Fine Luglio: Settimane di campi Scout. Il lavoro non mi permette di poter partecipare a nessun campo, però mi ritaglio ora una serata ora una mezza giornata per andare a trovare i vari amici sparsi per prati e boschi.
In me si mischiano due sentimenti: quello dell’occhio che sa cogliere tutte le cose che non vanno e si arrabbia, si fa venire il nervoso, si dispiace… E quello dell’occhio che gli basta un sorriso sul volto di bambino, o lo scoppiettio della fiamma di un fuoco da bivacco per sentire il calore della gioia.
Vorrei che in me ci fosse solo il secondo occhio, ma convivere con se stessi e accettarsi è la prima sfida di ogni scout per imparare a lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato. E ripeto ad entrambi gli occhi:
Guarda oltre… e poi guarda lontano…e poi ancora più lontano… (BP)
e ancora, stamattina ripescavo da vecchi diari questa riflessione:
“Il nostro guardare lontano è legato al nostro essere continuamente in cammino, alla ricerca, ma è anche guardare ogni tanto indietro per rivedere quale sentiero abbiamo seguito, se abbiamo lasciato le cose meglio di come le avevamo trovate. Dopo aver guardato indietro riguardare di nuovo lontano e accorgersi che si può guardare ancora più lontano.”
(Baden-Powell)
A tutti i miei 25 lettori, per imparare a guardare lontano.