gerarchie della Chiesa e il L’amico Andrea Tornielli sul Giornale di oggi è andato giù con mano pesante. E ha fatto bene. Don Paolo Farinella, parroco della chiesa gentilizia di San Torpete in Genova, ha superato ogni limite. Non bastavano le lettere poltiche firmate Madonna di Lourdes e i suoi continui proclami politici e antipapali dal pulpito di Micromega (rivista di stampo ateo), ora anche le Messe sono state trasformate, da cattoliche a farinelliane.

Personalmente ho scritto una lunga lettera al Cardinal Bagnasco per documentare questa vergogna. Un fedele che si rechi a Messa nella chiesa di don Paolo o scappa per sempre da Cristo o si converte al farinellianesimo. Il passo dall’essere una chiesa indipendente non è vicino e neppure vicinissimo,  a mio avviso  è già stato fatto. 

Vicino ai Fedeli, il card. Angelo Bagnasco, ascolterà l'appello dei fedeli sulla chiesa farinelliana?Caro don Angelo, così mi permetto di chiamarla, Eminenza, perché le siamo stati sempre vicini e vogliamo che la Chiesa  – Una, Santa, Cattolica e Apostolica –   di cui lei è pastore non faccia queste figuracce.  Per far mia una frase di San Paolo, lo dico con le lacrime agli occhi, ci sono alcuni che si comportano da nemici della Croce di Cristo! Levi dunque al più presto la farinella cattiva dal sacco perché resti solo il grano buono! Sia autorevole con chi ha bisogno di autorevolezza, sia affettuoso con chi chiede affetto. Astuzia da serpente e candore di colomba, ci insegnava il Maestro. Ce le mostri ancora, don Angelo, e guidi la nostra Genova verso il largo, come lei stesso tante volte l’ha esortata: Duc in Altum!

Andrea Macco

 

Per leggere gli altri articoli del sottoscritto e di Diego Pistacchi su Paolo Farinella clicca qui.