Lettera a Padre Andrea Gasparino (Tornato alla casa del Padre)

27 Settembre 2010

San Vincenzo de’ Paoli, Sacerdote

Caro padre Andrea,

canta alleluia!


Ti immagino accolto nella gloria dei santi – “vieni servo buono e fedele” –  tu che per anni hai combattuto come un leone mai domo per l’amore al Vangelo, alla Parola di Dio, ai poveri e alla preghiera.

 

Ti ho conosciuto una decina d’anni fa un primo sabato di novembre, quasi per caso. Venni a Cuneo trascinato da alcuni amici genovesi che organizzavano un pulman per venire ad ascoltare le tue scuole di preghiera mensili. Fui subito toccato dall’ardore delle tue parole, parole forti, parole a volte anche scomode, parole che spesso erano illuminate dalla forza e dalla sapienza dello Spirito. Quel sabato di Novembre tu parlasti di castità e di fidanzamento e risvegliasti in me un ardore, una luce, una speranza: ciò che avevo sempre tenuto in fondo al cuore tornava desto, un desiderio di limpidezza che probabilmente giace nel cuore di ognuno ma che troppo facilmente il mondo sotterra.

Da quella volta ho iniziato a frequentare saltuariamente la comunità, finché un giorno non decisi di prendere carta e penna per scriverti una lettera. Chissà se mi risponderà? Pensavo, immaginando che dovevi avere molto da fare per seguire le missioni e i tuoi confratelli e i poveri intorno a Cuneo e chissà quali altre faccende. Invece la risposta arrivò presto, diversa da come l’attendevo perché tu sapevi leggere in maniera diversa ogni lettera e forse ragionare, rispetto a me,  un po’ di più secondo Dio e un po’ meno secondo gli uomini.

Poi passarono i mesi e un giorno nella cassetta mi ritrovai una lettera dalla Città dei Ragazzi di Cuneo. C’era un programma del deserto di Luglio e dietro poche righe scritte a mano: “Andrea, Gesù ti aspetta al deserto di Luglio! Padre.”

Continua a leggere

La gioia della liberazione

Mi giunge ieri pomeriggio questo sms sul cellulare: Sorelle liberate!

Capisco che si tratta delle due sorelle di Cuneo rapite a El Wak, in Kenya, tre mesi fa. Attendo il telegiornale della sera per avere non tanto conferma della notizia, quanto per sapere i dettagli. Che gioia risentire le loro voci! Non che le conoscessi di persona, ma conosco la Comunità di Cuneo di P. Andrea Gasparino, e lo stile di queste persone è sempre lo stesso: intessuto di semplicità e accoglienza.

Stasera ricevo da Padre Pino (il braccio destro di Padre Gasparino) questa magnifica lettera. La pubblico con una lode in cuore e spero che i miei lettori se la possano gustare come me la son gustata io, con un filo di commozione.

Andrea

PS: per leggere gli altri post sulla vicenda cliccare qui.

 

A tutte le fraternità

Cuneo 20.2.2009

“Rallegriamoci ed esultiamo il Signore è stato la nostra salvezza”.

Carissimi,

la bella notizia finalmente è arrivata e siamo tutti con il cuore traboccante di gioia e di riconoscenza! Tutti i messaggi di questi 100 giorni erano orientati e finalizzati a questa notizia!

Non posso descrivervi quello che ho provato ieri alle 13 ricevendo la telefonata del consigliere Romano. Era calmo, come se fosse una delle tante telefonate, poche parole: “Padre, ci sono buone notizie, le due sorelle stanno arrivando all’ambasciata di Nairobi.

Ho risposto di istinto (quando mi ha richiamato mezz’ora più tardi gli ho chiesto scusa).

“E me lo dice così..!”.

A questo punto sono “volato” giù dopo aver citofonato a Ornella di venire subito in segreteria.

… Renata stava già parlando con Maria, in una esultanza incontenibile. Lacrime, gioia, emozioni di ogni tipo si mescolavano, mentre le campane hanno cominciato a suonare a festa e a lungo; anche le campane delle parrocchie di Cuneo hanno festeggiato la liberazione delle nostre sorelle. E anche le campane di Boves e di Centallo.

Ci siamo ritrovati tutti in cappella per un Magnificat cantato con tutto il cuore. Le ragazze nigeriane cantavano, pregavano, abbracciavano tutti con un’esuberanza che noi sentiamo un po’ eccessiva, ma che ci ha comunicato la loro partecipazione più di mille discorsi.

Il Padre, con la voce rotta dalla commozione ci ha fatto pregare (avevo timore che il suo cuore non reggesse all’emozione) e poi tutti ci siamo riuniti nel refettorio per un primo scambio di notizie avute per telefono e per prendere un dolce insieme. Che momenti grandi, e intensi!

A questo punto è iniziata la battaglia dei giornalisti, durata circa 3 h o poco più. Direi però più composta rispetto al 10 novembre… e…, ovviamente, in tutt’altro clima per noi.

Abbiamo cercato di essere sobri e veri. Stamattina vediamo che i vari servizi sono stati fatti bene (Stampa, Avvenire, Corriere della Sera, eccetera).

La Guida che era ormai già chiusa, ha preparato un doppio foglio, come extra, veramente splendido in carta patinata e fotografie molto espressive.

All’ora dei vespri abbiamo potuto esprimere il nostro grazie nel modo più gioioso e sentito. E intanto il cartellone preparato da tempo (“MIA FORZA IL MIO CANTO IL SIGNORE, EGLI È STATO LA MIA SALVEZZA”) è stato posto di fronte all’altare della cappella e rimarrà per almeno 102 giorni con la lampada accesa, simbolo del nostro grazie incessante.

Non so dirvi le telefonate, e le mails che sono arrivate e stanno arrivando da ogni parte per solidarizzare con la nostra gioia: dal Cardinale Poletto di Torino a un doposcuola di ragazzini che sono venuti a portare un grande foglio con tante firme: Romina Abigail, Mustafa, Carlo, eccetera. commovente.

Domani sera, sabato 21 febbraio, dalle 21 alle 23 faremo una veglia di ringraziamento invitando tutti gli amici, parenti e conoscenti. Sarà anche l’anniversario della nostra Imelda.

Il nostro Vescovo verrà ai Vespri e cena con noi.

E Rinuccia e Maria Teresa? Oggi fino alle 14 o 15 (ora di Nairobi) saranno in ambasciata, poi con i fratelli e le sorelle si sposteranno tutti a Westland, accolti con gioia dai missionari della Consolata per tre o quattro giorni e poi… il volo per l’Italia.

Vi faremo sapere. Cercate di non prendere infarti per la gioia e lasciamo sgorgare tutta la nostra gratitudine. Sentiremo cose toccanti da Rinuccia e Maria Teresa (come il fatto che hanno avuto, dopo quattro giorni, una Bibbia, senza chiederla!) E il grazie continuerà a lungo.

Un abbraccio di affetto, di unità e di riconoscenza,

Pino

In Kenya silenzio assordante

Riprendo la notizia (vedi post del 10 Novembre) del rapimento in Kenya delle due sorelle della Comunita’ di Padre Andrea Gasparino di Cuneo (il Centro Contemplativo e Missionario Charles De Foucauld). Padre Pino, il braccio destro di P. Gasparino, manda questa lettera a tutti gli amici della Comunita’, sulla situazione che  resta ancora tremendamente avvolta nella nebbia. Ci uniamo col cuore al suo appello di preghiera e sperenza.

Andrea

 

A tutti gli amici che ci sostengono con l’affetto e la preghiera

domenica 23.11.08

Carissimi tutti,

Lo Spirito Santo ci renda saldi nella speranza e nella supplica! Grazie per tutto quello che fate per le nostre due sorelle e per la comunità. Sono trascorse due settimane da quella fatidica notte e per ora non sappiamo ancora nulla di fondato sulla vita di Maria Teresa e di Rinuccia. Non vi nascondiamo che in certi momenti ci assalgono la paura, la preoccupazione e i dubbi più radicali ma ringraziamo il Signore e tutti voi che pregate con noi e per noi; nel profondo sentiamo che prevalgono la fiducia e la pace. Troviamo molta comprensione nel Nunzio del Kenya, nel Vescovo della diocesi di Garissa (a cui appartiene la fraternità delle sorelle) nel nostro Vescovo di Cuneo.

Sappiamo che le trattative dei canali governativi e diplomatici continuano con impegno da parte di tutti. Da parte nostra imploriamo sapienza dall’Alto e vogliamo rispettare il silenzio stampa, che ci è stato chiesto dal ministero degli esteri.

Desideriamo che questa prova ci migliori tutti ci renda più sensibili alle sofferenze che crocifiggono persone e interi popoli nel mondo. Appena arriverà la bella notizia, vi avviseremo perché cantiate, anche voi un solenne Magnificat al Signore, insieme a noi.

Un fraterno abbraccio,

don Pino e Comunità.

Il mistero del Kenya

Apprendo oggi del rapimento di due sorelle missionarie in Africa. La notizia passerebbe quasi in secondo piano nel mio cuore (tiepido cuore… ) se non fosse che le due sorelle sono di Cuneo, appartenenti alla Comunità di Padre Andrea Gasparino, il Centro Contemplativo e Missionario Charles De Foucauld cui sono particolarmente legato per mille e più motivi, tra cui la presenza degli amici più cari che ho.
 
Inutile dire che la mia preghiera e il mio cuore sono con loro.
 

Il luogo del rapimento è El Wak, non lontano da Mandera (più a sud), al confine con la Somalia

Il luogo del rapimento è El Wak, non lontano da Mandera (più a sud), al confine con la Somalia

Come ha spiegato oggi alle TV P.Pino –  il successore di P. Andrea Gasparino (ancora vivo ma malato di cuore) –  il rapimento resta un mistero. La zona è una zona “calda”, al confine tra Somalia e Kenya. Tuttavia le sorelle di Cuneo hanno sempre segnato il loro servizio con lo stile del silenzio, dell’umiltà, dello stare in mezzo ai poveri più che dal predicare, perchè la prima grande predica è proprio quella della carità spezzata ai poveri.

 
Mentre le autorità civili indagano, la Chiesa tutta, a partire dal Santo Padre, hanno esortato tutti alla preghiera.
 
Di seguito pubblico l’email che Padre Pino ha mandato a tutti gli amici della Comunità.
 
Andrea
 

Carissimi,

stavo per preparare un messaggio per l’adorazione della prossima terza domenica di novembre e invece vi raggiungo a nome della Comunità per chiedervi di unirvi a noi per un’intensa preghiera in questa dolorosa vicenda che ci tocca sul vivo. Tanti di voi conoscono di persona Rinuccia e Maria Teresa. Ma tutti, siamo sicuri partecipate con tutto il cuore alla nostra preoccupazione.

Abbiamo messo alcune notizie essenziali (quelle che abbiamo in questo momento) sul sito: www.centromissionario.org . Potete vederle.

Ringraziamo tutti quelli che ci hanno già scritto o telefonato.

La fiducia nel Signore è la nostra unica forza in questo momento.

GRAZIE, GRAZIE della vostra preghiera e vicinanza.

A nome della Comunità

Don Pino

P.S.

Chiediamo per favore di non telefonare, perché abbiamo il telefono sovraccarico… vi terremo informati appena avremo nuove notizie

Fede in granelli

Per fortuna non ci sono solo i don Farinella (vedi post del 24 giugno) i parroci “amministratori” di parrocchie con celebrazioni cronometrate e preconfezionate o le alte gerarchie ecclesiastiche che rischiano di fare apparire le celebrazioni solo come “forma” che fa perdere di vista la sostanza. Esistono anche le realtà più belle, più genuine, più familiari della Chiesa. Chiesa come popolo di Dio, come cercatori di Dio.
Luce della Fede. Filtra dalle finestre dell\'anima, ma va cercata. Anche se non sempre lo ammettiamo, siamo assetati di verità e di quelle parole che riempiano le nostre anime inquiete.  Molti sacerdoti parlano parlano ma scuotono solo l’aria con la propria personalità… altri non parlano neppure e sperano che la Parola di Dio torni indietro come l’eco di montagna…  Restano in pochi a vangare la terra del terreno dell’anima perché il seme gettato da Dio possa essere meglio accolto. Resta raro, ma non impossibile da trovare, il sacerdote che diventi voce dello Spirito e  ci faccia esclamare: “Non ci ardeva forse il cuore in petto mentre Egli (lo Spirito), lungo la via, ci spiegava le scritture?”

 

Oggi ho avuto la fortuna di riscoprire una bella comunità che celebra una messa vera, autentica, familiare. Per una volta non a Cuneo dove – gli amici lo sanno – la comunità di Padre Andrea Gasparino ti fa sempre riscoprire la bellezza del pregare e la voglia di sognare al ritmo di Dio.

Questa volta mi è bastato andare all’Eucarestia delle 11 al Santuario della Madonna del Monte dei francescani di Genova. Nemmeno so il nome del frate che ha celebrato, ma ero così contento che mi sembra bello condividere questi granelli di fede, spunti di vita…

Andrea, cercatore di Dio

 

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,25-30)

   Nulla dell’Altissimo può essere conosciuto se non attraverso l’infinitamente piccolo, attraverso questo Dio ad altezza di bambino, questo Dio raso terra dei primi ruzzoloni, il naso nell’erba…

 

 

   Dio e’ onnipotetente, eppure si fa umile. La sua è una scelta: decide di convertirsi all’umiltà. Decide di convertirsi al fascino della piccolezza.

 

 

    MITEZZA è lasciare che l’altro sia quello che è.

 

 

    UMILTA’ è la giusta considerazione di sé che si apre a fare spazio all’altro.

 

 

    Affaticati: coloro che sono gravati dalle preoccupazioni per le molte cose; oppressi: coloro che stanno per cedere di fronte alla difficoltà che la fede incontra e si sentono perciò schiacciati. Proprio  a costoro è rivolta la chiamata.

 

 

    I misteri del Regno… che saranno mai? Una bella puntata di Enigma ce lo rivelerà? No, i misteri del regno sono quelli colti dalle persone umili, dai semplici, dai piccoli, dagli sconfitti della storia, perché cogliere i misteri del Regno è cogliere la bellezza della vita nelle piccole cose e laddove essa sembra mostrare solo deformazioni e pesi.

 

 

   C’è una rivelazione continua di Dio da scorgere e da riconoscere in tanti gesti che a noi portano il carattere dell’assurdo. Ai piccoli e ai poveri accade di riconoscerla.

 un piccolo fiore come un cercatore di Dio...