Parliamone. E accendiamo il cervello, per piacere.
Parlo della consultazione indiscriminata e a 360 gradi di Wikipedia. Facilissimo, basta un click, ed ecco che si apre una paginata ricca di tutte le informazioni che stavamo cercando sull’argomento più disparato. Storia, calcio, personaggi famosi, antropologia, astrofisica, medicina, cinema… C’e’ tutto un mondo, ed e’ giusto che così sia, e’ una enciclopedia. E, come tale, si da’ per scontato che tutto sia vero. Se e’ scritto, no?, sarà sicuramente stato verificato, no?
Ebbene NON è così. Intendiamoci, sono il primo a far uso di wikipedia, perché comoda, pratica, e molte volte ben curata e completa. Il mio vuole solo essere un monito a non fidarsi ciecamente. C’e’ un 10-20 % buono di volte in cui la voce cercata risulta imprecisa, scorretta, con qualche errore più o meno evidente. Perché? Come è possibile? Possibilissimo, visto che su wikipedia possono scrivere anche persone che non hanno la competenza specifica. O magari ce l’hanno pure, ma gli errori sono umani.
Chi nel fare la sua tesi di laurea non ha ricevuto delle correzioni da relatore e correlatore di turno? Chi nel pubblicare un articolo scientifico non lo fa passare al vaglio di un sacco di altre teste prima di vederlo definitivamente pubblicato? Con wikipedia ogni altro utente è un potenziale revisore, ma voci meno frequenti hanno anche revisioni meno frequenti. E’ matematico. Ed io di errori o grossolane imprecisioni, specie sui termini scientifici, ne ho viste già parecchie. Per la carità, ce ne sono anche su questo blog. Un errore l’ha ravvisato un attento lettore nel post in cui parlo di LHC. Ne’ lui ne’ io abbiamo gridato allo scandalo. Ma questo blog non si propone di essere una fonte di verità suprema e infallibile al 100%. Cosi credo dovrebbe essere per wikipedia. E tutti faremmo bene a tenerlo ben a mente.
Chiudo questa invettiva con un’esortazione positiva per gli amici scout che mi leggono: partecipate anche voi alla realizzazione della Scoutciclopedia. Le voci possono essere date in due forme, serie e ironiche. Le seconde, ovviamente, sono le più belle, sia da scrivere, sia da leggere.
Andrea