Sarmel e Dio – primo quadro

sparito musicale

Quando viveva in un mondo lontano
Sarmel aveva d’intorno
tanti amici e parenti
tutti quanti credenti,
che vedevano Dio… quasi ogni giorno…
E Sarmel spiegava continuamente:
vedete i miraggi della vostra mente,
del vostro cuore ch’è troppo solo…
Dio non è nostro padre,
Dio è un nostro figliolo
Dio è la favola bella,
di quando l’uomo era bambino…

 
Tratto da: Sarmel e Dio in 6 Quadri – Di P. Diodati, musicato da F. Sulpizi

L’opera (musica da camera con accompagnamento strumentale, vocale e parti recitate) ha visto la sua prima assoluta domenica scorsa, 25 Luglio 2010, a Perugia in occasione del Convegno “Scienza e Arte” di cui abbiamo dato notizia su questo blog.
 

«Barbapapà» ossia «zucchero filato»: chi lo conosce?

Sulla falsariga del post dedicato ai 50 anni di Snoopy e al suo ideatore (vedere QUI) mi viene segnalato un altro interessante articolo a tema fumettistico, questa volta riguardante personaggi forse meno noti: i Barbapapà. Curiosa e caratteristica la storia del loro ideatore. Anzi, dei loro ideatori e di come i loro personaggi approdarono in Italia. Eccovela.

Andrea

Barbapapà, barbe filanti e altre facce di gomma

Quando Annette Tison e Tylus Taylor fecero nascere sui tavoli di un bistrò parigino quel curioso, gigantesco ectoplasma rosa, non immaginavano certo di aver plasmato l’indefinibile protagonista di un successo su scala planetaria. Fuori infuriava la tempesta del maggio francese che scuoteva le coscienze dei giovani: sui tavolini di quel caffè lei, architetto e designer, lui matematico e biologo, dovevano scrivere una relazione scientifica, ma fecero restare tutti di stucco con il loro barbatrucco. Sono trascorsi quarant’anni dalla prima apparizione a fumetti (che Annette e Tylus han trascorso da marito e moglie), e «Barbapapà» per estensione è diventato il nome di tutta la famiglia di quei grossi, coloratissimi e amichevoli blob, capace di influenzare la lingua italiana con l’introduzione del neologismo «barbatrucco» e persino i giapponesi di Kodansha e Studio Ghibli, quelli dei robottoni e di Drangoball. «La scarsa animazione e la semplicità delle storie, non impediscono alla serie animata di sollevare gradi entusiasmi tra i giovanissimi, affascinati dalle incredibili trasformazioni dei gommosi protagonisti» è l’opinione dei Kappa Boys, il gruppo che per primo ha introdotto i manga in Italia.

Continua a leggere

Tra Scienza e Arte – Premiazione dell’asino d’oro 2009

L’attribuzione dell’asino d’oro edizione 2009 a Piergiorgio Odifreddi verrà ufficializzata in occasione del convegno “SCIENZA E ARTE – Questione morale nell’informazione scientifica – Sonata e cantata a più voci” che si terrà, domenica 25 Luglio 2010, ore 18.00, Auditorium Santa Cecilia –  Via Fratti, 2 – Perugia.

QUI potete scaricare il programma del Convegno cui parteciperà anche il sottoscritto.

Aggiornamenti post-convegno sempre su questo blog.

Andrea Macco

Il valore di una non-rinuncia.

Entro in un bar piuttosto affollato di Genova per un caffè: è uno dei migliori della zona.

Mentre aspetto la mia ordinazione al banco, una signora si mette a fianco a me e, disgustosamente, squarta e divora il suo pasticcino, un povero bignè al cioccolato, con un cucchiaino. Dico disgustosamente, perché non ho mai visto mangiare un bignè in tal modo e a quanto pare non sono il solo.

Continua a leggere

NUCLEARE: vecchi reattori rimessi a nuovo?

Su queste pagine ce lo siamo detti già svariate volte ma è bene ribadirlo: un disastro come quello di Chernobyl con i moderni reattori nucleari sarebbe impensabile e impossibile. Vuoi per le tecnologie, vuoi per i sistemi di sicurezza, vuoi per la logica e la filosofia con cui le centrali occidentali, già ai tempi di Chernobyl erano pensate.

Tuttavia, come è noto, Chernobyl non era il solo impianto ad essere stato realizzato con standard di sicurezza bassi. Diversi Paesi dell’Est ancora ne posseggono e su alcuni di essi ci sta mettendo le mani (per metterli in sicurezza) anche l’Enel e l’Ansaldo Nucleare.

Mi giunge ora una interessante notizia che va in questa stessa direzione: apportare un miglioramento significativo ai reattori già in funzione sul nostro pianeta e che furono costruiti con criteri di efficienza inferiori a quelli odierni.

Sperando di fare a tutti cosi gradita, buona lettura!

Andrea Macco

Alstom fa il lifting
al vecchio nucleare

Investimento da 300 milioni
nel business delle centrali
da aggiornare

 

Dopo la cura, i reattori guadagnano 20 anni di vita

di LUIGI GRASSIA.  

Un Gerovital per le centrali nucleari. È il nuovo business in cui si stanno lanciando i giganti dell’industria dell’atomo in questo momento di rilanci del settore, accanto all’attività consueta di costruzione degli impianti. Oggi ci sono tecnologie che permettono di prendere una centrale e di prolungarne la vita operativa del 50%, passando da 40 a 60 anni, aumentandone anche la capacità produttiva del 20% l’anno. A quel punto vita operativa e capacità produttiva raggiungono quelle delle centrali nucleari di nuova generazione tipo l’Epr francese (che è anche un po’ italiano): se c’è disponibile un vecchio impianto a cui fare questo retrofit si può ottenere lo stesso risultato, o quasi, con minor spesa e senza bisogno di buttare giù la centrale vecchia per farne una nuova.

Continua a leggere

Teorema della partecipazione indotta

Dimostrazione: L’importante è partecipare

Si assumono come ipotesi che:
– chi arriva primo vince;
– chi arriva dopo il vincitore è un perdente.

Quindi in una competizione chi arriva primo, vince.

Chi arriva secondo, è il primo dei perdenti.

Quindi anche il secondo, è un vincitore.

Chi arriva terzo, ossia dopo il secondo il quale è anch’egli un vincitore, è  il primo dei perdenti.

Quindi anche il terzo è un vincitore.

Per il principio d’induzione forte (se non sapete cosa sia vedere qui) ne consegue che tutti i partecipanti alla manifestazione saranno dei vincitori.

Corollario: “L’importante è partecipare”.

De Coubertin aveva ragione: la logica matematica gli dà ragione!