NUCLEARE: vecchi reattori rimessi a nuovo?

Su queste pagine ce lo siamo detti già svariate volte ma è bene ribadirlo: un disastro come quello di Chernobyl con i moderni reattori nucleari sarebbe impensabile e impossibile. Vuoi per le tecnologie, vuoi per i sistemi di sicurezza, vuoi per la logica e la filosofia con cui le centrali occidentali, già ai tempi di Chernobyl erano pensate.

Tuttavia, come è noto, Chernobyl non era il solo impianto ad essere stato realizzato con standard di sicurezza bassi. Diversi Paesi dell’Est ancora ne posseggono e su alcuni di essi ci sta mettendo le mani (per metterli in sicurezza) anche l’Enel e l’Ansaldo Nucleare.

Mi giunge ora una interessante notizia che va in questa stessa direzione: apportare un miglioramento significativo ai reattori già in funzione sul nostro pianeta e che furono costruiti con criteri di efficienza inferiori a quelli odierni.

Sperando di fare a tutti cosi gradita, buona lettura!

Andrea Macco

Alstom fa il lifting
al vecchio nucleare

Investimento da 300 milioni
nel business delle centrali
da aggiornare

 

Dopo la cura, i reattori guadagnano 20 anni di vita

di LUIGI GRASSIA.  

Un Gerovital per le centrali nucleari. È il nuovo business in cui si stanno lanciando i giganti dell’industria dell’atomo in questo momento di rilanci del settore, accanto all’attività consueta di costruzione degli impianti. Oggi ci sono tecnologie che permettono di prendere una centrale e di prolungarne la vita operativa del 50%, passando da 40 a 60 anni, aumentandone anche la capacità produttiva del 20% l’anno. A quel punto vita operativa e capacità produttiva raggiungono quelle delle centrali nucleari di nuova generazione tipo l’Epr francese (che è anche un po’ italiano): se c’è disponibile un vecchio impianto a cui fare questo retrofit si può ottenere lo stesso risultato, o quasi, con minor spesa e senza bisogno di buttare giù la centrale vecchia per farne una nuova.

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