S’accorse d’aver sempre cercato
i credenti, che aveva poi insultato,
perché voleva continuare a parlare
di Dio.
Ma ora non trovava più nemmeno un prete,
o un seguace di Allah,
con cui litigare.
Non c’erano più preti o credenti
da sbeffeggiare.
Ora che tutti s’erano accorti
che tutti gli dei eran morti,
Sarmel s’accorse di provare fastidio
per chi imprecava contro l’ultimo Dio…
E prese a difendere il Morto,
con un pensiero fisso:
salvare il Crocifisso,
dal continuo linciaggio
del peggiore linguaggio.
Dio non è nostro padre,
Dio è un nostro figliolo
e se il Figliolo è morto,
lo si bestemmia a torto.
Dio era la favola bella,
adesso non c’è più neanche quella…
(Tratto da: Sarmel e Dio in 6 Quadri – Di P. Diodati, musicato da F. Sulpizi)