
La Produzion di Idrogeno mediante "reforming" - la tecnica oggi prevalentemente usata - è costosa e produce anidride carbonica...
Pubblico un intervento dell’amico ingegnere Sabino Gallo a riguardo dell’Idrogeno, inteso come fonte energetica. Su questo blog se ne era già parlato a proposito del caso EOLO, la macchina ad aria compressa (post del 22 luglio 2008 – clicca qui) e marginalmente in merito alle energie rinnovabili (Petrolio con il contagocce: occorre SINERGIA e non sparate! – clicca qui)
Buona lettura!
L’IDROGENO
Una illusione possibile
Fin da quando, nel 1766, fu isolato dal chimico Henry Cavendish, l’idrogeno ha stimolato molte speranze di provvedere alle mutevoli e crescenti necessità energetiche dell’umanità.
Inizialmente usato come combustibile per illuminazione e, mescolato all’ossido di carbonio, come gas di città, esso è stato sostituito in seguito dai prodotti fossili(petrolio,gas,carbone), presenti in natura e di più facile e diretta utilizzabilità per la produzione di energia, ma inquinanti e destinati ad esaurirsi.
L’idrogeno, invece, è tanto abbondante sul nostro pianeta da poterlo definire inesauribile (nell’acqua, negli idrocarburi,in tutti gli organismi viventi.) e la sua combustione genera acqua e nessun gas dannoso. Ma non è disponibile in natura allo stato puro e bisogna produrlo prima di utilizzarlo.
Non è, quindi, una “fonte di energia primaria”, ma un “vettore energetico”, che immagazzina energia e permette di trasportarla, per restituirla in modi diversi,quando e dove è necessario.
Opportunità certo suggestiva,ma che si accompagna a molti problemi tecnologici non ancora risolti in modo soddisfacente e condizionati anche da altri fattori non certo eludibili: economici, politici, ambientali, sociali e di regolamentazione.
Continua a leggere