Odio la Matematica. Ebbene sì, avete capito bene, la odio. Glielo dichiaro apertamente, in faccia, come sempre cerco di fare: Matematica, ti odio. E sai perché? Perché ti rendi ostica e incomprensibile a tanti studenti. Perché non ti abbellisci, non ti rendi accattivante, non penetri nelle menti, ma anzi, che fai? Assilli tutti, insegnanti e studenti, studenti e insegnanti che sono anch’essi, in fondo, studenti, con esercizi che sono mortali, nel senso letterale del termine: creano la morte. Allontanano da te. E dunque anche a me che ti insegno che vorrei insegnarti con energia, con passione perché io credo in ciò che faccio e soprattutto in ciò che sono, e so che tu, Matematica, hai tanti lati belli, positivi, stimolanti, affascinanti, misteriosi, e pure divertenti.
Ma ti odio perché mostri il tuo lato peggiore, quando (periodicamente e ricorsivamente!) arrivi a far dire a qualcuno: “Odio la Matematica!” E io che in quel momento dovrei difenderti, che in quel momento mi sento anch’io colpito, allora che dico? Vuoi saperlo? Eccoti servita: che ha ragione chi ti odia, perché tu che potresti stuzzicare le menti e stimolare il pensiero, far fiorire la creatività e favorire la razionalità, creare l’ordine e coltivare l’armonia, valorizzare le capacità e stimolare la pigrizia, tu che hai cento, mille risorse (ma che dico, infinite! Tu stessa contieni e hai creato l’infinito!) diventi invece assassina: mi ammazzi la passione, mi ammazzi la didattica, mi ammazzi il rapporto con gli studenti, mi ammazzi. E ammazzi te stessa. Ti odio, Matematica, quando ammazzi te stessa!
Riflettici, e poi dimmi se ha ancora intenzione di proseguire a lungo (indefinitamente? No, non può essere!) su questa strada. Non essere irrazionale (un po’ lo sei intrinsecamente, ma non esserlo troppo!), non essere complessa (esalta al più le unità immaginarie!), funziona in maniera non troppo monotona. Qui serve una discontinuità (non so di che specie, ma di certo con il passato fatto di interminabili espressioni e calcoli irriducibili!), integrati con i giovani e pure con i meno giovani che vorrebbero fare pace con te, renditi a loro commensurabile, proporzionati alla loro scala e poi, una volta afferrato il loro campo d’esistenza, traslali verso mondi nuovi (qualsiasi sia la loro geometria! Le condizioni al contorno possono variare, il risultato con segno positivo no!). Insomma una logica nuova, orizzonti nuovi, l’infinito, il trascendente e oltre! La soluzione, ne sono convinto, in fondo è a portata di mano, è lì, contenuta senz’altro nelle ipotesi, nel tuo stesso esistere, nel tuo continuo ricrearti in maniere ora equivalenti ora nuove.
Non è una congettura la mia, che io ti odi non deve diventare un postulato, ma potrebbe essere l’inizio di una dimostrazione per assurdo. O è un assurdo logico pensare a tutto ciò?
Andrea prof. Macco
Che bello! E quanta verità! Vorrei tanto poter essere un tuo studente di questa matematica rinnovata… Una soluzione c’è: che tu scriva un libro scolastico secondo i tuoi nuovi criteri. Una speranza, una sfida.
Grazie Septimius…! L’idea è già passata per la mente ma bisogna che trovi tempo, energie (ed editore!). Insomma bisogna fate bene i conti e non solo con la Matematica!
Frattanto sperimento e faccio sperimentare, accompagnato (senza che me ne possa separare – è un sistema che non procede a variabili separabili!) da questa odiosa matematica….
Ma c’è dell’ironia?
Io pure odio la mate… almeno certe cose si. Altre che sono belle a scuola ce le fanno fare fare poco, come la gare……
Cara Chiara,
benvenuta sul blog…! Sei una mia studentessa? Credo di no… o sapresti quanto amo le gare matematiche, almeno nella stessa misura in cui odio la matematica fatta solo di conti. Quella che di solito (a ragione) odiano anche gli studenti, facendo così crescere in me l’avversità per la Matematica stessa quand’essa non sa rendersi accattivante. Ironico? Semplicemente concreto. E appassionato.
Prof, le volevo solo dire questo:Alle elementari odiavo la matematica e pensavo di essere completamente negata, ma lei solo in questo poco tempo mi ha fatto ricredere e appassionare alla SUA matematica, facendoci fare gare e ponendoci quesiti che ci hanno dimostrato che possiamo e sappiamo risolvere quesiti del liceo ai quali probabilmente una buona parte di liceali non saprebbero rispondere, per questo io le dico:
GRAZIE PROF!
Cara Vittoria,
benvenuta su queste pagine! Mantieni il tuo entusiasmo e vedrai che otterrai pure delle soddisfazioni!
AM